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lunedì 18 Agosto 2025

Ribaltone Serie B? La Salernitana non si arrende: col ricorso al TAR chiede la riammissione

L’estate del calcio italiano, come da tradizione, non vive solo di calciomercato ma anche delle temperature roventi delle aule di tribunale. E quest’anno, a scatenare la bufera legale che rischia di gettare un’ombra di incertezza sulla composizione dei prossimi campionati, è la Salernitana. Il club granata, retrocesso in Serie C dopo il playout perso contro la Sampdoria, non si arrende al verdetto del campo e ha deciso di giocare la sua partita più importante sul terreno della giustizia, sia sportiva che ordinaria.

La mossa, clamorosa, è un ricorso d’urgenza al TAR del Lazio con una richiesta tanto semplice nella sua enunciazione quanto esplosiva nelle sue potenziali conseguenze: la sospensione dell’esito dello spareggio salvezza e la conseguente riammissione in Serie B. Una battaglia legale senza esclusione di colpi che il Catanzaro, come tutte le società cadette, osserva con la massima attenzione, perché l’esito di questa vicenda potrebbe ridisegnare la geografia della prossima stagione.

Una doppia strategia legale per ribaltare il verdetto

La strategia del club campano, orchestrata da un agguerrito pool di legali composto dagli avvocati Fimmanò, Sica e Dinelli, si muove su un doppio binario, studiato per attaccare la legittimità della retrocessione da ogni angolazione possibile. Sul fronte della giustizia sportiva, la società attende le motivazioni della recente sentenza del Tribunale Federale Nazionale (TFN) per poi procedere con l’appello alla Corte Sportiva d’Appello e, in ultima istanza, al Collegio di Garanzia del CONI. Nel mirino c’è la gestione da parte della Lega B del calendario playout, modificato in corsa a causa delle note vicissitudini che hanno coinvolto un’altra società. Ma è sul fronte della giustizia ordinaria che la Salernitana ha sferrato il colpo più duro. Il ricorso al TAR bypassa gli organi federali e chiama in causa direttamente la legittimità degli atti amministrativi, puntando a demolire il presupposto stesso su cui si è basata la disputa dello spareggio salvezza.

Dall’errore arbitrale al “peccato originale” del rinvio

Ma quali sono le fondamenta su cui poggia l’offensiva legale della “Bersagliera”? Il cuore del ricorso, come riportato da autorevoli fonti come Il Mattino e TMW, risale al 18 maggio scorso, data della sospensione del playout originariamente previsto contro il Frosinone. Secondo la tesi difensiva, quel rinvio, deciso dalla Lega B per attendere gli sviluppi di altre vicende giudiziarie, avrebbe irrimediabilmente alterato la regolarità della competizione, costringendo la Salernitana a disputare uno spareggio in condizioni e contro un avversario (la Sampdoria) diversi da quelli previsti.

A questo “peccato originale”, il club aggiunge un dossier sulle contestate decisioni arbitrali del doppio confronto, con un focus particolare sulla direzione del Sig. Doveri nella gara di ritorno: nel mirino la mancata concessione di un rigore definito “solare” per un fallo di Yepes su Soriano e, soprattutto, la convalida del gol di Massimo Coda, viziato da un presunto tocco di mano di Meulensteen nelle fasi iniziali dell’azione. Episodi che, secondo il club, non sarebbero semplici errori, ma prove ulteriori di un contesto viziato che ha portato a un esito ingiusto.

L’incognita calendari: perché la vicenda interessa al Catanzaro

In questo scenario caotico, il Catanzaro si ritrova nel ruolo di spettatore estremamente interessato. Le aule di tribunale, infatti, potrebbero avere un impatto diretto sulla prossima stagione delle Aquile. Un eventuale accoglimento del ricorso della Salernitana, anche solo in via cautelare, aprirebbe scenari imprevedibili: si andrebbe verso una Serie B a 21 squadre? O si procederebbe a una riscrittura delle retrocessioni e delle promozioni?

Qualsiasi esito allungherebbe inevitabilmente i tempi per la definizione degli organici e, di conseguenza, per la stesura dei calendari, rischiando di far slittare l’inizio della stagione. Per una società come quella giallorossa, che sta pianificando con meticolosità il proprio futuro sotto la nuova guida tecnica, l’incertezza su avversari e date rappresenta un ostacolo non indifferente. La speranza, ovviamente, è che si arrivi a una risoluzione rapida, ma la storia del calcio italiano insegna che queste battaglie legali sono spesso lunghe e tortuose, e i loro effetti si propagano a cascata su tutto il sistema.

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