Novantacinque presenze e ventotto reti in giallorosso. L’ex attaccante Pino Lorenzo è stato intervistato da Andrea Celia Magno della “Gazzetta del Sud“. Queste le sue parole: “Adesso faccio un po’ fatica, però se vogliono farmi un contratto… anche a 60 anni mi rimetto in moto. Scherzi a parte, il Catanzaro deve recuperare quanto prima Iemmello”.
Il bomber, che ha spento 60 candeline tre giorni fa, riflette sui tempi passati in cui portava a spasso le difese avversarie. Sebbene i giorni di gloria siano ormai un ricordo, i tifosi non hanno dimenticato l’impatto di Lorenzo. “Non sono su Facebook, però mi hanno inoltrato gli auguri. In ogni squadra ho vissuto qualcosa di importante, a Taranto la salvezza, a Pistoia la promozione in B, con la Samp il gol al Benfica in Coppa delle Coppe, a Bologna altri ricordi bellissimi. E poi Catanzaro, la mia città, dove devo solo ringraziare chi mi ha sostenuto nella crescita come uomo e calciatore, il settore giovanile con don Mario, la Kennedy con Franco Teti e chiedo scusa se dimentico qualcuno. Il regalo più bello? Arrivare a 60 anni e l’affetto della famiglia, che non ha prezzo.”
I legami con i giallorossi restano indelebili: “Li seguo ancora anche se non dal vivo. Adesso al Catanzaro serve un po’ di stabilità per trovare di nuovo l’assetto giusto, perché non è facile partire a razzo come ha fatto e poi ritrovarsi senza alcuni elementi. Comunque, è bellissimo vederlo in B in questo momento, poi il campionato è lungo e non si sa mai. Nel senso che il club non deve porsi limiti: Tocchiamo ferro, però se gioca come faceva all’inizio non avrà problemi ad arrivare in alto. Io vivo a Cesena e qui, non molti anni fa, hanno avuto la forza di fare il doppio salto, non è impossibile. Parma, Cremonese, Venezia, penso anche alla Samp che può dire la sua, sono attrezzate, ma il Catanzaro è lì”.
La chiave del successo del Catanzaro attuale risiede nell’insieme che funziona, secondo Lorenzo: “Vivarini è bravissimo, sta gestendo una situazione non scontata venendo dalla C e rimanendo a questi livelli in B. Si vede che lui, i dirigenti, la società hanno creato qualcosa di concreto, così come dimostra il seguito massiccio dei tifosi. L’importante è mantenere la mentalità vincente senza avere paura di nessuno. Quanto ai calciatori, Vandeputte e Iemmello sono molto forti, ma non i soli nel Catanzaro.”
L’ex bomber ricorda il suo periodo d’oro nel Catanzaro di Gb Fabbri, dove era la stella fra le stelle: “Quel Catanzaro non era mica solo Pino Lorenzo. Ci allenava Fabbri, c’erano Cascione, Musella e tanti altri in un campionato di qualità immensa. La paura che incutevamo alle avversarie era motivata dalla nostra struttura di squadra, un gruppo fantastico in cui io ero il più piccolo e Fabbri mi sosteneva sempre.”