Non serve un gol da copertina per lasciare il segno. A volte basta esserci al posto giusto, al momento giusto, come ha fatto Manuel Marras nel pomeriggio del Mapei Stadium. La sua rete, quella che ha rimesso in carreggiata la Reggiana dopo l’autogol di Gondo, è arrivata con la naturalezza di un giocatore che non ha mai smesso di cercare il varco. Una conclusione potente, precisa, che ha riportato equilibrio in una partita che il Catanzaro sembrava voler piegare a suo favore.
Le parole dell’esterno granata, riportate da PianetaSerieB.it, restituiscono bene lo spirito di chi è uscito tra gli applausi e con la consapevolezza di aver dato tutto.
“Un indurimento muscolare, meglio fermarmi prima”
Marras non è riuscito a restare in campo fino alla fine. Un fastidio muscolare lo ha convinto a chiedere il cambio: “Ho preferito uscire anzitempo per un indurimento. Meglio così, non volevo rischiare di aggravare la situazione”. Un’uscita che non ha rovinato la sua giornata: “Ero già ammonito e avevo detto a Libutti di andare lui al limite, poi lui mi ha detto di buttarmi dentro per un’eventuale respinta. È andata bene, sono contento del gol e del pareggio”.
Continuità e carattere
Il pareggio contro il Catanzaro di Aquilani pesa meno in classifica e molto di più sul piano del morale. Marras lo sa: “In Serie B la cosa più importante è dare continuità ai risultati”. Lo dice con la calma di chi conosce questa categoria, dove ogni punto può fare la differenza e ogni passo falso rischia di trasformarsi in un mese complicato.
Elogi anche agli avversari: “Loro molto bravi in fase di palleggio. Noi però siamo stati bravi a reagire dopo l’autogol e anche dopo il 2-2. Abbiamo avuto due chance per il 3-2, segno che la squadra ha carattere”.
Duttile e indispensabile
Non è mai stato un calciatore da etichette, Marras. E lo rivendica: “Sono sempre stato un giocatore duttile. Preferisco giocare a destra, ma sono sempre a disposizione”. Una dichiarazione che racconta la sua mentalità: prima la squadra, poi il ruolo. Un approccio che ha già conquistato Dionigi e che ieri ha trovato conferma sul campo.
Il focus, però, resta sul miglioramento collettivo: “Dobbiamo consolidare la fase di palleggio. Quando riprendiamo palla siamo fastidiosi, ma serve più continuità nella costruzione”.
L’abbraccio del pubblico
Alla fine, il dettaglio che resta è la sintonia ritrovata tra squadra e tifosi: “Gli applausi finali? L’ambiente si è riconosciuto in noi. È la cosa più bella: sentire che la gente percepisce lo sforzo, l’impegno e la voglia di lottare su ogni pallone”.
Un gol, un infortunio da monitorare, un pareggio che lascia sensazioni contrastanti. Ma Marras, con la sua corsa e il suo carisma silenzioso, si conferma uomo chiave in una Reggiana che sa di non poter fare a meno della sua duttilità.