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lunedì 13 Gennaio 2025

Var assente e rosso contestato: ecco perché Caporale è stato espulso

Il derby tra Cosenza e Catanzaro, già carico di tensione e aspettative, si è ulteriormente infuocato al 21’ del primo tempo. L’episodio chiave è l’espulsione di Caporale, decisione che ha suscitato rabbia e polemiche, soprattutto da parte del club rossoblù. L’arbitro Gianluca Aureliano di Bologna ha mostrato il cartellino rosso al difensore centrale del Cosenza per aver interrotto, secondo la sua valutazione, una chiara occasione da gol. Tuttavia, il mancato intervento del Var ha lasciato l’amaro in bocca, alimentando un dibattito acceso sull’uso della tecnologia e sull’interpretazione delle regole.

L’episodio controverso: l’espulsione di Caporale

L’azione incriminata si sviluppa al 21’. Caporale e Pittarello si strattonano in un duello fisico. Entrambi cadono, ma per l’arbitro Aureliano è il difensore del Cosenza a commettere il fallo. La decisione non si limita al calcio di punizione: Aureliano considera l’azione una chiara occasione da gol (DOGSO) e sventola il rosso.

La scelta del direttore di gara non tiene conto di alcuni dettagli cruciali. La palla, infatti, stava dirigendosi verso la bandierina del calcio d’angolo, riducendo significativamente le possibilità che Pittarello riuscisse a controllarla. Inoltre, il portiere rossoblù Micai era ben posizionato e pronto a intervenire. Questi fattori sembrano indebolire l’idea di una “chiara occasione da gol”, rendendo la decisione arbitrale quantomeno discutibile.

Il mancato intervento del Var: decisione di campo

Una delle questioni più controverse riguarda l’assenza di intervento del Var. La tecnologia, spesso invocata in situazioni simili, non è stata utilizzata perché l’episodio rientra nelle decisioni di campo, soggette alla discrezionalità dell’arbitro. Questo punto, seppur regolamentare, ha scatenato critiche da parte del Cosenza e dei suoi tifosi, che si aspettavano un controllo più approfondito.

Massimiliano Alvini, allenatore del Cosenza, e il direttore sportivo Stefano Delvecchio hanno cercato invano di convincere Aureliano a rivedere l’azione. Durante il confronto, Delvecchio ha persino minacciato di far rientrare la squadra negli spogliatoi: «Noi ce ne andiamo». Una scena che testimonia l’altissima tensione in campo e sugli spalti.

L’analisi: un errore che cambia la partita

Molti esperti hanno sottolineato come l’espulsione di Caporale abbia influenzato in modo significativo il corso della partita. Giocare in inferiorità numerica per quasi 70 minuti ha costretto il Cosenza a rivedere completamente il proprio piano tattico, limitando le possibilità di esprimersi al meglio.

L’interpretazione dell’arbitro è stata definita da alcuni “grossolana”, in quanto non sembrano esserci tutti i parametri per il DOGSO. Secondo il regolamento, perché si configuri una chiara occasione da gol devono essere presenti quattro elementi fondamentali: la direzione del pallone verso la porta, la posizione dei difensori, il controllo del pallone da parte dell’attaccante e la probabilità concreta di segnare. Nell’episodio specifico, almeno due di questi requisiti sono discutibili: la direzione del pallone e il controllo dello stesso da parte di Pittarello.

La questione Var: tecnologia o interpretazione?

Questo episodio riaccende il dibattito sull’utilizzo del Var e sulla sua capacità di ridurre gli errori arbitrali. Sebbene il regolamento preveda che il Var intervenga solo in caso di “chiaro ed evidente errore”, la mancata revisione dell’azione lascia aperti interrogativi sulla coerenza nell’applicazione delle regole.

La tecnologia, introdotta per aumentare l’equità delle decisioni, non può prescindere dalla discrezionalità degli arbitri. Tuttavia, episodi come questo dimostrano che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire maggiore uniformità e trasparenza.

Un episodio che farà discutere

L’espulsione di Caporale resterà uno degli episodi più controversi di questo derby calabrese. Una decisione che ha acceso gli animi, influenzato il risultato e alimentato polemiche che difficilmente si spegneranno in breve tempo.

Per il Cosenza, questa è l’ennesima frustrazione in una stagione complicata, mentre per il Catanzaro rappresenta un episodio favorevole che ha contribuito a un pareggio comunque sofferto.

Il calcio, però, vive anche di questi momenti. L’importante è che servano da spunto per migliorare il sistema arbitrale e l’uso della tecnologia. Perché, in fondo, i tifosi di entrambe le squadre vogliono solo una cosa: che il campo sia il vero giudice.

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