In una stagione in cui il Catanzaro ha saputo emozionare e confermarsi tra le realtà più interessanti della Serie B, un nome su tutti ha sorpreso e incantato: quello di Federico Bonini. Il difensore classe 2001 ha firmato un’annata fuori dal comune, collezionando 8 reti in campionato (più 1 in Coppa Italia) e ben 5 assist, numeri che proiettano il suo rendimento in una dimensione d’élite, solitamente riservata agli attaccanti più prolifici del torneo.
Bonini: Da scommessa a pilastro del Catanzaro
Arrivato la scorsa estate dalla Virtus Entella, Bonini non partiva con le credenziali di un titolare indiscusso. Lui stesso, in un’intervista, aveva ammesso di non aspettarsi così tanto minutaggio. E invece ha giocato 36 partite su 37, saltandone solo una per squalifica e uscendo dal campo appena in cinque occasioni. Una continuità impressionante per un giocatore che, sulla carta, doveva essere una scommessa.
Cresciuto calcisticamente a Chiavari, ha esordito giovanissimo tra i professionisti, passando anche per il Bologna dove ha debuttato in Serie A nel luglio 2020. Poi il ritorno alla Virtus Entella e un’esperienza importante al Gubbio, prima dell’exploit definitivo. L’anno prima del passaggio al Catanzaro ha giocato 38 gare su 38 in Serie C, guadagnandosi la chiamata di una piazza ambiziosa e attenta come quella calabrese.
Gol pesanti, firma decisiva
I numeri di Bonini con il Catanzaro sono sorprendenti non solo per la quantità, ma anche per la qualità. Alcune reti sono state decisive: su tutte quella al 98′ contro il Brescia al Ceravolo, che ha regalato i tre punti al Catanzaro, o la doppietta al Rigamonti, ancora contro le Rondinelle, con il gol vittoria arrivato al 97′. Prestazioni da attaccante aggiunto, soprattutto nel girone di ritorno, dove ha segnato 7 delle sue 8 reti.
Non è finita qui: ha realizzato anche 5 assist, molti dei quali su cross o giocate aeree. I destinatari? Spesso i compagni d’attacco, ma anche inserimenti centrali sfruttati con precisione. Ha fornito passaggi decisivi contro squadre come Sudtirol, Reggiana, Sampdoria, Cosenza e Palermo, confermandosi determinante in entrambe le fasi di gioco.
Un braccetto moderno con istinto offensivo
Dal punto di vista tattico, Bonini agisce da braccetto sinistro, ruolo che interpreta con grande dinamismo. Spesso si trova largo, quasi da esterno, e i suoi movimenti senza palla gli permettono di inserirsi con i tempi giusti. I gol arrivano sia da schemi su palla inattiva sia da letture individuali, e non mancano le sortite personali.
Ha commesso qualche errore, come l’autogol contro il Palermo, ma il bilancio è ampiamente positivo. Tra i difensori più prolifici d’Europa in questa stagione, Bonini si è rivelato un valore aggiunto. A livello di contributo offensivo è dietro solo a Iemmello (16 gol) e davanti a tutti gli altri attaccanti del Catanzaro, un dato che parla da sé.
Un leader silenzioso, ma ascoltato
Non è un uomo copertina, ma in campo è un esempio. Leader silenzioso, molto rispettato dallo spogliatoio, è stato uno dei più utilizzati da mister Caserta, che gli ha affidato un ruolo chiave nel sistema difensivo. Non ha mai fatto mancare concentrazione, applicazione e spirito di sacrificio.
I tifosi lo hanno adottato in fretta: amatissimo per la grinta, il rendimento e il cuore mostrato in ogni partita. Sui social, in curva e tra gli addetti ai lavori, il suo nome viene ormai affiancato a quelli dei migliori protagonisti del campionato.
E ora? Il futuro chiama
Con questo rendimento, è inevitabile che la Serie A bussi alla porta. Già a gennaio erano emersi alcuni interessamenti, ma la sensazione è che in estate arriveranno offerte concrete. Bonini ha ancora margini di crescita evidenti e potrebbe rappresentare un profilo ideale per club alla ricerca di difensori moderni, affidabili e con spiccate doti offensive.
Per ora, però, testa al finale di stagione. Il Catanzaro ha bisogno ancora dei suoi colpi, delle sue chiusure, dei suoi inserimenti. Il sogno playoff continua, e Federico Bonini sarà ancora protagonista.