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martedì 14 Ottobre 2025

Empoli, la panchina scotta: Pagliuca a rischio esonero, Dionisi in pole

La panchina dell’Empoli trema. Nonostante la vittoria sofferta contro il Sudtirol – conquistata in rimonta, in superiorità numerica e solo nei minuti finali – la posizione di Guido Pagliuca resta in bilico. La società toscana, retrocessa dalla Serie A dopo quattro stagioni e oggi dodicesima in classifica con 9 punti, riflette seriamente sull’opportunità di cambiare guida tecnica già prima della sfida casalinga contro il Venezia, in programma domenica 19 ottobre alle 17:15. L’ambiente empolese è sospeso tra l’attesa di una conferma e il desiderio di una svolta che possa ridare slancio a una squadra che finora ha alternato lampi a momenti di grande fragilità.​

Dionisi, il ritorno della memoria

Il nome che circola con maggiore insistenza è quello di Alessio Dionisi, tecnico svincolato dopo l’esperienza al Palermo e protagonista della storica promozione azzurra nella stagione 2020/21. Dionisi conosce l’ambiente, la piazza, le dinamiche della Serie B e soprattutto ha già dimostrato di saper costruire un’identità tattica solida partendo da basi fragili. La sua candidatura ha preso quota nelle ultime 48 ore, alimentata dalle indiscrezioni della Gazzetta dello Sport e confermate anche da Gianluca Di Marzio, che parla di “trattative in corso per la risoluzione col Palermo” come passaggio necessario per un suo ritorno immediato.​

Ma Dionisi non è l’unica opzione sul tavolo della dirigenza azzurra. Come riportato dalla stampa nazionale, restano sullo sfondo altri profili di esperienza: Fabio Pecchia, reduce dall’avventura al Parma e specialista di playoff, Eugenio Corini, tecnico navigato con trascorsi importanti tra Serie A e B, Daniele De Rossi, nome a sorpresa che intriga per il suo carisma e la sua freschezza tattica, oltre a Luca Gotti e Moreno Longo, entrambi abituati a lottare nei bassifondi delle categorie superiori. Ognuno di questi nomi rappresenta una filosofia diversa, un’idea di calcio che potrebbe stravolgere l’Empoli attuale.​

La parabola di Pagliuca

Pagliuca era arrivato in estate con grandi aspettative dopo aver conquistato la promozione in Serie B con la Juve Stabia, vincendo il campionato di Serie C con tre giornate d’anticipo e guidando le vespe fino alle semifinali playoff nella scorsa stagione cadetta. Un percorso straordinario che gli era valso la Panchina d’oro e la stima di molte società. L’Empoli lo aveva scelto proprio per la sua capacità di lavorare con rose giovani, per la sua attenzione ai dettagli tattici e per il suo pragmatismo. La firma di un contratto biennale sembrava suggellare un progetto di medio termine.​

Eppure qualcosa si è inceppato. Il precampionato vissuto tra esperimenti e incertezze, una rosa rivoluzionata dopo la retrocessione e la necessità di trovare un’identità nuova hanno reso il suo lavoro più complicato del previsto. I numeri parlano chiaro: due vittorie, tre pareggi e tre sconfitte in otto giornate, con 13 gol subiti che rappresentano la seconda peggior difesa del campionato. La vittoria col Sudtirol, arrivata solo al 93′ e contro una squadra in inferiorità numerica dalla mezz’ora, ha certificato le difficoltà strutturali di un gruppo che fatica a trovare continuità e solidità.​

Ore di riflessione al Castellani

La piazza empolese è divisa. Da un lato c’è chi difende Pagliuca, sottolineando le oggettive difficoltà di una rosa costruita in corsa e di un contesto complicato. Dall’altro cresce la fazione di chi invoca un cambio immediato, convinta che solo una scossa possa evitare che la stagione scivoli via senza obiettivi concreti. Le prossime ore saranno decisive: la società ha convocato un vertice interno per valutare la situazione e prendere una decisione che potrebbe arrivare già nelle prossime 24-48 ore, con l’obiettivo di presentarsi alla sfida col Venezia con le idee chiare.​

Dionisi rappresenta la suggestione più forte. Il tecnico livornese ha lasciato un ricordo indelebile nella memoria dei tifosi azzurri: nella stagione 2020/21 aveva costruito un’Empoli solida, organizzata, capace di soffrire ma anche di dominare, con una fase difensiva tra le migliori della categoria e un gioco propositivo che aveva convinto tutti. Il suo ritorno sarebbe accolto con entusiasmo da una piazza che cerca certezze e che vede in lui l’uomo giusto per riportare compattezza e mentalità vincente. La trattativa con il Palermo per la risoluzione contrattuale sarebbe già avviata, con l’obiettivo di liberarlo in tempi rapidi.​

La Serie B non aspetta

Nel frattempo la Serie B continua a macinare verdetti e sorprese. Dopo sette giornate la classifica vede al comando Modena e Palermo, entrambe ancora imbattute, seguite da Frosinone, Venezia e Avellino. L’Empoli si trova invece in una posizione di metà classifica che non soddisfa le ambizioni di una società retrocessa e intenzionata a tornare subito in Serie A. La zona playoff dista già sette punti, un distacco recuperabile ma che rischia di aumentare senza una sterzata immediata.​

Il confronto con il Venezia assume quindi un significato particolare. I lagunari, anch’essi retrocessi dalla massima serie, viaggiano nelle zone alte della classifica con 12 punti e rappresentano un banco di prova importante per capire le reali ambizioni dell’Empoli. Affrontarli con un nuovo allenatore o confermare Pagliuca fino alla fine rappresenta un bivio strategico che la dirigenza azzurra deve risolvere in fretta.​

La riflessione in casa Empoli tocca anche aspetti più profondi. La scelta di esonerare un allenatore dopo solo otto giornate può sembrare affrettata, ma il rischio è quello di perdere ulteriore terreno in una Serie B equilibrata e competitiva dove ogni punto può fare la differenza tra playoff e anonimato. La società deve bilanciare la volontà di dare fiducia a un progetto appena avviato con la necessità di risultati immediati che possano tranquillizzare l’ambiente e ridare entusiasmo.​

Le implicazioni per il Catanzaro

Per il Catanzaro, spettatore interessato di queste dinamiche, la situazione empolese rappresenta un monito e al tempo stesso un’opportunità. I giallorossi, reduci da due stagioni di crescita costante, conoscono bene l’importanza della stabilità e della programmazione. Vedere una squadra blasonata come l’Empoli in difficoltà conferma che in Serie B non esistono certezze e che ogni punto va conquistato con fatica. La sfida per la promozione passa anche attraverso la capacità di capitalizzare i momenti di difficoltà altrui.​

Pagliuca, intanto, continua a lavorare con professionalità, consapevole che il suo futuro si gioca nelle prossime ore. Il tecnico toscano ha dimostrato nella sua carriera di saper costruire progetti solidi partendo dal basso, ma ad Empoli i tempi sono stretti e la pazienza limitata. La sua avventura alla Juve Stabia, coronata da 40 vittorie in 85 panchine e da una promozione storica, resta un patrimonio importante, ma nel calcio conta solo il presente.​

La decisione finale spetta al presidente Fabrizio Corsi e al direttore sportivo Roberto Gemmi, chiamati a un atto di responsabilità che potrebbe segnare l’intera stagione. Confermare Pagliuca significherebbe credere ancora nel progetto e dare tempo al tecnico di trovare le soluzioni giuste. Esonerarlo vorrebbe dire invece ammettere un errore di valutazione e affidarsi a un nuovo corso, probabilmente incarnato da Dionisi, con tutti i rischi e le opportunità che un cambio in corsa comporta.​

Il calcio di Serie B non aspetta nessuno. Domenica 19 ottobre l’Empoli scenderà in campo al Castellani contro il Venezia e quella partita dirà molto sul futuro della panchina azzurra. I tifosi attendono risposte, la squadra cerca certezze, la dirigenza è chiamata a scegliere. Il tempo delle riflessioni sta per scadere.​

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