giovedì 5 Giugno 2025

E’ morto Michele Traversa, l’uomo che ha dedicato la vita a Catanzaro e alla Calabria

Catanzaro piange uno dei suoi protagonisti più influenti e appassionati: è morto Michele Traversa, politico di lungo corso, sindacalista, amministratore e, soprattutto, innamorato della sua terra. Traversa lascia un’eredità fatta di impegno, determinazione e un profondo senso del dovere verso Catanzaro e l’intera Calabria.

Nato a Botricello il 26 aprile 1948, Michele Traversa ha rappresentato una figura cardine del panorama politico calabrese degli ultimi quarant’anni. La sua carriera, segnata da ruoli chiave a livello locale, regionale e nazionale, ha contribuito a definire l’identità istituzionale di Catanzaro e della sua provincia.

Gli inizi tra sindacato e politica

La sua esperienza pubblica inizia nel mondo sindacale, militando nella Cisnal fino a ricoprire il ruolo di vicesegretario generale dell’UGL. Da lì, il passaggio alla politica attiva è stato naturale: esponente del Movimento Sociale Italiano prima e di Alleanza Nazionale poi, Traversa entra nel Consiglio comunale di Catanzaro nel 1985.

Nel 1995 approda in Consiglio regionale con AN, ricoprendo anche l’incarico di assessore. Due anni dopo diventa commissario provinciale del partito e nel 1999 viene eletto presidente della Provincia di Catanzaro, ruolo che ricoprirà fino al 2008.

Un decennio da protagonista per la Provincia di Catanzaro

Durante la sua presidenza, Traversa è stato protagonista di una fase di ammodernamento e rilancio dell’ente provinciale, con progetti che hanno inciso profondamente sul tessuto infrastrutturale e culturale del territorio. Rieletto nel 2004 con oltre il 51% dei consensi, ha anche guidato l’Unione delle Province calabresi, diventandone presidente e portavoce delle istanze territoriali a livello nazionale.

Da Montecitorio al Comune: la parabola da deputato e sindaco

Nel 2008 lascia anticipatamente la presidenza della Provincia per candidarsi alla Camera dei Deputati con il Popolo della Libertà, venendo eletto. Nel 2011 viene eletto sindaco di Catanzaro con una percentuale superiore al 62%, ma l’incarico dura solo pochi mesi: nel dicembre dello stesso anno Traversa si dimette, scegliendo di restare alla Camera in seguito a una sentenza della Corte Costituzionale sull’incompatibilità tra il doppio incarico di sindaco e parlamentare.

Una decisione controversa, che aprì la fase di commissariamento del Comune ma che Traversa giustificò come atto di responsabilità istituzionale.

Un lascito culturale e ambientale

Oltre al suo ruolo politico, Traversa è stato anche presidente onorario del Parco della Biodiversità Mediterranea, simbolo di un impegno che andava oltre la gestione amministrativa. Era convinto che la cultura e l’ambiente fossero leve strategiche per la rinascita del territorio. La sua visione di città e provincia andava sempre oltre l’oggi, proiettata verso uno sviluppo sostenibile e radicato nell’identità.

Il ricordo di una comunità intera

Con la sua scomparsa, Catanzaro perde non solo un uomo delle istituzioni, ma un punto di riferimento. I messaggi di cordoglio si moltiplicano da parte del mondo politico, sindacale e civile.

La città lo ricorda come colui che, tra tante scelte difficili, ha sempre messo Catanzaro al centro. Il suo nome resterà legato a un’epoca di trasformazioni e di ambizioni, alle battaglie per dare dignità istituzionale alla Calabria e alla costante ricerca di un equilibrio tra idealità e pragmatismo.

Un’eredità che resta

Oggi, nel giorno del commiato, resta la consapevolezza che il lavoro e la visione di Michele Traversa continueranno a vivere nelle opere, nei progetti, e nella memoria collettiva. A chi lo ha conosciuto resta il compito di preservarne il ricordo e farne tesoro, come esempio di coerenza e dedizione.

Catanzaro lo saluta con riconoscenza. E con una promessa: non dimenticare il valore di chi ha vissuto per servire la propria comunità.

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