Il Santo Stefano ha regalato alla Calabria una delle sfide più iconiche del calcio italiano: il derby tra Cosenza e Catanzaro. Il Boxing Day, ormai parte integrante della Serie B, ha offerto uno spettacolo intenso, drammatico e ricco di episodi controversi. La partita, terminata con un pareggio per 1-1, non ha mancato di scaldare gli animi, lasciando entrambe le tifoserie con sentimenti contrastanti di rabbia, frustrazione e, per alcuni, soddisfazione.
Un’atmosfera tesa prima ancora del fischio d’inizio
Il San Vito-Marulla si è trasformato in una bolgia ancor prima che la palla iniziasse a rotolare. Il clima tra la tifoseria rossoblù e il presidente Guarascio è ormai incandescente, e i cori di protesta hanno riempito l’aria, mettendo in secondo piano l’attesa per il derby.
Sul campo, il Cosenza si è presentato privo del suo uomo chiave, Aldo Florenzi, fermato da una squalifica rimediata contro la Carrarese. Una perdita pesante che ha complicato i piani di Massimiliano Alvini. Dall’altra parte, Fabio Caserta, alla guida del Catanzaro, aveva una motivazione speciale: vincere il derby contro la sua ex squadra, un risultato che non era riuscito a ottenere sulla panchina dei lupi.
Primo tempo: espulsioni, traverse e occasioni sprecate
La partita inizia con ritmo e intensità, con entrambe le squadre pronte a dare il massimo. Al 19’, il Cosenza ha la prima grande occasione: una splendida cavalcata di Rizzo Pinna si conclude con un assist perfetto per Kourfalidis, che però colpisce la traversa a pochi passi dalla porta.
La svolta arriva pochi minuti dopo, al 26’. Caporale, in un contrasto con Pittarello, commette un fallo ritenuto da Aureliano da espulsione diretta. La decisione scatena le proteste dei padroni di casa, che giudicano il rosso una sanzione eccessiva. Con il Cosenza in inferiorità numerica, il Catanzaro inizia a prendere il controllo del gioco.
Al 30’, gli ospiti sfiorano il gol. Da un corner calciato da Petriccione, Bonini stacca di testa trovando però prima il palo e poi una respinta miracolosa di Micai sulla linea.
Secondo tempo: forcing giallorosso e un finale surreale
Nella ripresa, il Catanzaro continua a spingere, sfruttando la superiorità numerica. Al 56’, però, è il Cosenza ad avere una clamorosa occasione per sbloccare la partita. Kouan si lancia in contropiede, beneficiando di un filtrante preciso di D’Orazio, ma a tu per tu con Pigliacelli manca incredibilmente il bersaglio.
La pressione giallorossa si intensifica e all’80’ arriva il meritato vantaggio. Pompetti raccoglie una respinta della difesa rossoblù e, con un tiro chirurgico dal limite dell’area, batte Micai: è 0-1. Sembra la rete che decide il derby.
Ma il Cosenza non si arrende. Al 90’, un’azione insistita sulla destra porta Ciervo a servire un ottimo cross in area. Dopo un batti e ribatti, Kouan trova il tap-in vincente. L’esultanza dello stadio viene però interrotta dal check del Var, che annulla il gol per un’irregolarità. Ancora 0-1.
Al 100’, Zilli colpisce il palo con un tiro spettacolare al volo, facendo trattenere il respiro a tutto il pubblico. Ma il colpo di scena definitivo arriva al 102’, quando Aureliano viene richiamato al Var per un presunto tocco di mano di Scognamillo in area. Dopo una lunga consultazione, viene assegnato il rigore. Dagli undici metri, Ciervo piazza il pallone nell’angolo, battendo Pigliacelli nonostante il portiere avesse intuito la direzione. È 1-1 al 106’.
Un pareggio tra polemiche e recriminazioni
Il Catanzaro ha mantenuto il controllo del gioco per gran parte della partita, grazie anche alla superiorità numerica. La rete di Pompetti sembrava sufficiente per portare a casa una vittoria pesante, ma il finale rocambolesco ha cambiato tutto. Il Cosenza, pur in difficoltà, ha mostrato grande cuore, trovando il pareggio in extremis nonostante le mille difficoltà.
Le polemiche sulla gestione arbitrale sono destinate a far discutere per giorni. Da una parte, i rossoblù recriminano per l’espulsione di Caporale e per alcune decisioni dubbie. Dall’altra, i giallorossi si lamentano per i troppi minuti di recupero aggiuntivi concessi.
Un derby che resterà nella memoria
Il derby calabrese ha dimostrato ancora una volta di essere molto più di una partita. È un evento che accende passioni, infiamma rivalità e lascia un segno indelebile nella memoria dei tifosi. L’1-1 finale non soddisfa pienamente nessuna delle due squadre, ma entrambe possono trarre spunti importanti per il prosieguo del campionato.
Il Catanzaro, nonostante la delusione per il mancato successo, ha confermato la propria solidità e capacità di controllare il gioco, meno il risultato. Il Cosenza, invece, ha mostrato carattere e resilienza, dimostrando che può ancora lottare per ribaltare una stagione complicata.
La Calabria si è fermata per il derby, e il suo epilogo surreale sarà ricordato a lungo. Le emozioni non mancheranno nemmeno nelle prossime sfide: chi sarà il prossimo a scrivere la storia del calcio calabrese?