Pigliacelli 6 – Assolutamente incolpevole sul gol di Esposito, per il resto non viene mai impegnato seriamente e si fa notare solo nel finale con una gran giocata con i piedi a centrocampo, dove sull’esterno rischia, ma risolve brillantemente un’azione di gioco a favore dei compagni.
Brighenti 6.5 – Una gara molto attenta, contro un attacco spezzino che alla vigilia si presentava ricco di insidie, e così è stato. Ma lui risolve tutte le situazioni con stile ed esperienza.
Scognamillo 6.5 – Si fa notare per alcuni ottimi interventi. Viene ammonito, ma casca nell’occasione in uno dei tanti tranelli anti-sportivi e provocatori orditi dai calciatori avversari lungo tutto l’arco della gara. Caserta preferisce non rischiare oltre e lo sostituisce. (Dal 55’ Antonini 6.5 – Impatto sulla gara decisamente rimarchevole in positivo. Chi passa dalle sue parti trova una ferrea e decisa opposizione).
Bonini 6 – Sul gol subito ha delle importanti responsabilità, ma in generale nel primo tempo fa ballare un po’ troppo la difesa, dalle sue parti. Migliora decisamente alla distanza, nella ripresa.
Cassandro 5.5 – La sua intraprendenza sulla fascia dura poco meno di mezz’ora. Quando gli spezzini ne prendono le misure, diventa pressoché inoffensivo. La sua capacità di spinta è spesso incostante e a tratti inconsistente, nonostante un inizio di gara brillante che aveva fatto ben sperare. (Dall’88’ La Mantia s.v.).
Pontisso 5.5 – Si prende delle grosse responsabilità a centrocampo e gliene va dato atto, ma pecca anche in concretezza. Lo rivogliamo brillante, intraprendente e concreto come al solito, in vista del prossimo, imminente appuntamento. (Dal 55’ Buso 5.5 – Buona partenza, con tecnica e dribbling dei suoi. Ma si perde presto in un sostanziale anonimato).
Petriccione 5.5 – Gara di temperamento, la sua, con una presenza costante e assidua in tutte le zone del campo. Ma ha il grave demerito di non contrastare a dovere l’Esposito autore del gol spezzino, che si libera fin troppo agevolmente ed ha il tempo di trovare la porta indisturbato dalla lunga distanza.
Pompetti 6 – Una gara sufficiente, con caparbietà, qualche buon cross e carattere indubbio nei duelli. Quale che sia la qualità del rendimento, lui c’è sempre.
Compagnon 6 – Corsa, personalità e carattere non gli mancano mai, però difetta spesso della giocata decisiva negli ultimi metri. (Dal 70’ Seck 5 – Macchinoso, inconsistente e inefficace, per giunta nei momenti topici della gara, sul fronte offensivo giallorosso. Un giocatore che si fa certamente notare, ma più spesso per la lentezza e l’incertezza delle sue giocate).
Biasci 5.5 – Chiuso nelle strette maglie della difesa avversaria, fa quello che può e riesce anche a creare una buona occasione da gol, con uno stacco di testa molto importante ma troppo centrale a livello di conclusione. (Dal 55’ Pittarello 7 – Merita un voto alto per la positività della gara, per la caparbietà e la voglia di segnare. Non ci riesce per la bravura del portiere avversario e per la fortuna dei difensori spezzini. Il miglior Pittarello visto finora a partita in corso. Si procura un rigore, poi cancellato dall’ennesima, personale interpretazione del VAR su un fuorigioco precedente).
Iemmello 6 – Non una delle sue giornate brillanti, ma ciò nonostante, nella ripresa trova due occasioni di seguito per calciare a botta sicura verso la porta, respinte entrambe dallo stesso difensore.
Allenatore Fabio Caserta 6 – Chi aveva qualche dubbio – noi sicuramente no di certo – sulla tenuta psicologica della squadra in vista del derby se lo è tolto subito, vista la grande maturità professionale e l’eccellente attaccamento alla maglia e alla tifoseria.
Il Catanzaro subisce un gol evitabile nel primo tempo, ma col passare dei minuti domina, raggiungendo l’apice nella ripresa, con particolare riferimento agli ultimi trenta minuti. La sfortuna e altre particolari circostanze di cui parleremo fra pochissimo hanno negato il pareggio a un Catanzaro mai domo anche se non perfetto, contro uno Spezia che nei novanta minuti più recupero certamente non ha meritato la vittoria.
Ma un capitolo a parte lo dedichiamo allo sconcertante direttore di gara, il signor Marchetti di Ostia Lido. Nessun osservatore arbitrale presente sul pianeta Terra potrà mai convincere noi e tanti altri di un benché minimo dettaglio positivo della sua prestazione. Marchetti ha diretto l’incontro a senso unico, condizionandone lo svolgimento fin dall’inizio.
Il direttore di gara ha tollerato costantemente l’atteggiamento provocatorio, antisportivo e senza vergogna di molti giocatori spezzini. Lo Spezia meritava, fra falli e proteste, almeno quattro ammoniti in più. A questo aggiungiamo poi le numerose rimesse laterali invertite con errori plateali e i vari falli negati al Catanzaro, oltre a quelli assolutamente inesistenti concessi a favore dello Spezia.
Un arbitraggio, quello di Marchetti, talmente a senso unico che ha fatto innervosire e rumoreggiare il pubblico, cosa che non accadeva da molto tempo. L’unica decisione obiettiva della gara è stata quella del rigore concesso a favore del Catanzaro, in cui tuttavia è da notare la protesta dell’autore del fallo, nettissimo, a cui non sono seguiti né richiami né sanzione.
Abbiamo visto, di recente, giocatori ammoniti per molto meno. Ma il peggio evidentemente non doveva finire ed è arrivato quando il VAR ha annullato per un precedente fuorigioco. Ci può essere stato un offside con l’alluce del piede, ma l’impressione chiara è che, nonostante la discutibile “linea” (ma ci farebbe piacere sapere che tipo di riga usano a Lissone, per tracciarla) la posizione fosse “in linea” e dunque regolare.
Una partita sicuramente non eccelsa, ma che poteva avere alla fine un risultato diverso, se non fosse stata rovinata da errori incredibili.