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mercoledì 27 Agosto 2025

Morganti: “Catanzaro modello di gestione. La promozione? Pensiamo prima a consolidarci”

Il calcio moderno non è più solo questione di tattiche e gol, ma sempre più una sfida gestionale e organizzativa. Paolo Morganti, direttore generale del Catanzaro, rappresenta un esempio di questa nuova concezione del ruolo dirigenziale. Reduce da un’importante esperienza nella Juventus, dove ha lavorato nella gestione delle strutture e del settore giovanile, oggi guida il club calabrese con una visione chiara: costruire un futuro solido e sostenibile. In un’intervista a PravdaDeportiva.com, Morganti ha toccato numerosi temi chiave, dalle infrastrutture alla gestione economica del calcio italiano, fino alla programmazione a lungo termine del Catanzaro.

Calcio italiano e sostenibilità economica

Secondo Morganti, la situazione finanziaria del calcio italiano è tutt’altro che rosea. I club di Serie A, B e C registrano perdite significative ogni anno, evidenziando una crisi strutturale che si riflette nella difficoltà di mantenere la sostenibilità finanziaria.

“A livello europeo, esistono due macro-modelli: quello nordamericano, basato su un sistema chiuso con salary cap e controlli rigidi sui bilanci, e quello europeo, in cui la competizione spinge i club ad aumentare costantemente gli investimenti, soprattutto sugli ingaggi dei giocatori”, spiega Morganti. “In Italia lavoriamo con indicatori di liquidità e indebitamento, ma questi strumenti di controllo non hanno ancora portato i risultati sperati. L’indice di liquidità medio dei club italiani si aggira tra 0.6 e 0.7, mentre un’azienda sana dovrebbe avere un valore pari a 1”.

Infrastrutture e settore giovanile: le basi del futuro

Uno dei pilastri della strategia di Morganti è l’investimento nelle infrastrutture e nei settori giovanili. “Nel bilancio di una società calcistica, i calciatori rappresentano l’unico asset tangibile, ma il loro valore è estremamente volatile. Per garantire stabilità economica, i club devono patrimonializzarsi attraverso investimenti in infrastrutture e nello sviluppo del settore giovanile”.

La Juventus, sotto la guida di Andrea Agnelli, ha intrapreso un percorso esemplare in questa direzione, costruendo un centro sportivo all’avanguardia e puntando sulle seconde squadre. “In Italia siamo ancora molto indietro su questo fronte”, ammette Morganti.

Il problema degli stadi vincolati dalla soprintendenza

Un altro grande ostacolo allo sviluppo delle infrastrutture in Italia è rappresentato dai vincoli della soprintendenza, che spesso bloccano progetti di ammodernamento degli stadi. “Capisco l’importanza della tutela storica, ma in molti casi ci troviamo di fronte a strutture obsolete che non offrono alcun valore aggiunto alla città”, commenta Morganti. “Se Londra ha demolito Wembley per costruire un impianto moderno, non vedo perché non si possa intervenire sugli stadi di provincia in Italia”.

Il caso del Nicola Ceravolo

Parlando dello stadio del Catanzaro, Morganti riconosce il valore storico del Nicola Ceravolo ma sottolinea la necessità di guardare al futuro. “Bisogna trovare un equilibrio tra tradizione e modernità. L’attaccamento della tifoseria allo stadio è comprensibile, ma per competere ad alti livelli servono impianti moderni e funzionali”.

La strategia del Catanzaro

Il presidente del Catanzaro ha scelto Morganti proprio per la sua esperienza nella gestione delle infrastrutture e del settore giovanile. “Il presidente sa che ogni progetto solido richiede basi stabili e tempo. Gli investimenti in infrastrutture e nel vivaio devono essere pianificati con obiettivi chiari e monitorati attraverso indicatori di performance”.

Vincere o formare? Il dilemma del settore giovanile

“Nel calcio giovanile il vero obiettivo deve essere la formazione”, spiega Morganti. “Vincere un campionato giovanile senza sviluppare talenti è inutile. Il settore giovanile deve essere il cuore di un progetto sportivo solido”.

Gli stadi come centri polifunzionali

Morganti guarda con interesse al modello della Johan Cruijff Arena di Amsterdam, che ospita oltre 100 eventi all’anno, generando entrate costanti. “In Italia manca ancora questa mentalità. Si valuta il successo solo in base ai risultati sportivi, mentre all’estero si punta sulla sostenibilità economica. Serve coraggio per innovare”.

La gestione del debito nei club di calcio

“Il debito non è necessariamente un male, dipende da come viene gestito. Se è finalizzato allo sviluppo delle infrastrutture e del settore giovanile, allora è un investimento positivo. Se invece serve solo a coprire costi operativi, allora diventa un problema”.

L’importanza del valore sociale del calcio

“Il settore giovanile ha un ruolo chiave nella società”, afferma Morganti. “Sport e istruzione sono i primi ambiti sociali per un bambino. Inoltre, un vivaio ben gestito può generare plusvalenze fondamentali per la stabilità finanziaria di un club”.

L’eccessiva pressione sui risultati

“Viviamo in una società in cui si pretende il successo immediato. Ma in un campionato di Serie B, solo tre squadre vengono promosse, mentre le altre diciassette ‘perdono’. Questo non significa che i loro progetti siano fallimentari. Bisogna educare tifosi e stakeholder alla sostenibilità”.

Il ruolo della comunicazione nei club

“I club devono essere più trasparenti con i propri tifosi, spiegando le strategie e gli obiettivi a lungo termine. A Catanzaro c’è una base di tifosi incredibile, appassionata ed equilibrata. Bisogna coinvolgerli attivamente nel progetto sportivo”.

Obiettivo del Catanzaro: consolidarsi in Serie B

“Il nostro obiettivo non è la promozione immediata, ma il consolidamento della categoria. Per competere stabilmente in Serie A, servono infrastrutture adeguate e una base economica solida. Stiamo lavorando in questa direzione”.

Consigli ai giovani che vogliono lavorare nel calcio

“Formazione e networking sono fondamentali. Bisogna imparare il più possibile, essere curiosi e crearsi una rete di contatti. Il calcio offre tante opportunità, ma servono competenze e sacrificio”.

Morganti e il suo impatto a Catanzaro

“Mi trovo benissimo a Catanzaro. La città ha una qualità della vita eccellente e un forte potenziale di crescita. La Calabria è una terra splendida, e spero di contribuire allo sviluppo del club e del territorio”.

Con una visione chiara e un piano strategico ben definito, Morganti sta gettando le basi per un Catanzaro solido e competitivo, puntando su sostenibilità, infrastrutture e settore giovanile. Il futuro dei giallorossi passa da qui.

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