Il derby di Calabria tra Cosenza e Catanzaro, in programma giovedì 26 dicembre alle ore 15, si svolgerà senza la partecipazione dei tifosi ospiti. Una decisione che ha suscitato non poche polemiche e amarezza, soprattutto dopo gli appelli delle due società per garantire la presenza di entrambe le tifoserie sugli spalti. Il provvedimento, firmato dal prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano nella giornata di mercoledì 18 dicembre, è stato motivato da ragioni di ordine pubblico e rappresenta un passo inevitabile per garantire la sicurezza durante un evento considerato ad alto rischio.
Un derby senza tifosi ospiti: i dettagli della decisione
Il provvedimento è arrivato dopo un’attenta analisi da parte del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che ha preso in esame gli eventi verificatisi durante l’ultimo derby tra le due squadre. Risale infatti al 3 marzo scorso il precedente scontro al Marulla, quando degli incidenti si verificarono nei pressi dello svincolo autostradale di Rende-Cosenza Nord, coinvolgendo non solo tifosi, ma anche famiglie e cittadini estranei alla partita.
Le immagini di quei tafferugli hanno avuto un peso decisivo nella scelta del prefetto Padovano, che ha deciso di vietare la vendita dei biglietti ai residenti in provincia di Catanzaro. Questo significa che il settore ospiti resterà vuoto durante l’ultima partita del girone d’andata del campionato di Serie BKT 2024-2025.
Gli appelli inascoltati dei presidenti
Le società avevano fatto il possibile per evitare questo epilogo. In un comunicato congiunto diffuso martedì, i presidenti del Cosenza, Eugenio Guarascio, e del Catanzaro, Floriano Noto, avevano chiesto alle autorità competenti di consentire la partecipazione dei tifosi ospiti. “Un settore vuoto, non colorato, silenzioso, rappresenterebbe una sconfitta per tutto il mondo dello sport”, si leggeva nella nota.
I due presidenti avevano sottolineato l’importanza di rendere il derby un’occasione di sportività e condivisione, capace di valorizzare l’immagine della Calabria. Tuttavia, tali richieste non hanno trovato accoglimento, e già nelle prossime ore il provvedimento sarà ufficialmente pubblicato.
Le reazioni: tra delusione e comprensione
La decisione del prefetto ha generato reazioni contrastanti. Da un lato, c’è chi comprende la necessità di garantire la sicurezza pubblica, specie in una partita che richiama migliaia di tifosi e può trasformarsi in un potenziale campo di battaglia per frange violente di entrambe le tifoserie. Dall’altro, molti appassionati di calcio, sia del Catanzaro che del Cosenza, hanno espresso il loro disappunto per una scelta che priva il derby della sua componente più emozionante: il confronto tra tifoserie.
Il derby del “Boxing Day”: uno scenario diverso
Il derby del “Boxing Day” rimane un evento attesissimo, con entrambe le squadre desiderose di chiudere l’anno solare con una vittoria. Il Cosenza è chiamato a difendere il proprio territorio dopo una prima parte di campionato travagliata, mentre il Catanzaro, in grande forma, cercherà di consolidare la propria posizione in classifica.
La mancanza di tifosi ospiti, tuttavia, potrebbe influenzare l’atmosfera del Marulla, privando l’evento di quel clima acceso ma affascinante che solo un derby sa offrire. Per i tifosi giallorossi, l’unica opzione sarà seguire la partita da casa o dai locali della propria città.
Un’occasione mancata per la Calabria?
La scelta di vietare la trasferta dei tifosi del Catanzaro rappresenta un’occasione persa per dimostrare che il calcio, anche in un derby così sentito, può essere un momento di festa e un’opportunità per promuovere i valori dello sport. Rimane il rammarico per la mancata possibilità di superare le tensioni del passato e dare un segnale positivo di crescita e maturità.
Il derby tra Cosenza e Catanzaro si giocherà, ma senza il contributo dei tifosi ospiti. Una decisione inevitabile, forse, ma che lascia l’amaro in bocca a chi vede nello sport un’occasione di unione e non di divisione. Resta ora da vedere se sul campo le due squadre riusciranno a regalare uno spettacolo degno di questa storica rivalità, mantenendo la sfida viva, appassionante e, soprattutto, corretta.