I convocati per Reggiana-Catanzaro mostrano la situazione alla vigilia: Dionigi conta i suoi e include i giovani. La lista è stata pubblicata e rivela come i granata cercheranno di affrontare una partita importante.
Convocati Reggiana-Catanzaro: chi c’è, chi manca, come cambia
Dionigi porta tre portieri – Motta, Seculin e Saro – per non lasciare nulla al caso. Davanti a loro, difesa che mischia esperienza e gamba: Papetti, Bozzolan, Rozzio, Vallarelli, Libutti e Tripaldelli danno alternative sia a quattro che a tre, con Bonetti promosso nelle rotazioni “vere” dopo l’ingresso coraggioso di Palermo e la prova di Castellammare. Il tecnico l’ha detto chiaro: “Bonetti domani parte dal via”, e il ragazzo se l’è guadagnata.
In mezzo il motore: Bertagnoli stringe i tempi, Reinhart cresce di condizione, Charlys e Marras possono dare corsa e strappi, Natan Girma (numero 80) è il jolly per cambiare ritmo, Mendicino la gamba per schermare e ripartire. Rover e Basile sono le due pedine che sanno muoversi tra le linee: se la partita si fa sporca, sono loro a spostarla con una giocata pulita.
Davanti, si sente l’odore della polvere da sparo: Gondo è il riferimento emotivo e tecnico, Novakovich la torre per risalire metri, Tavşan e Lambourde hanno piedi per accendere l’uno contro uno, Portanova è la scheggia tra le mezzali, capace di trasformare la pressione in ripartenza. Non è una lista fredda: è il campionario delle opzioni che la Reggiana vuole mettere addosso al Catanzaro.
Le assenze pesano e raccontano altrettanto: Magnani, Quaranta, Sampirisi e Stulac restano fuori. Quattro nomi che avrebbero alzato la soglia di esperienza, soprattutto nella gestione dei momenti sporchi e delle palle inattive. Senza Stulac viene meno il regista naturale sulle riaperture; senza Sampirisi e Magnani cala una quota di centimetri e leadership dietro; il forfait di Quaranta toglie un braccio mancino di ruolo. Tradotto: più responsabilità sul piede sinistro di Bozzolan e Bonetti, più compiti di prima uscita a Bertagnoli e Reinhart, più duelli aerei per Rozzio.
La chiave di Dionigi: compattezza e gambe buone
L’ha ripetuto in conferenza: niente alibi, “gioca chi sta meglio”. Contro un Catanzaro che palleggia e porta tanti uomini tra le linee, la Reggiana dovrà restare compatta: linea corta, centrocampo aggressivo sul primo controllo, esterni pronti a ribaltare il campo. Con Gondo a fissare i centrali e Novakovich come carta da ultimo quarto d’ora, la partita può spaccarsi sulle seconde palle. Occhio anche alle conduzioni di Tavşan e ai tagli di Rover sul lato cieco: sono i movimenti che Dionigi usa per far male quando l’avversario si allunga.
Senza Stulac, i piazzati diventano faccenda collettiva.
Cosa si capisce dalla lista
Questa lista racconta anche un dettaglio di percorso: la Reggiana sta entrando a regime. Chi è arrivato tardi sta crescendo, i giovani bussano alla porta e prendono minuti veri, i senatori tengono la barra dritta. Non è solo una questione di nomi, è una questione di identità: recuperi alti quando si può, blocco medio quando si deve, ripartenza verticale come scelta, non come rifugio.
Al Catanzaro l’onere di gestire il pallone; ai granata il dovere di togliere ossigeno tra le linee. La partita, come spesso accade in B, potrebbe decidersi nella zona grigia tra mezzali e braccetti. Lì, i convocati dicono che Dionigi qualche carta l’ha tenuta coperta.
