L’alba di una nuova era per il Pescara coincide con la trasferta più insidiosa, quella del Ceravolo, contro un Catanzaro capace di trasformare il proprio stadio in una fortezza e di riemergere dalla crisi con quella fame che serve per risalire la china. Giorgio Gorgone si presenta per la prima volta da primo allenatore in Serie B e lo fa con la consapevolezza di chi ha atteso quindici anni per questo momento, portando con sé il peso di una salvezza da conquistare e l’onore di sedere su una panchina prestigiosa come quella biancazzurra.
Il ritorno a casa di Gorgone
Per il tecnico toscano, classe 1976, si tratta di un ritorno carico di emozioni: ha già vestito la maglia del Pescara da calciatore nella stagione 2003-2004, proprio in Serie B, distinguendosi per intelligenza tattica e professionalità. Ora torna da allenatore, subentrando a Vincenzo Vivarini dopo un avvio di stagione drammatico: soli 8 punti in dodici giornate, ultima posizione in classifica insieme a Spezia e Sampdoria, peggior difesa del campionato con 25 gol subiti. La società ha deciso di voltare pagina durante la sosta e Gorgone ha firmato un contratto fino a giugno con opzione di rinnovo legata alla salvezza.
La ricetta: intensità e coraggio
In conferenza stampa, Gorgone ha delineato con chiarezza la propria filosofia: “Vedrete più intensità e aggressività, soprattutto nella fase di non possesso. Questa squadra ce l’ha nelle corde: lo ha dimostrato in alcune partite di quest’anno e in quelle degli anni passati”. Il tecnico non punta su rivoluzioni tattiche – il modulo resterà sostanzialmente invariato – ma su un cambio di mentalità radicale. “Voglio coraggio, voglia di rivalsa, cattiveria agonistica. Non stravolgerò il modulo da un giorno all’altro, ma pretendo una squadra che aggredisca alto quando possibile e che non abbia paura di nessuno, nemmeno di chi sta più in alto in classifica”.
L’emergenza infortuni e le scelte tattiche
La situazione è complicata anche sul fronte indisponibili: oltre ai lungodegenti Okwonkwo, Merola, Olzer e Kraja, resta in forte dubbio l’attaccante Frank Tsadjout, fermo da tempo e non ancora al top della condizione fisica e mentale. Anche Capellini è sotto osservazione per un affaticamento muscolare. Gorgone ha posto un principio chiaro: “Voglio giocatori al 100%, soprattutto dal punto di vista mentale. Se non è così, è meglio lasciarlo fuori: preferisco avere undici giocatori convinti piuttosto che uno al 90%”.
Per quanto riguarda il sistema di gioco, la rosa permette flessibilità: Dagasso sarà schierato nella posizione a lui più congeniale, quella di mezzala sinistra. In avanti, il Pescara potrà giocare sia con una che con due punte, con Tonin e Di Nardo candidati a guidare l’attacco.
Catanzaro, avversario temibile
Dall’altra parte del campo c’è un Catanzaro che ha ritrovato fiducia e solidità sotto la guida di Alberto Aquilani. La squadra calabrese, undicesima in classifica con 15 punti, ha superato un avvio difficile e si è rilanciata grazie alla qualità dei propri interpreti offensivi: Pietro Iemmello, bomber di razza e simbolo del club e Alphadjo Cisse, in grande spolvero in questo inizio di campionato. “Il Catanzaro ha un’identità ben precisa, qualità nel palleggio e giocatori importanti davanti. Hanno iniziato un po’ piano ma si sono ripresi alla grande, come già l’anno scorso con quella rimonta incredibile. È una squadra buona, con valori importanti”, ha ammesso Gorgone con lucidità.

La sfida mentale e il messaggio ai tifosi
Gorgone non ha nascosto di aver trovato un gruppo sfiduciato dopo otto punti in tredici giornate, ma ha anche colto segnali incoraggianti negli allenamenti settimanali. “Negli allenamenti ho visto reazione. Ho detto ai ragazzi: voglio rivedere questa intensità ogni settimana, altrimenti significa che abbiamo sbagliato qualcosa”. Il tecnico è stato chiaro anche sul messaggio da trasmettere alla piazza: “Lavorare sul mentale significa dare messaggi chiari, sia con le parole che con i fatti. Io trasmetto quello in cui credo: sacrificio, attaccamento, lotta fino all’ultimo secondo”.
Il Ceravolo si prepara ad accogliere una sfida cruciale: da un lato una squadra che vuole consolidare la propria crescita, dall’altro un Pescara chiamato a dare segnali di vita immediati. Gorgone ha chiuso la conferenza con una dichiarazione d’intenti: “Domani servirà cattiveria, aggressività e attenzione massima. Voglio vedere un Pescara che dice la sua già dal Ceravolo”. L’appuntamento è fissato per venerdì 21 novembre alle 20:30, e per il tecnico biancazzurro sarà l’inizio di un percorso che può consacrarlo o spezzarlo.
