Non ci siamo.
Parlano i numeri o parlano le prestazioni? Se parlassero i numeri, la classifica dice settimo posto con una partita in meno. Potenzialmente quindi, si potrebbe scalare qualche posizione e arrivare anche al quarto posto. Se parlassero le prestazioni, zero totale. Dopo la sosta natalizia, di gioco ne abbiamo visto davvero poco. Una sola vittoria giunta al 94° contro il Potenza e poi pareggi stentati contro Monopoli (ottenuto solo per un autogol al 90°) e Viterbese, prima della umiliante sconfitta di ieri a Pagani contro una squadra che non vinceva tra le mura amiche addirittura da un anno. Una formazione, quella giallorossa, che ha offerto belle prestazioni solo in rare occasioni. Una formazione che, nonostante un organico numeroso, quando manca di elementi come Carlini o Corapi ne risente in maniera irreparabile. E purtroppo, se non si esprimono prestazioni all’altezza, la responsabilità non può che essere attribuita in gran parte al mister. Fa parte del gioco, e ogni allenatore lo sa. Personalmente, riteniamo Antonio Calabro un buon allenatore, del resto parla il suo curriculum, ma qui a Catanzaro ha dimostrato incertezza e confusione in troppe occasioni. Anche la gestione di alcuni calciatori è discutibile. Per esempio: perché mortificare calciatori che sono qui da inizio stagione, facendoli riscaldare a ogni partita e non fargli disputare nemmeno un solo minuto di gioco? Ci riferiamo a Salines, giovane di belle speranze arrivato da Foggia in estate con belle prospettive. Di contro, arrivano nuovi calciatori a gennaio e li butti subito nella mischia senza nemmeno avere avuto il tempo di conoscerli. Non ci siamo. Della società c’è poco da dire. Quest’anno si è strutturata in maniera professionale, ma poi non è il social media manager, davvero bravissimo, a scendere in campo, e nemmeno DS o DG, sono i calciatori. E allora, o si cambia registro o si cambia guida tecnica, con grande dispiacere. E non c’è tempo da perdere.