L’ex difensore del Catanzaro, Luka Krajnc, si racconta in un’intervista esclusiva a Passione Catanzaro. Il giocatore sloveno, tornato al Maribor, parla del suo improvviso addio, delle sue sensazioni e del legame con i tifosi giallorossi.
Nonostante il limitato utilizzo, Krajnc ha sempre dimostrato professionalità e un grande spirito di squadra, guadagnandosi il rispetto di tifosi e compagni. La sua dedizione e il suo impegno non sono mai passati inosservati.
Nel corso della sua esperienza in Calabria, Krajnc è stato spesso utilizzato come terzino e raramente come difensore centrale. Questo utilizzo tattico potrebbe aver limitato l’espressione delle sue migliori qualità difensive. Il cambio di ruolo al Maribor potrebbe rappresentare una svolta nella sua carriera, permettendogli di esprimersi al meglio nel suo ruolo naturale.
Il ritorno al Maribor: “Accolto benissimo a casa mia”
“Sono tornato a casa e subito mi hanno accolto benissimo,” esordisce Luka Krajnc. “Conoscevo già qualche compagno di squadra, quindi è andato tutto più fluido e ci siamo connessi benissimo. Giocare davanti ai propri tifosi a casa mia è sempre una sensazione speciale e essere apprezzato così vuol dire tanto.”
“Abbiamo già vinto la prima partita senza subire gol, che è tanta roba. Speriamo di continuare così. Ora ci aspettano altre partite nelle prossime due settimane e dobbiamo fare più punti possibili perché conosciamo i nostri obiettivi e dobbiamo dare tutto per questa maglia.”
L’addio improvviso al Catanzaro: “Ci sono rimasto molto male”
Krajnc esprime il suo disappunto per come è avvenuto il suo allontanamento dal Catanzaro. “È stato tutto improvviso perché dopo quattro giorni dalla chiusura del mercato, il direttore mi ha detto che doveva parlarmi. Già prima avevo intuito qualcosa, ma poi mi ha comunicato che ero fuori dal progetto, fuori lista, per ragioni che sinceramente non conosco.”
“Dalla parte del mister ho sempre avuto supporto e un rapporto di grande rispetto e anche con tutto il suo staff. Penso che non meritavo di essere trattato così, ci voleva almeno un minimo di rispetto per informarmi prima su come stavano le cose.”
“Il direttore non mi ha mai chiesto come stavo, non mi ha mai detto: ‘Luka, se non te ne vai sei fuori rosa’. Io sono stato sempre utilizzato dal mister; anche nella prima partita in casa col Sassuolo mi ha fatto entrare, anche se per cinque minuti.”
“Alla fine è andata meglio di quanto potessi immaginare, sono tornato a casa. Però ho un grande rammarico perché quest’anno avrei potuto dare tanto per la squadra. Auguro comunque il meglio ai miei ex compagni, che si meritano tutto.”
Riflessioni sul ruolo in campo: “Avrei potuto dare di più da centrale”
Alla domanda se si sia sentito utilizzato fuori ruolo, Krajnc risponde: “Se potevo dare di più non si saprà mai perché non ho mai giocato una partita da centrale, solo contro il Venezia. Il mister fa le sue scelte, mette i primi undici e poi ci sono gli altri che contano. Non voglio entrare nella parte tecnica perché spetta a lui decidere. Però sì, magari pensavo che due o tre partite avrei potuto farle da centrale, ma alla fine abbiamo fatto un grande campionato.”
Un legame indissolubile con i tifosi del Catanzaro
“Con i tifosi del Catanzaro ho avuto una connessione che si trova raramente. Anche quando giocavamo fuori casa c’erano sempre 2000 o 2500 persone; erano sempre là. Ricordo ancora molto bene la partita con la Sampdoria che abbiamo vinto con 2500 o 3000 tifosi al seguito; è stato molto, molto bello.”
“Voglio veramente un mondo di bene ai tifosi del Catanzaro perché sono sempre stati presenti. Che giocassi o meno, loro erano lì. Magari avrei voluto giocare di più, se me lo meritavo non lo so, ma queste sono scelte del mister. Ai tifosi auguro di fare un grande campionato, sono sicuro che sarà così.”
Un augurio per il futuro
“Catanzaro è una piazza che merita la Serie B. L’organizzazione sta crescendo e questo è importante. Si vede già dal centro sportivo e dal campo che è stato rinnovato; si vede che vogliono arrivare in alto.”