Queste le parole dell’attaccante giallorosso Felice Evacuo a Orticalab.it:
«Come si fa a battere la Ternana? In questo momento la Ternana è la squadra più forte e in forma del campionato. Lo ha dimostrato in lungo e largo senza perdere una partita e vincendo tutti gli scontri diretti. Al di là della sconfitta che, dopo un cammino impressionante ci può stare, credo sia la squadra meglio attrezzata per la Serie B. Per quanto riguarda noi sapevamo che serviva l’impresa e che per batterli dovevamo sbagliare poco. Così è stato».
«La Ternana, a differenza di altre squadre che magari stanno lottando per i piani alti della classifica, dopo due stagioni complicate, sono stati bravi a dare la giusta ossatura alla squadra. A mio avviso il vero jolly della Ternana è però César Falletti, calciatore in più per tecnica e qualità che potrebbe tranquillamente giocare in Serie A».
«Per quel che ha dimostrato in queste giornate la Ternana credo che i giochi per il primo posto siamo ormai chiusi. Al di là della sconfitta di sabato, credo che per perdere il campionato serva solo un suicidio sportivo. Penso più ad una corsa a due per il secondo posto tra Avellino e Bari. Sono entrambe squadre attrezzate che hanno messo tra loro e noi diversi punti che non sarà facile recuperare».
«Cosa temo di più dell’Avellino? All’andata siamo stati bravi a sfruttare il loro periodo no. Venivamo da un brutto pareggio contro il Palermo in undici contro nove e abbiamo trovato le motivazioni giuste. Al “Partenio-Lombardi” abbiamo disputato una buona gara meritando di strappare tre punti pensanti. Al di là di tutto credo che l’Avellino, dopo il mese di novembre condizionato dal Covid, abbia trovato la giusta quadra. Temo molto la compattezza del gruppo. Subisce poco e segna tanto. Non sarà facile».
«I numeri sono tutti in favore di mister Piero Braglia. Ha vinto più volte in Serie C e conosce il campionato alla perfezione. Credo sia l’allenatore perfetto per questa piazza ed il vero elemento in più di questo Avellino».
«A cosa ambisce il Catanzaro? Cerchiamo sempre di dare il massimo. Siamo quarti in classifica e il nostro obiettivo è quello di recuperare posizioni ed arrivare almeno terzi. Non facciamo pronostici, a fine stagione la classifica parlerà».
«Come si prepara una partita del genere dopo aver battuto la capolista? Per noi cambia ben poco. Prepariamo tutte le partite allo stesso modo inquadrando l’avversario e i suoi punti deboli. Preparare una partita non è mai facile, soprattutto se hai a disposizione solo due giorni. Sotto questo aspetto l’Avellino parte avvantaggiato visto che ha potuto sfruttare la pausa anche per ricaricare le batterie».
«L’assenza dei tifosi si fa sentire. Avellino, Bari, Catania e Catanzaro sono sicuramente piazze blasonate, dove il tifo ricopre un ruolo importante dal punto di vista emotivo e motivazionale. Stiamo disputato un campionato anomalo perché a mio avviso il calcio senza tifosi è un altro sport. Anche nei campionato maggiori si va avanti solo per lo spettacolo, ma questo non è calcio».
«Ogni sei mesi si parla di un mio possibile ritorno ad Avellino. A volte sono state abbozzate delle richieste che però si sono arenate sul nascere. Credo di aver dato il mio contributo all’Avellino e ho sempre ritenuto più opportuno non ritornarci da calciatore. Vorrei essere tranquillo perché ormai vivo lì da più di 15 anni».
«Dell’esperienza all’Avellino ricordo sicuramente le due finali play-off vinte contro il Napoli e il Foggia. Sono sicuramente ricordi indelebili e per me che ormai sono avellinese di adozione hanno ancora più valore. Coronammo il sogno di una città e di una tifoseria che ci teneva tanto a vincere. Ecco, ritornare in un futuro a vestire la maglia dell’Avellino avrebbe solo rovinato ciò che di buono avevo fatto in passato».