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lunedì 13 Ottobre 2025

Enzo Maresca riceve il Premio Ceravolo a Catanzaro

La Casa delle Culture di Catanzaro ha vissuto ieri sera un momento di grande emozione calcistica con la consegna del Premio Ceravolo 2025 a Enzo Maresca, tecnico del Chelsea campione del mondo per club. La dodicesima edizione del Premio Sportivo Internazionale “Nicola Ceravolo” ha incoronato il brillante allenatore campano che, a soli cinque anni dall’inizio della sua carriera in panchina, si trova già a guidare uno dei club più prestigiosi al mondo.

Il riconoscimento, ideato dal giornalista Maurizio Insardà e patrocinato da CONI e FIGC, celebra ogni anno personalità del calcio che incarnano valori di lealtà, sacrificio e legame con il territorio. Maresca ha ritirato la targa dalle mani del sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, affiancato da Roberto Ceravolo, nipote dello storico “presidentissimo” giallorosso, e dal presidente della LND Comitato Regionale Calabria FIGC Saverio Mirarchi.

Un palmares che parla da solo

Il Premio Ceravolo vanta un albo d’oro che fa impallidire qualsiasi manifestazione calcistica italiana. Prima di Maresca, hanno ricevuto il riconoscimento nomi leggendari come Marcello Lippi, Fabio Capello, Carlo Ancelotti, Luciano Spalletti, Claudio Ranieri, Roberto Mancini, Antonio Conte e Roberto De Zerbi. Tutte personalità che hanno scelto di venire a Catanzaro senza alcun compenso, mosse solo dal valore simbolico e umano dell’iniziativa.

Quest’anno tocca a Maresca entrare in questo olimpo calcistico, un meridionale che viene dalla gavetta e rappresenta un esempio di determinazione e competenza. Il tecnico campano è riuscito nell’impresa di vincere il primo Mondiale per club della storia con il Chelsea, un risultato che lo colloca automaticamente tra i grandi della panchina internazionale.

premio ceravolo maresca

Le parole di Maresca: “Al Chelsea mi diverto”

Durante la cerimonia, coordinata dal decano della cronaca sportiva italiana Italo Cucci (direttore editoriale di Italpress) e condotta dalla giornalista Marica Giannini, Maresca ha ripercorso le tappe della sua folgorante ascesa professionale. “È un successo arrivato tutto un po’ in fretta”, ha ammesso il tecnico dal palco gremito della Casa delle Culture, come riporta Calabria7. “Cinque anni fa allenavo una seconda squadra in Inghilterra, sono stato fortunato ad arrivare così in alto in poco tempo”.

Il peso della storia Blues non gli è sfuggito: “Al Chelsea ho sentito una certa pressione, perché tutti gli allenatori italiani che mi hanno preceduto avevano vinto qualcosa”. Nonostante le difficoltà legate ai numerosi infortuni che hanno colpito la rosa londinese, Maresca non ha nascosto il suo entusiasmo: “Al Chelsea mi sto divertendo, è una sfida entusiasmante ma anche una grande responsabilità”. Poi ha aggiunto una frase che ha scaldato il cuore dei presenti: “È un’esperienza che mi arricchisce ogni giorno, ma l’Italia resta sempre casa”.

Italia vs Inghilterra: la lezione sui giovani

Uno dei passaggi più interessanti dell’intervento di Maresca ha riguardato il diverso approccio culturale tra calcio italiano e inglese. Il tecnico del Chelsea ha lanciato un messaggio chiaro: “Il calcio italiano deve credere di più nei giovani”. Una critica costruttiva che fa riflettere, soprattutto se paragonata alla filosofia che sta applicando con successo in Premier League.

La differenza è sostanziale: in Italia si privilegia l’esperienza, all’estero la gioventù. Maresca sta dimostrando che puntare sui talenti emergenti può portare risultati straordinari, come dimostrato dalla conquista del Mondiale per club. Una lezione che il nostro calcio dovrebbe fare propria per tornare ai vertici europei.

Gli altri riconoscimenti della serata

La serata del 10 ottobre non ha celebrato solo Maresca. Durante la cerimonia sono stati consegnati altri prestigiosi riconoscimenti che hanno arricchito il programma della manifestazione.

Il Premio Giornalistico “Emanuele Giacoia” è stato assegnato a Carlo Verna, già presidente dell’Ordine dei Giornalisti e storica voce della RAI. Verna ha commentato emozionato: “Questo è un evento di notevole prestigio considerando le personalità premiate”.

Una menzione speciale è andata a Nicolò Brighenti, difensore e simbolo dell’US Catanzaro, per il contributo dato alla crescita del gruppo giallorosso. Il “Gladiatore” se lo merita ampiamente per il suo attaccamento alla maglia e la leadership dimostrata in campo.

Riconoscimento speciale anche a Vittore Ferrara, ideatore e autore dello storico TG Giallorosso, “per aver raccontato con professionalità e sensibilità le storie del Catanzaro Calcio, contribuendo a rendere orgogliosa tutta la comunità sportiva giallorossa”.

Catanzaro al centro del calcio mondiale

La presenza in sala del presidente dell’US Catanzaro Floriano Noto, del direttore generale Paolo Morganti e del tecnico Alberto Aquilani con parte del gruppo squadra, tra cui capitan Iemmello, ha sottolineato il forte legame tra il premio e la realtà giallorossa. Non è solo una cerimonia di premiazione, ma un momento che unisce Catanzaro al calcio mondiale.

Il Premio Ceravolo rappresenta un ponte tra la storia del Catanzaro e il calcio internazionale, nel nome di un presidente che seppe trasformare la passione di un popolo in orgoglio sportivo. Nicola Ceravolo rimane una figura simbolo di passione e competenza sportiva, un esempio di come l’amore per il calcio possa diventare patrimonio di una intera comunità.

L’evento, giunto alla sua dodicesima edizione, conferma anno dopo anno di essere uno degli appuntamenti più longevi e prestigiosi della Calabria sportiva. La capacità di Maurizio Insardà di attrarre nomi così illustri senza alcun compenso dimostra la forza simbolica di questo riconoscimento. Tutti i tecnici premiati hanno scelto di venire a Catanzaro mossi dal rispetto per la memoria di Ceravolo e dal valore umano dell’iniziativa.

La sala gremitissima della Casa delle Culture, con tifosi e curiosi delle Aquile, ha reso omaggio a Maresca con calore autentico. È questo il segreto del Premio Ceravolo: unire la memoria storica con il presente del calcio, celebrare i grandi nomi senza dimenticare le radici territoriali. E Catanzaro, per una sera, torna al centro della scena calcistica nazionale e internazionale.

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