giovedì 29 Maggio 2025

Prestazione da applausi, arbitraggio da incubo: il Catanzaro saluta i playoff

Il Catanzaro saluta i playoff, ma lo fa a testa alta. Al “Picco” finisce 2-1 per lo Spezia, che vola in finale, ma il punteggio non racconta tutta la verità. Perché i giallorossi, pur costretti a rincorrere uno 0-2 dell’andata, hanno offerto una prova solida, coraggiosa, di grande intensità, compromessa da una direzione arbitrale che lascia più di un dubbio. Gli episodi chiave del secondo tempo, tra decisioni mancate e VAR a senso alternato, hanno finito per sottrarre alla squadra di Caserta la possibilità di chiudere con giustizia una stagione straordinaria.

Prestazione da applausi del Catanzaro, ma a decidere è il VAR

La partita era cominciata nel migliore dei modi. Al 32’ il Catanzaro trova il vantaggio con Tommaso Cassandro, bravo a finalizzare una respinta. È il segnale che la gara può prendere un’altra piega, che il Catanzaro è venuto a giocarsela, con il cuore e con la testa. Ma il vantaggio dura poco: appena quattro minuti più tardi, al 36’, arriva il pareggio dello Spezia con Aurelio, bravo a inserirsi in area e buttare in rete una palla deviata da Pigliacelli. La doccia fredda però non spegne l’intensità degli ospiti, che restano in partita fino all’intervallo.

Arbitraggio nel mirino: tra rigori negati e gol convalidati, i dubbi restano

La ripresa, però, diventa un incubo a occhi aperti. Il primo episodio controverso arriva poco dopo il rientro in campo: Andrea La Mantia viene spinto platealmente da dietro in area, ma né l’arbitro Matteo Marchetti, né il VAR guidato da Gianluca Aureliano, intervengono. Una decisione sorprendente, specie per la dinamica evidente dell’azione, che avrebbe richiesto almeno una revisione.

Subito dopo arriva l’altro snodo della serata: lo Spezia segna con Di Serio, ma il gol viene inizialmente annullato per un fallo di Wisniewski su Iemmello. La spinta c’è, è chiara. Eppure stavolta il VAR interviene, richiama l’arbitro e il gol viene inspiegabilmente convalidato. Una scelta che rievoca precedenti poco felici per il Catanzaro, come l’annullamento del gol di Cassandro a Mantova per un contatto analogo, ma con esito opposto.

Biasci espulso, Scognamillo ammonito: beffa finale in un match già compromesso

Il finale è nervoso, spezzettato, figlio della tensione e della frustrazione. Biasci, protagonista di un battibecco reciproco con un difensore spezzino, rifila un colpo che il VAR trasforma in espulsione diretta, una decisione che suona sproporzionata e che priverà il Catanzaro del suo attaccante alla prima della prossima stagione. Come se non bastasse, anche Scognamillo viene ammonito per proteste: un giallo evitabile, ma che racconta il clima esasperato in cui si è conclusa la gara.

Ma, al di là delle polemiche, resta la prestazione. Il Catanzaro ha lottato, ha trovato il vantaggio, ha giocato con ordine, intensità e spirito. Ha onorato la maglia, ha cercato l’impresa. Non è bastato. Ma non per demeriti propri. In una semifinale in cui serviva un miracolo, i giallorossi hanno fatto tutto quello che potevano. Il resto, purtroppo, è finito nelle mani di altri. E non sempre neutrali.

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