Un anno esatto. Tanto è bastato a Fabio Caserta per ribaltare il proprio destino, trasformando una data che per molti sarebbe rimasta un’ombra in un trampolino di lancio verso qualcosa di straordinario. Il tecnico del Catanzaro, attraverso una storia pubblicata sul suo profilo Instagram, ha voluto marcare simbolicamente la distanza tra due momenti che segnano con forza la traiettoria della sua carriera: 09/05/2024, giorno in cui, rimasto senza squadra dopo il difficile epilogo dell’esperienza con il Cosenza, si trovava ai margini del grande calcio, e 09/05/2025, giorno della vittoria con il Catanzaro sul campo del Sassuolo, che ha sancito l’accesso ai playoff di Serie B.
Un salto temporale che condensa frustrazione e rinascita, frutto di un percorso fatto di lavoro, riscatto e determinazione. Un’immagine potente, costruita visivamente in tre atti: la data del 2024 su sfondo nero, quella del 2025 impressa sopra la sua esultanza furiosa, e infine una foto di gruppo che immortala la gioia del derby vinto contro il suo ex club. Il tutto accompagnato da tre parole che riassumono tutto: “Il tempo è galantuomo”.
Un messaggio chiaro, diretto, ricco di significati nascosti e di simbolismi emotivi. Nella parte centrale dello scatto si vede Caserta esultare con grinta e passione, mentre sullo sfondo, nella parte inferiore, campeggia la gioia della squadra giallorossa e dei suoi tifosi durante la festa per la vittoria del derby contro il Cosenza. Un doppio fotogramma che racchiude più di un semplice trionfo sportivo: è la rivincita personale di un uomo che non ha mai smesso di credere nella propria idea di calcio, nella forza del lavoro quotidiano e in quella determinazione silenziosa che, alla lunga, ripaga.
Il peso della memoria e il senso del riscatto
Caserta, nativo di Melito di Porto Salvo, non ha mai nascosto quanto l’esperienza vissuta a Cosenza gli sia rimasta dentro, soprattutto per il modo in cui si è conclusa. Esonerato a marzo 2024, a soli tre punti dalla zona playoff, dopo aver perso il derby proprio contro il Catanzaro, ha vissuto quel momento come una ferita sportiva profonda. Più volte, in interviste successive, ha lasciato trasparire il senso di amarezza per una decisione che, a suo parere, arrivò nel momento più delicato.
La scelta della data da pubblicare non è certo casuale: è un modo per prendersi simbolicamente ciò che allora gli era stato tolto. Nel calcio, come nella vita, contano i risultati, ma contano anche le traiettorie, le cadute e le risalite. Caserta ha preso in mano un Catanzaro reduce da due stagioni entusiasmante con Vivarini, lo ha guidato in un nuovo cammino ricco di ostacoli ma anche di soddisfazioni, superando momenti complicati, infortuni, periodi di flessione. E proprio la vittoria contro il Sassuolo, squadra dominatrice del campionato, ha restituito tutto il valore del suo percorso: metodico, silenzioso, ma efficace.
L’orgoglio giallorosso e la forza della coerenza
Il legame tra Caserta e la piazza di Catanzaro è cresciuto con il tempo, con i risultati, ma soprattutto con l’empatia. Il tecnico ha saputo interpretare con sobrietà e fermezza i valori di una città che vive di calcio: passione, sacrificio, senso di appartenenza. Ha saputo prendersi la scena senza mai cercarla, facendosi apprezzare per il lavoro più che per le parole.
Il messaggio “Il tempo è galantuomo” è diventato così più di una semplice rivalsa personale: è una dichiarazione d’intenti, un monito, una riflessione profonda sul valore della pazienza e della perseveranza. E mentre il Catanzaro si prepara a giocarsi tutto nei playoff, quella frase rimbomba come un’eco potente: non tutto si risolve subito, ma chi lavora con coerenza, prima o poi, viene ripagato.
Caserta e il Catanzaro verso un finale tutto da scrivere
Ora che i playoff sono alle porte, Fabio Caserta e il suo Catanzaro sanno di avere ancora un capitolo importante da scrivere. E lo faranno con l’umiltà di chi conosce il peso della sconfitta e la gioia del riscatto, con la forza di chi ha saputo trasformare un giorno da dimenticare in una pietra miliare del proprio percorso professionale.
Il tempo, a volte, è davvero galantuomo. Basta solo avere la pazienza, e il coraggio, di aspettarlo.