C’è un tratto distintivo che sta diventando sempre più riconoscibile nel percorso del Catanzaro in Serie B: la sorprendente, ma ormai ricorrente, capacità di imporsi contro le grandi del torneo sul loro terreno. Dopo il prestigioso successo dello scorso anno al “Tardini” contro il Parma, capolista in quel momento, i giallorossi hanno scritto un’altra pagina importante della loro storia recente superando a Reggio Emilia per 2-0 il Sassuolo, fresco di promozione diretta in Serie A.
Una coincidenza? Difficile crederlo. La sensazione è che si tratti di una vera e propria attitudine, una predisposizione mentale e tecnica che si manifesta nei momenti più attesi: quando il livello dell’avversario si alza, il Catanzaro risponde presente, anzi rilancia.
Da Parma a Reggio: due imprese in fotocopia, ma con volti diversi
Il 1° aprile 2024, alla 31ª giornata della stagione passata, le Aquile scrissero un capolavoro sul campo del Parma. 2-0 il risultato finale, con Biasci a sbloccare l’incontro all’11’ e il raddoppio di Antonini al 39’. Una prestazione autoritaria, cinica, costruita in un primo tempo perfetto, che lasciò poco spazio alla replica degli emiliani. In quella serata trionfale, 2500 tifosi giallorossi colorarono il settore ospiti dello stadio “Tardini”, trasformandolo in una bolgia calorosa.
Due giorni fa, nella sfida contro il Sassuolo capolista già promosso, il Catanzaro ha rispolverato lo stesso copione, cambiando alcuni attori ma mantenendo lo stesso spirito. Il match è rimasto in bilico fino al secondo tempo, quando è salito in cattedra Tommaso Biasci, protagonista anche a Parma. A seguire, il sigillo di Bonini ha chiuso i conti. Da sottolineare come, tra gli undici titolari, solo Scognamillo, Petriccione, Biasci e Iemmello fossero presenti anche al Tardini. Eppure, la fame di successo e la compattezza della squadra hanno portato ancora una volta al risultato pieno.
Quando il livello si alza, il Catanzaro risponde
Non sempre il Catanzaro ha brillato con continuità. Alcune partite, come il pesante 4-0 subito in casa della Cremonese, hanno lasciato qualche ombra. Ma nei match che contano, contro squadre di vertice o in contesti ad alta tensione, i giallorossi sanno tirare fuori il meglio. Un esempio lampante è anche la vittoria esterna contro lo Spezia (0-1), altra squadra con ambizioni di alta classifica. Il Catanzaro ha mostrato di possedere una mentalità vincente che, seppur a sprazzi, emerge nei momenti topici della stagione.
Solidità, progettualità e tifo: un’identità in crescita
Nonostante un periodo recente non brillantissimo, il Catanzaro ha continuato a mantenere una sua identità riconoscibile. La compattezza del gruppo, la professionalità dello staff tecnico guidato da Fabio Caserta e il sostegno costante dei tifosi – spesso in trasferta anche con numeri importanti – sono i pilastri su cui poggia il progetto giallorosso.
Vincere in casa di due squadre promosse direttamente in Serie A in due stagioni consecutive, e qualificarsi con merito ai playoff per il secondo anno di fila, sono segnali che testimoniano la solidità crescente della società. Un Catanzaro che, pur con risorse limitate rispetto a certe big del torneo, riesce a recitare un ruolo da protagonista.
Ora il Mantova, poi i playoff: lo spirito è quello giusto
Con la trasferta di Mantova all’orizzonte e l’aritmetica qualificazione agli spareggi già in tasca, il Catanzaro si prepara a vivere l’ultima fase della stagione con la consapevolezza di poter ancora stupire. Una vittoria in Lombardia potrebbe regalare un posizionamento migliore nella griglia playoff, fondamentale per disputare l’eventuale turno preliminare al “Ceravolo”.
Le parole di Caserta, che ha spesso sottolineato come il punto di svolta sia arrivato nel pareggio per 1-1 in casa del Bari alla 9ª giornata, trovano riscontro nei numeri e nelle prestazioni. La squadra ha preso fiducia e ha saputo reagire ai momenti difficili con determinazione.
E allora, perché non crederci ancora? Con lo spirito mostrato contro Parma e Sassuolo, e con l’entusiasmo di una tifoseria che sogna ad occhi aperti, il Catanzaro può guardare ai playoff non come un premio, ma come una sfida da vivere da protagonista. Chissà che non ci sia un’altra capolista da far cadere.