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sabato 21 Dicembre 2024

Cosenza-Catanzaro, Padre Fedele lancia un appello: “Basta restrizioni, facciamo del derby uno strumento di pace”

Il derby tra Cosenza e Catanzaro, in programma il 26 dicembre allo stadio San Vito-Marulla, è già al centro del dibattito. Oltre alle emozioni sportive che questa sfida porta con sé, il focus si è spostato sulle decisioni del Casms (Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive), che ha disposto il divieto di vendita dei biglietti ai tifosi residenti nella provincia di Catanzaro.

Una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti, tanto da spingere Padre Fedele Bisceglia, storico tifoso rossoblù e figura simbolo della comunità cosentina, a intervenire con un appello accorato per un derby aperto e pacifico.

Un derby senza tifosi ospiti: la posizione di Padre Fedele

Attraverso un messaggio diffuso sulla pagina Facebook “Ultrà Cosenza United”, Padre Fedele ha voluto lanciare un invito ai tifosi e alle istituzioni affinché si ripensi al divieto imposto.

«Cari ultras – scrive Padre Fedele – in questi giorni tutti parlano del derby, ma sento voci di restrizioni che mi feriscono. Ho portato avanti sempre un inno alla gioia del calcio: tifo sì, violenza no. Mi chiedo che livello di maturazione si raggiunge vietando ai tifosi di essere presenti».

Il frate sottolinea con forza l’importanza del rispetto reciproco tra tifoserie, con una chiara presa di posizione contro ogni forma di violenza e comportamento scorretto. «Il nostro tifo si esprime soprattutto con il rispetto dell’avversario, che non significa una riverenza. È concesso anche lo sfottò, fa parte del gioco».

Un invito alla maturità: isolare i facinorosi

Padre Fedele non si limita a chiedere una revisione delle restrizioni, ma invita le tifoserie a isolare i facinorosi e a essere un esempio positivo per lo sport.

«Dobbiamo essere tutte le tifoserie – noi e quelli del Catanzaro – a isolare i facinorosi e allontanarli. Chi fa dello sport un motivo per scaricare le frustrazioni personali è un fallito e deve ricostruirsi. Non può fare parte degli Ultras di qualsiasi colore».

Il suo messaggio va oltre il calcio: è un richiamo ai valori di pace, rispetto e condivisione, fondamenti su cui dovrebbe basarsi ogni evento sportivo, a maggior ragione una sfida sentita come il derby calabrese.

Un messaggio di pace e unione

Quello di Padre Fedele è un vero e proprio manifesto di pace, un invito a trasformare il derby del 26 dicembre in una festa dello sport, priva di tensioni e ostilità.

«Guagliù, non mi fate scomparire! Facciamo i tifosi, diamo una lezione a chi ci vuole marchiare, diventiamo strumento di pace. Diamo l’esempio che vi ho sempre urlato».

Il frate conclude la sua lettera con un messaggio affettuoso e carico di speranza rivolto ai sostenitori rossoblù e, indirettamente, anche ai tifosi giallorossi: «Siete tutti nel mio Cuore di lupo rossoblù».

Derby e restrizioni: il dibattito continua

La decisione di vietare la presenza dei tifosi ospiti è stata motivata dalla necessità di garantire la sicurezza durante un evento ad alta tensione. Tuttavia, la scelta ha inevitabilmente alimentato polemiche e riflessioni sul significato stesso del calcio come momento di aggregazione.

L’appello di Padre Fedele, con la sua carica emotiva e il richiamo ai valori fondamentali dello sport, vuole essere una risposta a queste polemiche, una speranza per un futuro in cui derby come quello tra Cosenza e Catanzaro possano essere vissuti senza restrizioni, all’insegna del tifo sano e del rispetto reciproco.

Il derby calabrese è un appuntamento storico e carico di significato per due tifoserie appassionate come quelle di Cosenza e Catanzaro. L’invito di Padre Fedele è un monito a trasformare questa occasione in un messaggio positivo, allontanando violenza e intolleranza.

La palla passa ora alle istituzioni e ai tifosi: riusciranno a cogliere questo messaggio di pace e a far sì che il calcio torni a essere una festa per tutti?

“Tifo sì, violenza no”: un semplice slogan che dovrebbe essere la bandiera di ogni tifoso.

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