Un confronto di alto profilo accademico e istituzionale si è svolto questa mattina nell’aula Giovanni Paolo II del Dipartimento DiGES dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, in occasione della giornata di studio “L’evoluzione criminale della ’ndrangheta, strategie di contrasto. Il contributo degli studi religiosi”.
Un evento promosso con la collaborazione della Pontificia Academia Mariana Internationalis e l’Accademico Pontificio, che ha visto la partecipazione di figure istituzionali e accademiche come il Rettore Giovanni Cuda, il Procuratore Generale Giuseppe Lucantonio e il Procuratore della Repubblica Salvatore Curcio.

Nel corso della mattinata, moderata dal prof. Domenico Bilotti, sono intervenuti studiosi e rappresentanti del mondo ecclesiastico come i professori Fabio Iadeluca, Gian Matteo Roggio, Michele Munno (direttore dell’Istituto Teologico Calabro San Francesco di Paola e docente di diritto canonico nello stesso) e Antonino Mantineo, con approfondimenti sulla strumentalizzazione della religione da parte della criminalità organizzata.
Temi centrali anche il ruolo della donna nella ’ndrangheta, trattato dalla sostituta procuratrice generale Marisa Manzini, e l’analisi giuridica del contrasto al crimine organizzato con gli interventi dei professori Francesco Siracusano e Giuseppe Tabasco.
Un momento importante per riflettere sull’intreccio tra spiritualità, legalità e lotta alla criminalità, nella prospettiva di un impegno condiviso tra istituzioni, magistratura, accademia e società civile.