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sabato 19 Aprile 2025

Ghion festeggia la Serie A con il Sassuolo: “Un sogno dopo l’infortunio a Catanzaro”

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Il Sassuolo è tornato in Serie A, e con lui anche un volto familiare ai tifosi del Catanzaro. Parliamo di Andrea Ghion, centrocampista classe 2000, che nelle ultime due stagioni ha indossato con grinta e qualità la maglia giallorossa prima di rientrare nella casa madre neroverde. Dopo un lungo percorso fatto di sacrifici, infortuni e crescita silenziosa, il regista ha finalmente potuto festeggiare la tanto attesa promozione, che ha un sapore ancora più speciale per chi – come lui – ha dovuto ricominciare da zero.

Da Catanzaro a Sassuolo: un viaggio di crescita

Andrea Ghion ha vestito la maglia del Catanzaro per due stagioni, dal 2022 al 2024, vivendo da protagonista sia la cavalcata trionfale in Serie C che il primo anno di consolidamento in Serie B. Proveniente proprio dal Sassuolo, che ne ha sempre creduto nel potenziale, il centrocampista ha rappresentato una delle colonne silenziose del progetto giallorosso, mettendosi in luce per intelligenza tatticapiede educato e spirito di sacrificio.

Il ritorno alla base, nella scorsa estate, sembrava un azzardo in una squadra in ricostruzione. Invece, Ghion si è rimboccato le maniche e ha saputo guadagnarsi minuti, fiducia e un ruolo centrale nello scacchiere neroverde.

“Esploso di gioia”: la promozione e il legame con Mantova

Il momento della promozione è arrivato in modo inatteso: non sul campo, ma davanti a una TV, quando il Mantova ha pareggiato con lo Spezia, regalando al Sassuolo la certezza matematica del salto in A. E proprio da Mantova arriva uno dei ricordi più affettuosi del ragazzo cresciuto nel vivaio virgiliano.

“Ero a casa con gli amici. Al secondo gol del Mantova sono esploso di gioia”, ha raccontato a Sky Sport, come riportato da TMW.

“Ho giocato con il Mantova fino ai 13 anni, è sempre nel mio cuore. È un segno del destino che sia stato proprio il Mantova a regalarci questa promozione, assolutamente meritata.”

Parole che raccontano di un ragazzo genuino, con i piedi ben piantati a terra e uno spirito di riconoscenza raro nel calcio moderno.

Lo scatto decisivo: “Da quella partita con il Cosenza è cambiato tutto”

Una stagione lunga e complessa, quella vissuta dal Sassuolo. Ma Ghion individua un momento chiave: la sfida con il Cosenza, che i neroverdi hanno ribaltato nel finale.

“Perdevamo 1-0 fino all’85°, poi siamo riusciti a ribaltarla. Quella partita ci ha fatto capire che dovevamo continuare a spingere, e ci ha dato una carica in più.”

Da lì in avanti, è nato un gruppo forte e coeso, dove giovani e veterani hanno saputo trovare il giusto equilibrio.

Obiang, Berardi e la forza del gruppo

Ghion sottolinea quanto l’ambiente lo abbia aiutato a crescere anche sotto il profilo personale. Tra i riferimenti spiccano Pedro Obiang, compagno di reparto, e Domenico Berardi, con cui ha condiviso un momento difficile.

“Sono cresciuto tanto, anche perché ho intorno a me una squadra forte e con giocatori importanti. Da Obiang ho appreso tantissimo.”

“Lo scorso anno ho vissuto un periodo complicato a causa di un infortunio. In riabilitazione c’era anche Berardi: ci siamo dati forza a vicenda. Questa promozione ha un sapore speciale, so quanto ho dovuto lavorare per tornare in forma.”

Il ritorno del Sassuolo in A e la gioia dei tifosi

Il Sassuolo era reduce da undici stagioni consecutive in Serie A, interrotte dalla retrocessione nella scorsa annata. Il ritorno nella massima serie è stato accolto con entusiasmo da una tifoseria che si era abituata a grandi palcoscenici e che ora può tornare a sognare.

“Siamo felicissimi per i nostri tifosi. Erano abituati bene, e siamo contenti di averli fatti felici.”

Ghion, un figlio adottivo di Catanzaro che ora guarda all’Europa

Se è vero che alcuni calciatori restano nel cuore di una piazza per motivi che vanno oltre le statistiche, Andrea Ghion è uno di questi. Il pubblico del Ceravolo lo ricorda con affetto per la sua umiltà e per la qualità con cui ha interpretato il ruolo di regista.

Oggi il suo presente si chiama Serie A, ma Catanzaro resta una tappa significativa del suo percorso. Chissà che in futuro, magari in un’altra fase della carriera, le strade non possano incrociarsi di nuovo.

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