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martedì 22 Ottobre 2024

L’Amarcord del giovedì, di Aurelio Fulciniti: Intervista ad Agatino Cuttone

Ha vestito i colori giallorossi sia da calciatore che da allenatore, Agatino Cuttone, nato ad Adrano (Catania) il 18 febbraio 1960 e residente da anni a Cesena, dove ha giocato per ben otto stagioni, con una promozione in Serie A all’attivo. Calcisticamente Cuttone cresce nelle giovanili del Torino e proprio in maglia granata esordisce nella massima serie il 21 settembre 1980, seconda giornata di campionato, proprio in occasione di Catanzaro-Torino 1-0 (35’ Palanca).

Inizia a farsi notare però nella stagione successiva con il “Torino dei giovani” allenato da Massimo Giacomini, che pur terminando la stagione al nono posto (dietro il Catanzaro, settimo, che batterà i granata sia in trasferta che in casa), esibirà tuttavia un buon livello di gioco, con i soli “anziani” Pulici, Salvadori e Zaccarelli a fare da “chioccia”. Una stagione positiva per Cuttone, che segnerà anche nella partita di ritorno della finale di Coppa Italia contro l’Inter (poi vincitrice della terza finale consecutiva del trofeo persa dal Toro), che aveva eliminato in semifinale (in maniera quanto mai immeritata) proprio il Catanzaro. E nella stagione successiva Agatino Cuttone, insieme ai compagni di squadra Franco Ermini e Pietro Mariani, passerà proprio nelle file giallorosse.

Fu una stagione sfortunata e per molti versi del tutto rovinosa, l’ultima in Serie A del Catanzaro, e Cuttone ci spiega il perchè: “Da giocatore sono stato molto bene a Catanzaro. Sia come gruppo, che come compagni di squadra e ambiente. E ho avuto anche la piccola soddisfazione di segnare a Dino Zoff in un Juventus-Catanzaro 3-1 dove passammo addirittura in vantaggio. La stagione fu sfortunata, retrocedemmo, ma bisogna considerare che il livello tecnico era molto alto in generale, sicuramente più di oggi, e c’erano squadre molto bene attrezzate, anche se noi eravamo comunque una buona formazione, con giocatori validi”.

Dopo aver smesso di giocare, nel 1993, Cuttone intraprende la carriera di allenatore. Dopo aver guidato per cinque anni le squadre giovanili del Cesana, allena il Marsala, la Pro Vercelli e nella stagione di C2 2000-2001 il Catanzaro. Una squadra che diede fortissime e indimenticabili emozioni ai tifosi, con i 15 gol di Sergio Di Corcia, quasi tutti favolosi, con il cuore e la professionalità di Luca Lugnan e dell’eterno Pino Tortora, la consacrazione di Diomansy Kamara e il contributo di altri calciatori da sempre ancora oggi legati ai colori giallorossi, come Luca Gentili, Nicola Ascoli, Gennaro Delvecchio, Egidio Ingrosso, Emiliano Milone e l’attuale diesse giallorosso Pasquale Logiudice.

Un torneo spettacolare, con una cavalcata che si interruppe proprio sul più bello, nella finale di ritorno dei playoff: quel Catanzaro-Sora 1-3 dopo i supplementari brucia ancora e forse brucerà per sempre. “Fu una bellissima esperienza. Tutti ricordano che partimmo con qualche difficoltà nella costruzione della squadra,  ma a parte questo fu un campionato esaltante. Rimane però la grande amarezza della mia carriera, quella di non avere vinto i playoff, ma l’imponderabile ha voluto così. Ricordo, quando arrivai allo stadio in pullman, la grande carovana dei tifosi in cammino. Una partita che stavamo controllando agevolmente e che abbiamo perso per la sfortuna e per gli errori del nostro portiere di riserva che giocò al posto di Luca Gentili (Agostino Di Dio, ndr, un cognome che ancora oggi genera scongiuri di ogni genere al solo sentirlo pronunciare)”

Sei anni dopo, Cuttone torna a Catanzaro. La stagione 2007-2008, sempre in C2, era iniziata come un calvario e fu tale a livello societario, oltre che sportivo. Ma Agatino Cuttone, con tutti gli eventi contro, fece un vero e proprio miracolo di cuore e passione, grazie anche ai gol dell’argentino Sebastian “Killer” Bueno, del brindisino Vito Falconieri e contributo in difesa di Archimede Morleo (poi per tanti anni titolare a Bologna, in Serie A). Cuttone la racconta così: “Lì arrivo in una situazione completamente diversa e con grande confusione, oltre che in una fase critica a livello societario. Fu una salvezza davvero miracolosa. Riuscimmo a salvarci con due giornate di anticipo, evitando la zona playout grazie alla compattezza del gruppo, in una situazione davvero drammatica”.

Agatino Cuttone, anche da lontano è stato sempre legato ai giallorossi e alla città. Dopo l’allenamento, era molto facile (per non dire immancabile) trovarlo a correre al Campo Scuola, per esempio. E da allenatore e addetto ai lavori, segue con attenzione l’attuale campionato di Serie C, sul quale non manca di dare il suo parere: “Il campionato di Serie C è come sempre molto complicato e in questa stagione è difficile fare pronostici. Il Catanzaro rientra senza dubbio nel novero delle formazioni importanti, ma ci sono squadre di livello alto rispetto alle quali ha sicuramente qualcosa in meno”.  

Aurelio Fulciniti

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