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sabato 19 Aprile 2025

Ex Catanzaro: il Trapani multa Celiento per…la nascita della figlia! Poi il presidente annulla tutto

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Una vicenda delicata, tra diritti personali e doveri professionali, ha travolto l’ex difensore del Catanzaro Daniele Celiento, oggi in forza al Trapani, protagonista di un episodio che ha rapidamente catturato l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori. Il punto di rottura? L’assenza del giocatore in occasione della partita contro il Latina, motivata dalla nascita della figlia e seguita, nei giorni immediatamente successivi, da una multa di 5.000 euro da parte della società granata.

Un’assenza per diventare padre

Daniele Celiento, classe 1994, è stato uno dei protagonisti del Catanzaro tra il 2018 e il 2020. In due stagioni in Serie C ha collezionato 65 presenze8 reti e 4 assist, distinguendosi per grinta, solidità difensiva e un buon senso del gol. Dopo l’esperienza calabrese, ha proseguito la sua carriera tra Serie B e Serie C, approdando nell’estate 2023 al Trapani, dove milita attualmente.

Il 5 aprile scorso, giorno della gara tra Trapani e Latina, Celiento ha deciso di non seguire la squadra in ritiro, chiedendo verbalmente alla dirigenza di poter restare accanto alla propria compagna per la nascita imminente della figlia. Una richiesta comprensibile, umana, che tuttavia non ha ricevuto alcuna autorizzazione ufficiale.

Nonostante il mancato assenso, il calciatore ha preferito rimanere al fianco della famiglia, assentandosi di fatto dal match. Qualche giorno dopo, la doccia fredda: una comunicazione formale della società con la quale si notificava l’applicazione di una multa di 5.000 euro, facendo riferimento al contratto firmato il 15 luglio e alle disposizioni previste dall’accordo collettivo tra Lega Pro e AIC.

Il presidente Antonini: “Caso chiuso, ma non approvo le modalità”

A cercare di mettere ordine nella vicenda è stato Valerio Antonini, presidente del Trapani, intervenuto con una lunga dichiarazione pubblicata sul suo profilo X (ex Twitter), con l’obiettivo di chiarire la posizione del club e ricostruire i fatti:

“Il giocatore, senza alcuna autorizzazione della società, il giorno della partenza per Latina non si è presentato, addicendo che era probabile la nascita della figlia nelle ore successive.”

Antonini spiega di aver parlato con il calciatore, chiarendo la sua personale posizione:

“Gli dissi chiaramente che, nonostante il mio disappunto per le modalità, avrebbe potuto scegliere di restare con la famiglia. Tuttavia, se la figlia fosse nata per tempo, sarebbe stato importante che partisse per raggiungere la squadra.”

La figlia di Celiento è nata alle 3 del mattino, ma il giocatore, secondo quanto riferito da Antonini, non ha successivamente contattato il club per comunicare la sua disponibilità. Il presidente, inoltre, ha voluto chiarire un punto fondamentale:

“Non ho mai autorizzato l’invio della mail con la richiesta di multa, ero fuori sede per lavoro. Sono in corso accertamenti per capire come si è arrivati a questa situazione.”

Infine, Antonini ha confermato di aver annullato la sanzione, chiamando personalmente il giocatore:

“Gli ho comunicato che la multa è annullata, ma ho ribadito che le modalità della sua assenza non sono state corrette. Non si devono creare precedenti pericolosi di autogestione.”

Il nodo etico tra regole e diritti personali

Il caso Celiento solleva un tema cruciale nel calcio moderno: l’equilibrio tra diritti umani e responsabilità professionali. Può un calciatore essere punito per voler assistere alla nascita della propria figlia? La risposta, per molti, è ovvia. Ma nel mondo delle società professionistiche, tutto si muove tra regolamenti contrattualitempi stretti e una macchina sportiva che spesso non lascia spazio all’umanità.

La reazione iniziale del Trapani, pur essendo formalmente legittima, ha sollevato più di un interrogativo. I social si sono rapidamente riempiti di commenti a favore di Celiento, sottolineando come un evento tanto importante nella vita di un uomo non dovrebbe mai essere oggetto di penalità, quanto piuttosto di comprensione e rispetto.

Un legame ancora forte con Catanzaro

Nel cuore dei tifosi del Catanzaro, Celiento resta una figura molto apprezzata. In giallorosso ha lasciato il segno, contribuendo in modo determinante alle buone stagioni della squadra nel biennio 2018-2020. La sua grinta, la capacità di inserirsi in zona gol e l’attaccamento alla maglia sono ancora oggi ricordati con affetto.

Non è un caso che la notizia della multa ricevuta a Trapani abbia trovato ampia eco anche in Calabria, dove molti hanno solidarizzato con il difensore, condannando le modalità della vicenda e sottolineando il valore umano prima ancora che sportivo del gesto del calciatore.

Quando la burocrazia si scontra con la vita reale

Nel calcio moderno, troppo spesso le normative contrattuali e la burocrazia prendono il sopravvento su ciò che dovrebbe essere un principio basilare: il rispetto per la vita privata degli atleti. Celiento non ha mai rifiutato di scendere in campo per capriccio o per polemica: ha fatto una scelta personale, guidata da un valore universale, quello della famiglia.

Il fatto che il presidente Antonini abbia preso le distanze dall’iniziale decisione del club rappresenta un gesto di buon senso, ma non cancella il segnale preoccupante di una macchina societaria pronta ad agire in automatico senza una vera riflessione.

Una lezione per il futuro?

Il “caso Celiento” dovrebbe essere archiviato non solo come un incidente isolato, ma come una lezione per tutte le società calcistiche, specie nei campionati minori dove la rigidità delle strutture organizzative è spesso più marcata. Serve maggiore elasticità, più dialogo, più empatia. Perché il calcio, alla fine, è fatto di persone.

Daniele Celiento oggi può finalmente godersi la sua nuova vita da papà, con la serenità ritrovata e la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta. Anche a costo di una sanzione, poi ritirata, che non ha saputo guardare oltre la firma di un contratto.

Il mondo del calcio ha bisogno di meno rigidezza e più cuore. E se questo episodio servirà da precedente positivo per il futuro, allora la sua storia sarà valsa più di mille partite giocate.

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