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giovedì 19 Settembre 2024

Quando Totò Schillaci incantò il “Ceravolo”: Il ricordo di una partita iconica con la Juventus

Totò Schillaci, protagonista delle Notti Magiche di Italia '90, è ricordato con affetto dai tifosi del Catanzaro per una storica partita contro la Juventus nel Memorial Ceravolo del 1991

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Dei sei gol di Totò Schillaci nelle “notti magiche” di Italia 90, il gol di testa contro l’Austria appena quattro minuti dopo essere entrato in campo, a meno di un quarto d’ora dalla fine, rimarrà nella memoria di tutti noi. Anche se il gol più bello è certamente quello che sblocca il risultato negli ottavi contro l’Uruguay, di prima intenzione, che prende in controtempo il portiere Alvez e lo inganna con tocco beffardo. 

Una rete che, anni dopo, Schillaci descriverà così, con assoluta spontaneità: “Ho visto la palla arrivarmi addosso e all’improvviso mi è venuta voglia di tirare”. Partite e reti indimenticabili, per la Nazionale guidata da Azeglio Vicini che arriverà terza, ma avrebbe meritato addirittura di vincerlo, quel Mondiale, se non ci fosse stata la sfortunata e controversa semifinale contro l’Argentina, al San Paolo di Napoli, la “casa” italiana di Diego Armando Maradona.

Mondiale a parte, Totò Schillaci, che aveva giocato e segnato tre gol contro il Catanzaro, da avversario, lo vogliamo ricordare per una partita non ufficiale, che è rimasta nella memoria giallorossa come un evento speciale, unico, anche a distanza di ben 33 anni.

Il 10 agosto 1991 si affrontano, in casa giallorossa, le seguenti formazioni:

CATANZARO: De Toffol, Brutto, Tacconi D, De Vincenzo, Savio, Minisi, Cristiani, Rispoli (Dal 70’ Esposito), Bianchini (Dal 46’ Procopio, dal 70’ Scaletta) Orati, Mollica. Allenatore: Gennaro Rambone.

JUVENTUS: Tacconi S, Luppi, De Agostini (Dal 61’ Marocchi), Reuter, Carrera, Julio Cesar, Alessio, Corini (Dal 46’ Galia), Schillaci, Baggio R. (Dal 61’ Di Canio), Casiraghi. Allenatore: Giovanni Trapattoni.

È la semifinale del “Memorial Ceravolo” e il Catanzaro si rende pericoloso in almeno tre occasioni nel primo tempo, sfiorando un clamoroso vantaggio. Nella ripresa resiste con ordine e capitola solo a quattro minuti dalla fine, quando arriva il gol bianconero di Alessio.
Oggi, per tanti motivi, soprattutto di calendario, eventi del genere sono impossibili da realizzare. Ma per il Catanzaro la partita contro la Juventus resta la più conosciuta, ricordata, in una parola “iconica”.

Un evento di grande successo, il “Memorial Ceravolo” che terminò la sua esistenza due anni dopo, nel 1993, con la scelta assurda e scellerata degli organizzatori di escludere il Catanzaro dalla manifestazione, proponendo ai giallorossi e alla Reggina, un’ininfluente, denigratoria e persino offensiva “Coppa Calabria”. Ipotesi che venne respinta al mittente dalle due squadre, per una questione di dignità. Un Memorial senza il Catanzaro non aveva ragione di esistere e la manifestazione si avviò al tramonto.

Di quell’estate si ricorda però l’atmosfera da grande evento, la folla agli allenamenti della Juventus a Montepaone e – per chi scrive – i volantini lanciati dagli elicotteri sulle spiagge della costa jonica. Un battage pubblicitario mai più visto, per una manifestazione sportiva in Calabria.  
Ma di quella sera di agosto non importa tanto il risultato, ma il significato di una partita dove le grandi presenze iniziavano in tribuna stampa, con la moglie del compianto, indimenticabile Gaetano Scirea, Mariella, e il celebre giornalista di “Tuttosport” Vladimiro Caminiti, il “poeta bianconero”.

Per noi tifosi giallorossi è stata soprattutto l’ultima occasione di prestigio per vedere la Juventus a Catanzaro, con due fuoriclasse del calibro di Roberto Baggio e del nostro – da italiani – già indimenticabile Totò Schillaci. Ci mancherà, a tutti, come a tutto il calcio italiano e non solo, visti i messaggi di affetto e di saluto che stanno arrivando in queste ore, anche dall’Estero.

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