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giovedì 26 Dicembre 2024

In risposta alle accuse: cosa può fare la città per l’Università?

Nel suo discorso d’insediamento, dopo aver prestato giuramento come 35° Presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy, rivolgendosi a tutti i cittadini americani ed agli amministratori della cosa pubblica, proclamò la famosa frase: “Non chiedete cosa può fare il vostro Paese per voi, chiedete piuttosto cosa potete fare voi per il vostro Paese”.

Vorrei partire da questa citazione per rispondere con toni pacati – al contrario di quanto mi pare facciano i due consiglieri comunali Corsi e Costanzo – al presunto tradimento perpetrato dal sottoscritto ai danni della città in qualità di Rettore dell’Università Magna Graecia.

Come ho avuto modo di spiegare ai giornalisti da cui sono stato contattato, le ragioni che mi hanno convinto a riportare presso il Campus di Catanzaro il corso di laurea in Sociologia nulla hanno a che fare con improbabili strategie di desertificazione del centro storico, ma sono piuttosto dettate da uno sforzo di razionalizzazione ed ottimizzazione delle strutture didattiche attualmente a disposizione del nostro Ateneo, che vedono diversi corsi “in sofferenza” di aule e che potranno trovare allocazione presso la sede di Via degli Eroi, che ha una capacità di circa 400 posti, ben superiore agli studenti del corso di laurea in Sociologia.

Non comprendo, onestamente, le ragioni sulla base delle quali i due consiglieri sostengono che “UMG vuole arroccarsi al campus e magari guardare verso Lamezia Terme”; nessuna iniziativa in questa direzione è attualmente in corso di programmazione; fra l’altro, come Corsi e Costanzo dovrebbero sapere, è operativo da anni presso l’ospedale di Lamezia il corso di laurea in professioni sanitarie infermieristiche, e non mi pare che per questo si sia gridato allo scandalo.

Quanto allo “smantellamento” della Facoltà di Medicina, trovo del tutto anacronistici i ragionamenti campanilistici dei nostri disattenti interlocutori: la Scuola di Medicina di Catanzaro è un patrimonio non cittadino, ma di tutta la Calabria, e la possibilità di decentrare il primo triennio del corso di laurea interateneo in Medicina e Chirurgia e Tecnologie Digitali da Arcavacata a Crotone, trasferendo contestualmente la sede amministrativa presso UMG, è un’iniziativa virtuosa perché consentirà ad 84 studenti di frequentare questo corso presso una città, Crotone, che vanta un’antichissima tradizione medica e che ha un estremo bisogno di rivitalizzarsi sotto l’aspetto culturale e sanitario.

Concludo questo mio intervento rassicurando, non Corsi e Costanzo, ma i miei concittadini, che l’Ateneo che ho il privilegio di guidare manterrà e, sperabilmente, potenzierà la propria presenza nel centro storico.

Quanto all’intimidatoria “chiusa” dei nostri interlocutori, ritornando al mio incipit, suggerisco che, piuttosto che “vigilare sull’evolversi della vicenda”, essi dovrebbero domandare a sé stessi non cosa l’Università possa fare per la città, ma cosa loro avrebbero dovuto fare e faranno per la crescita del nostro Ateneo.

Non mi risulta che i loro sforzi in questa direzione siano stati numerosi ed efficaci.

Prof. Giovanni Cuda
Rettore
Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro

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