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venerdì 18 Ottobre 2024

Dribbling Zar, doppia “Bomba” e il closing Curcio: musica del “Viva Vivarini”

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Avete altri aggettivi per il Catanzaro di Vincenzo Vivarini? Sinceramente si stanno esaurendo molto velocemente per questa meravigliosa squadra dei record firmata Floriano Noto e Diego Foresti. Bellissima nel gioco e nei risultati, migliore in tutto, senza dubbio tra le più forti rose dell’intera storia della gloriosa Unione Sportiva Catanzaro. La banda Vivarini vince, convince, diverte il pubblico che salta e canta di gioia. Il pomeriggio del “Ceravolo'” diventa ancora una volta una festa. A questa ci partecipe anche l’ex tecnico Antonio Calabro che si prende i meritati applausi per quanto fatto in passato sulla panchina giallorossa. Anche in sala stampa il tecnico della Virtus riceve i complimenti dei presenti e non nasconde il suo soddisfatto apprezzamento per Catanzaro e il Catanzaro. Il suo Francavilla ci ha provato ad arginare le Aquile ma in questo momento storico è cosa impossibile per chiunque. Dimostrato sul campo, in ogni campo teniamo precisare, confermato sportivamente da tanti addetti ai lavori e anche dallo stesso Calabro con un “c’è poco da fare” che ha detto tutto sul match di oggi. L’ammazza-campionato è il Catanzaro, così si dice. Eppure da Crotone non sembra si sia mollata la presa. Altra vittoria col minimo scarto in quel di Cerignola, ma sempre vittoria è. E in attesa del “monday-night” del Pescara, le distanze dagli squali restano invariate. Sia chiaro, il paragone tra Catanzaro e Crotone non regge. La superiorità del Catanzaro è evidente in tutto. Attacco, difesa, qualità, quantità, rosa, gestione, rendimento. Non è un “esser di parte” ma un dato di fatto, dagli sportivi veri ammesso. Il Crotone, invece, è un’ottima squadra di categoria, per il momento. Di categoria superiore da dimostrare, con buone individualità, forza fisica e una panchina non molto lunga e di qualità per sopperire ai titolari. Il Catanzaro di oggi, invece, è una meravigliosa realtà lanciata verso una cadetteria da conquistare al più presto. Bisogna continuare ad andare a mille fino al giro di boa per poi ripartire con il nuovo anno per portare a termine il “nostro obiettivo”, come dice sempre Vivarini. Il soldato silenzioso che attende sempre i suoi ragazzi in panchina, lasciando a loro gli applausi e gli elogi. Ma il vero “maestro” è lui, un profondo conoscitore del gioco più bello del mondo che ha reso questo Catanzaro una macchina perfetta. E allora diciamolo…Viva Vivarini!

Foto: US Catanzaro 1929

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