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lunedì 13 Ottobre 2025

Catanzaro-Padova, la settimana della verità: Aquilani e la sfida che non ammette errori

Inizia con una certezza pesante come un macigno la settimana che porta il Catanzaro verso la partita più importante di questo avvio di stagione. Domenica sera, alle 19:30 al Ceravolo, arriva il Padova e per le Aquile giallorosse non esistono alternative: serve la prima vittoria del campionato. Zero successi in sette giornate, sei pareggi consecutivi prima della sconfitta di Monza, e una classifica che comincia a farsi inquietante. Ma c’è di più: quella contro i biancoscudati non è una partita qualsiasi, è il fantasma del 29 maggio 2022 che torna a bussare alla porta, quella maledetta semifinale playoff persa all’Euganeo per 2-1 che ancora brucia nelle viscere dei tifosi giallorossi.​

Alberto Aquilani ha concesso il rompete le righe ma già da martedì pomeriggio la truppa giallorossa tornerà a ranghi completi per iniziare quella che si annuncia come la preparazione più delicata e cruciale della stagione. Due settimane di lavoro, un’opportunità preziosa per riorganizzare le idee dopo il ko dell’U-Power Stadium, ma anche un periodo che potrebbe decidere il futuro della panchina del tecnico romano.​

Una panchina che scotta, tra assenze e pressioni

La tegola è arrivata puntuale dal Giudice Sportivo: Alberto Aquilani non potrà sedere in panchina domenica sera. Un turno di squalifica per aver rivolto agli ufficiali di gara, al 33′ del secondo tempo della partita di Monza, una critica irrispettosa. Un’espulsione che priva il Catanzaro della propria guida tecnica nel momento più delicato, ma che non impedirà al tecnico di lavorare intensamente con la squadra durante tutta la settimana. A farne le spese sarà Cristian Agnelli, il vice che dovrà gestire la panchina in una serata che assume contorni da dentro o fuori.​

Non sarà solo, però. Insieme ad Aquilani salterà la sfida anche il preparatore atletico Fabrizio Tafani, fermato per un turno dopo aver rivolto al direttore di gara, al termine del primo tempo, una critica ritenuta irrispettosa. Due assenze che lasciano la panchina giallorossa orfana di figure tecniche fondamentali in un match dove ogni dettaglio potrà fare la differenza.​

Ma è il peso delle voci che arrivano dall’esterno a rendere ancora più pesante il clima attorno alla squadra. La Gazzetta dello Sport parla chiaro: la panchina di Aquilani non è più così salda. Non c’è un ultimatum ufficiale, ma è evidente che l’assenza di vittorie e le difficoltà nel definire un’identità tattica precisa cominciano a pesare sui vertici societari. Il club calabrese, del resto, è abituato ad aspettare: anche Fabio Caserta, l’allenatore dello scorso anno, finì in discussione proprio in questo periodo della stagione prima di trovare la svolta proprio sfruttando la pausa per le nazionali. La storia si ripeterà anche con Aquilani? Domenica sera potrebbe arrivare una prima, parziale risposta.​

Tra rientri e infortuni, l’infermeria che non si svuota

Sul fronte assenze, le notizie sono agrodolci. Mattia Liberali, di rientro dal Cile con la Nazionale Under 20, sarà pienamente disponibile per un eventuale impiego contro i veneti. Anche Alphadjo Cisse rientrerà mercoledì dopo l’impegno con l’Under 21 italiana allo Zini di Cremona contro l’Armenia, garantendo ad Aquilani un organico quasi al completo per preparare la sfida.​

La nota dolente arriva però da Federico Di Francesco. L’esterno offensivo, che si era appena ripreso dall’infortunio al polpaccio che lo aveva frenato all’arrivo a Catanzaro, dovrà sottoporsi a un intervento di artroscopia per risolvere una lesione incompleta al menisco mediale. Gli esami strumentali hanno confermato i timori iniziali e il giocatore salterà diverse partite, anche se l’operazione, se priva di complicazioni, dovrebbe consentirgli di riprendere l’attività agonistica dopo circa due settimane. Una tegola non da poco per Aquilani, che perde un’opzione offensiva proprio quando serve maggiore imprevedibilità in fase di finalizzazione.​

Il lavoro tattico e la ricerca dell’identità perduta

Quello che si svolgerà a Giovino nei prossimi giorni sarà un cantiere aperto. Aquilani dovrà lavorare sul piano mentale e strategico per trovare finalmente quella sana cattiveria agonistica e quella rabbia che finora sono mancate. La sensazione è che questa squadra non abbia ancora trovato una propria identità di gioco. Troppo leggera in fase difensiva, poco incisiva in quella offensiva, a volte incapace di reggere l’intensità per tutti i novanta minuti.​

Il tempo degli esperimenti è finito. Nelle prossime settimane il tecnico romano sarà chiamato a individuare un assetto tattico definitivo capace di valorizzare al meglio il potenziale di una rosa ricca ma ancora confusa. I diciassette nuovi arrivi del calciomercato estivo hanno portato qualità e alternative, ma anche la necessità di trovare equilibri e automatismi che al momento latitano. La sosta potrebbe rivelarsi un’occasione preziosa per riorganizzare le idee e provare a ripartire con maggiore consapevolezza e solidità.​

Catanzaro-Padova: La vendetta che grida storia

C’è poi la dimensione emotiva, quella che nei momenti di difficoltà può fare la differenza. Il Padova non è un avversario qualsiasi per il popolo giallorosso. Quella semifinale playoff di Serie C del 29 maggio 2022 è una ferita ancora aperta: la sconfitta per 2-1 all’Euganeo, con il gol controverso e la punizione di Chiricò al settimo minuto di recupero, rappresenta uno dei ricordi più amari della storia recente del club. A trasmettere ai nuovi giocatori questa voglia di rivalsa dovrà pensarci capitan Pietro Iemmello, unico reduce di quella stagione e simbolo della continuità giallorossa.​

Tre anni dopo, il destino offre l’occasione del riscatto. Ma stavolta non basterà il ricordo: serviranno personalità, cattiveria e quella fame di vittoria che finora si è vista solo a sprazzi. La panchina di Aquilani, anche se vuota domenica sera per via della squalifica, avrà comunque il suo peso. Il lavoro di questa settimana sarà determinante per arrivare preparati a un appuntamento che vale molto più di tre punti: vale la credibilità di un progetto, la fiducia di un ambiente e, forse, il futuro stesso del tecnico romano. Il Ceravolo si prepara a una serata di passione autentica, con la consapevolezza che questa volta non si può sbagliare.​

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