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sabato 9 Agosto 2025

Laurienté e il rigore “maledetto” di Catanzaro: “Volevo segnare, ma può succedere”

Il calcio, si sa, è fatto di istanti: un gol, una parata, un fischio arbitrale. A volte, però, anche un errore può diventare un punto di svolta. Può essere un momento cruciale nel percorso di una squadra e di un giocatore. Questo emerge dalle recenti dichiarazioni di Armand Laurienté, attaccante del Sassuolo. È stato protagonista della miniserie DAZN “Sassuolo, La Rinascita”. Nel suo racconto, la promozione dei neroverdi in Serie A si intreccia con i ricordi di una stagione complessa. Questa stagione è iniziata proprio al Ceravolo di Catanzaro, in una partita terminata 1-1. In quell’occasione, Laurienté si trovò davanti al dischetto, fallendo un rigore che avrebbe potuto cambiare l’esito di quell’esordio. Le sue parole sono riportate da ForzaSassuolo.it.

Il rigore del Ceravolo e la rinascita di un attaccante

Quell’episodio, accaduto alla prima giornata del campionato di Serie B, è ancora vivo nella memoria del giocatore francese. Laurienté ricorda il momento con onestà: “Avevo voglia di segnare, ma sono cose che possono succedere nel calcio. Ci ho provato, pensavo che avrei segnato”. Le sue parole rivelano la frustrazione di un attaccante desideroso di lasciare subito il segno. Tuttavia, sottolineano anche la natura imprevedibile del gioco. L’errore dal dischetto, però, non fu solo un episodio isolato. Il giocatore stesso lo lega a un inizio di stagione difficile per il Sassuolo.

“Dopo la partita con la Cremonese non avevo paura. Non eravamo ancora tornati tutti, Berardi non era ancora tornato e mancavano ancora diversi giocatori. Penso che la squadra non fosse ancora pronta per affrontare la stagione. Era solo questione di tempo”. Questa è una lettura lucida che evidenzia come quell’avvio incerto, culminato anche nel pareggio al Ceravolo contro un Catanzaro battagliero, fosse frutto di un’amalgama non ancora perfetta. Era una preparazione da completare. Da quell’inizio in salita, è maturato un senso di responsabilità profondo. Laurienté ammette di aver sentito un “debito nei confronti del club dopo la retrocessione dell’anno scorso”. Un legame speciale con la maglia neroverde è nato in Serie A ed è stato rafforzato dalla difficoltà: “Io ho avuto la fortuna di arrivare al Sassuolo quando era in Serie A, mi ha fatto scoprire l’Italia, e vedere il club retrocedere in B è stato difficile. Sono da tre anni qui a Sassuolo ed è una bellissima famiglia”.

Dalla difficoltà al gol decisivo: i segnali della svolta

Il cammino del Sassuolo e quello personale di Laurienté sono stati un esempio di crescita costante. Superata la fase iniziale di adattamento e rodaggio, l’attaccante ha trovato la giusta brillantezza. È diventato così uno degli uomini chiave per la promozione. Un esempio lampante di questa ritrovata intesa e fiducia è il gol decisivo contro il ModenaLaurienté ne descrive l’azione con precisione, sottolineando il lavoro di squadra: “L’azione totale è merito di Berardi e Toljan. Si crea un movimento tra me e Berardi, Toljan me la passa, io arrivo sul pallone e in quel momento non mi sono fatto troppe domande, ho pensato che ci avrei provato e ho segnato”. Questa rete non è solo frutto di un gesto tecnico, ma di una sinergia collettiva. L’atmosfera nello spogliatoio dopo quella gara è stata “speciale”. Ha testimoniato una squadra unita e consapevole della propria forza. “Sentivamo tutti la stessa cosa. E mi è piaciuto che abbiamo potuto festeggiare anche con il mister”, aggiunge Laurienté, evidenziando il forte legame con il tecnico.

Il sogno Serie A: la lezione di un esordio difficile

Il coronamento di questo percorso è arrivato con la promozione in Serie A, un momento di euforia pura. Laurienté ricorda la sensazione di incredulità iniziale: “Ho ricevuto un messaggio dopo Mantova-Spezia da un amico che mi ha detto che avevamo vinto il campionato e io non capivo, poi dopo un po’ ho realizzato ed è stato un momento incredibile per me”. La gioia si è trasformata in “grande fierezza”. Questo è un sentimento condiviso per la stagione eccezionale che il Sassuolo ha saputo costruire. Quell’esordio al Ceravolo, con il rigore sbagliato e le prime difficoltà, si è trasformato, per Laurienté e per il Sassuolo, in un punto di partenza per una rinascita. È una lezione per il calcio, che insegna come anche gli ostacoli più inattesi possano diventare propellente per raggiungere traguardi. Dimostra come la resilienza, unita al lavoro di squadra, possa portare al successo.

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