Un derby tanto atteso e acceso, quello tra Genoa e Sampdoria, giocato ieri sera, ha purtroppo portato con sé una scia di violenza fuori dal campo. Gli scontri tra tifoserie rivali, iniziati nel pomeriggio e proseguiti dopo la fine del match, hanno causato il ferimento di 38 persone, la maggior parte delle quali membri delle forze dell’ordine. Secondo quanto riportato da Il Post, tra i feriti ci sono 11 carabinieri e 15 poliziotti, mentre 9 ultras delle due squadre sono stati ricoverati in ospedale.
Le scene di violenza hanno gettato un’ombra cupa su quello che doveva essere un momento di grande festa per il calcio genovese, tornato a vivere il derby della Lanterna dopo due anni di assenza dalle massime competizioni. Nonostante l’atmosfera calda sugli spalti e una partita emozionante in campo, il bilancio degli scontri rimane pesante.
Una brutta pagina per il Derby della Lanterna
Il derby tra Genoa e Sampdoria è una delle sfide più sentite e appassionate del calcio italiano, ma questa edizione sarà ricordata purtroppo per le scene di guerriglia urbana che si sono verificate dentro e fuori lo Stadio Luigi Ferraris e nelle strade di Marassi, quartiere in cui si trova lo stadio. Gli scontri sono iniziati già nel pomeriggio, quando gruppi di tifosi delle due squadre si sono radunati nei dintorni dello stadio. Secondo le ricostruzioni, circa 300 tifosi doriani e 200 genoani si sarebbero affrontati, accendendo fumogeni e incendiando cassonetti.
Nonostante l’intervento delle forze dell’ordine, i disordini si sono placati solo temporaneamente prima del calcio d’inizio. La tregua è durata poco, poiché al termine della partita, che ha regalato spettacolo sia in campo che sugli spalti, gli scontri sono ripresi con maggiore intensità, protraendosi fino alle 3 di notte.
Il bilancio dei feriti: Forze dell’Ordine in prima linea
Dei 38 feriti riportati durante gli scontri, la maggior parte sono membri delle forze dell’ordine. Ben 11 carabinieri e 15 poliziotti sono stati portati all’ospedale San Martino di Genova per le cure del caso. Le ferite riportate sono state causate principalmente da contusioni e impatti violenti con oggetti lanciati durante i tafferugli. Tra le persone ricoverate ci sono anche 9 ultras di entrambe le squadre, che sono stati trasportati d’urgenza all’ospedale Galliera.
Questi numeri preoccupano non solo per la gravità degli eventi, ma anche per l’escalation di violenza che ha caratterizzato il pre e post-partita, mostrando quanto possa essere difficile gestire le frange più estreme del tifo organizzato in una partita così sentita.
Ricostruzione degli scontri: Fumogeni e cassonetti in fiamme
Stando alle prime ricostruzioni fornite dalle autorità, il clima teso si è iniziato a percepire già nel primo pomeriggio, ore prima del fischio d’inizio della partita. Gruppi di tifosi si sono dati appuntamento nei pressi dello stadio e nelle vie limitrofe, dove hanno acceso fumogeni e dato fuoco a cassonetti, creando una situazione di alta tensione. Nonostante i tentativi della polizia di disperdere i gruppi rivali, le forze dell’ordine sono riuscite solo temporaneamente a ristabilire l’ordine.
Al termine della partita, con la tensione ancora alta, i disordini sono riesplosi. Diverse aree della città, tra cui il quartiere di Marassi, sono state teatro di nuovi scontri che hanno coinvolto centinaia di persone, e il bilancio delle ferite è andato aggravandosi con il passare delle ore.
Reazioni alle violente scene del Derby
Le scene di violenza hanno suscitato reazioni di sdegno da parte di tifosi, osservatori e rappresentanti delle istituzioni. Il derby tra Genoa e Sampdoria è sempre stato una partita caratterizzata da grande rivalità, ma gli scontri verificatisi ieri rappresentano una triste pagina per il calcio italiano. Diverse personalità del mondo sportivo hanno già condannato gli episodi, chiedendo misure più severe per prevenire la violenza negli stadi e nelle aree circostanti.
Anche le autorità locali hanno espresso preoccupazione per il ripetersi di episodi di violenza in occasione di grandi eventi sportivi, sottolineando la necessità di un intervento coordinato tra polizia, club e leghe sportive per migliorare la gestione delle tifoserie.
Le conseguenze per le due società
Le società di Genoa e Sampdoria potrebbero affrontare conseguenze a livello disciplinare. La FIGC e gli organi competenti stanno esaminando i filmati e le testimonianze raccolte, e non è da escludere che vengano inflitte sanzioni alle due società per l’incapacità di controllare i rispettivi tifosi. In casi come questi, le sanzioni potrebbero andare da ammende a chiusure parziali o totali degli stadi per le prossime partite, oltre a possibili squalifiche per i responsabili identificati tra i tifosi.
Le autorità locali e la polizia stanno continuando a lavorare per identificare tutti i responsabili degli scontri, mentre i club hanno condannato pubblicamente i comportamenti violenti, auspicando misure rapide ed efficaci per evitare il ripetersi di tali episodi.
La sicurezza negli stadi: Un problema irrisolto
Gli episodi di violenza verificatisi durante il derby di Genova riaprono la discussione sulla sicurezza negli stadi italiani. Nonostante le misure adottate negli ultimi anni per migliorare la gestione delle tifoserie e garantire un ambiente sicuro durante gli eventi sportivi, episodi come questi dimostrano che c’è ancora molto da fare.
La gestione della sicurezza nelle partite di grande rivalità rimane una sfida complessa per le autorità e le società sportive, che devono trovare un equilibrio tra garantire la sicurezza e mantenere l’accessibilità degli stadi ai tifosi.
Un Derby macchiato dalla violenza
Il derby tra Genoa e Sampdoria si è concluso con un bilancio pesante fuori dal campo. Gli scontri tra tifosi, iniziati prima della partita e protratti fino a tarda notte, hanno causato 38 feriti, tra cui membri delle forze dell’ordine e ultras delle due squadre. Le scene di violenza hanno gettato un’ombra su un evento che, sul campo, era stato una festa del calcio.
Le autorità stanno ora indagando sugli episodi, mentre si attendono possibili sanzioni per i club e misure per prevenire ulteriori escalation di violenza nei derby futuri. L’auspicio è che il calcio italiano possa trovare un modo per riportare il focus sulle emozioni del campo, lontano dalle cronache di disordini e guerriglia urbana.