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martedì 14 Ottobre 2025

Mattia Liberali: “Affascinato da Catanzaro. Aquilani e Polito mi hanno convinto subito”

Mattia Liberali non ha paura di guardarsi indietro. Nella seconda parte dell’intervista rilasciata a Cronache di Spogliatoio, il trequartista del Catanzaro classe 2007 racconta con emozione l’addio al Milan dopo oltre dieci anni, l’esordio da titolare a San Siro nel giorno della festa dei 125 anni del club e la scelta coraggiosa di lasciare una “seconda casa” per trovare maggiore spazio in Serie B. Parole sincere, senza rimpianti, di un ragazzo che ha scelto di crescere lontano dai riflettori di Milanello per costruirsi un futuro da protagonista.

“L’addio al Milan? Non ho rimpianti. Era arrivato il momento di una nuova sfida”, ha dichiarato Liberali, spiegando la decisione di trasferirsi a Catanzaro nell’estate 2025 dopo aver vissuto “esperienze magnifiche” in rossonero. Una scelta maturata con consapevolezza, senza nostalgie paralizzanti, ma con la determinazione di chi sa cosa vuole dal proprio futuro calcistico.

Mattia Liberali e l’esordio a San Siro: il giorno più bello della sua vita

Quando Liberali ripensa all’esordio da titolare a San Siro nel dicembre 2024, in occasione della festa dei 125 anni del Milan, gli occhi si illuminano. “È stato forse il giorno più bello della mia vita. La Curva mi ha fatto anche un coro nel riscaldamento, ci ho messo giorni a realizzare tutto”, racconta con l’emozione ancora intatta.

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Quel momento rappresenta il culmine di un percorso iniziato da bambino, quando arrivò al Milan “solo un bambino voglioso di giocare a pallone”. Dieci anni dopo, indossare la maglia rossonera da titolare nello stadio simbolo del club è stata la consacrazione di un sogno. Ma anche l’inizio della consapevolezza che, per crescere davvero, serviva uno spazio che a Milano non sarebbe arrivato.

Mattia Liberali tra Primavera, Milan Futuro e Serie A: la stagione del bivio

Nella stagione 2024-25, Mattia Liberali si è diviso tra Primavera, Milan Futuro in Serie C e qualche convocazione in prima squadra. “Dopo l’ultima stagione trascorsa in Primavera ho notato subito la differenza con la Serie B. Le caratteristiche sono molto diverse”, spiega il classe 2007, sottolineando come il passaggio al calcio dei grandi richieda un adattamento importante.

L’esperienza con il Milan Futuro non è stata semplice, così come i pochi minuti in prima squadra. Ma proprio queste difficoltà hanno spinto Liberali a cercare una soluzione diversa: un club che puntasse su di lui come elemento centrale del progetto, non come prospetto da gestire con il contagocce.

L’addio senza rimpianti e la gratitudine verso il Milan

Ho trascorso al Milan più di 10 anni, e sono stati bellissimi. È stata come una seconda casa“, confessa Liberali con affetto sincero. Nessun rancore, solo gratitudine per un percorso formativo che lo ha fatto diventare l’uomo e il calciatore di oggi. “Sono arrivato bambino e ho vissuto esperienze magnifiche. Resta un affetto profondo”, aggiunge.

Ma il calcio è anche pragmatismo. Quando il Catanzaro ha bussato alla porta con un progetto ambizioso guidato da Alberto Aquilani, Liberali non ha esitato. “Credo fosse arrivato il momento di una nuova sfida“, chiosa senza rimpianti. Una scelta ponderata, quella di lasciare il Milan a parametro zero pur di giocare con continuità in Serie B.

Aquilani e Fonseca: i due allenatori che lo hanno convinto

Nell’intervista, Mattia Liberali parla anche del rapporto con i suoi allenatori. “Puntano tanto sui giovani e sul giocare a calcio ma con la voglia di vincere. Aquilani e Polito mi hanno convinto subito, non ho dubitato un secondo”, spiega riferendosi all’ambiente Catanzaro e alla filosofia del tecnico giallorosso.

Anche di Paulo Fonseca, l’allenatore che gli ha concesso l’esordio in Serie A, Liberali conserva un ricordo positivo: “Devo ringraziare i miei ex compagni e anche mister Fonseca, che mi ha dato un’opportunità enorme“, dichiara con riconoscenza.

Il rapporto con Camarda e l’addio a un fratello

Una delle parti più toccanti dell’intervista riguarda il rapporto con Francesco Camarda, altro talento del Milan e suo grande amico. “Indipendentemente dalla categoria, però, l’importante è giocare a pallone: dare tutto e divertirsi“, riflette Liberali, aggiungendo che lasciare compagni come Camarda è stato doloroso ma necessario per la sua crescita.

I due hanno giocato insieme fin da bambini, costruendo un’intesa profonda dentro e fuori dal campo. Ma oggi Liberali ha scelto la sua strada, consapevole che il calcio richiede sacrifici anche affettivi.

Il Catanzaro e il progetto di crescita

A Catanzaro, Mattia Liberali ha trovato quello che cercava: minutaggio, fiducia e un progetto che valorizza i giovani. “A Catanzaro ci ho giocato a marzo con la nazionale U19 e mi ha affascinato. Hanno un bel progetto“, racconta ricordando la prima impressione della città calabrese.

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Foto: FIFA

Adesso il talento classe 2007 vuole ripagare la fiducia del club con prestazioni concrete, partendo dal Mondiale Under 20 in corso in Cile per poi tornare a Catanzaro carico di esperienza e motivazioni.

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