Com’è noto, le estati calabresi sono assai roventi. Da entrambi i litorali, Tirrenico e Ionico, in questo particolare periodo stagionale si respira un’aria diversa. Il profumo che inebria le sabbiose spiagge peninsulari è un singolare concentrato di salsedine, speranza e attesa. Il sale che screpola le pelli aride e abbronzate dei bagnanti, gente del luogo o turisti sopraggiunti da sponde lontane dal mare.
La speranza, invece, che insinua le menti affollate si riversa più potente che mai nella prospettiva di un futuro migliore, diverso. In fondo, con la consapevolezza che la fine dell’estate coincida con l’inizio del nuovo anno, nonostante il calendario dica diversamente. Poi, più trepidante che mai, una sensazione sottile incalza improvvisamente, accompagnandosi fino alla fine. L’impaziente attesa di rivivere delle emozioni che non possono restare sopite per troppo tempo.
Si cerca allora di andare alla disperata ricerca di notizie, informazioni che riescano a colmare, almeno momentaneamente, quel vuoto che divide la fine di una stagione e l’inizio di un altra. Senza il Catanzaro, si sa, è difficile resistere per troppe domeniche.
Con il passare dei giorni le attese crescono di pari passo con le aspettative della stagione che verrà. E anche quest’anno, non esiste eccezione alla regola Diversamente, l’attesa si mescola ad una speranza più tenace. La liturgia della stagione appena conclusa ha regalato, ancora una volta, gioie e dolori, con quest’ultimi che hanno sopraffatto le festosità degli ultimi mesi. Nulla dì nuovo: diremmo che siamo abituati! I tifosi del CATANZARO sono ben addestrati alle prove di resilienza che il Dio del calcio ha riservato. Ma quest’anno le sensazioni sono diverse. Quest’anno, se è concesso dirlo, è più facile. È più facile crederci. È più facile sognare. Al di sopra di ogni commento o valutazione tecnica, quest’anno la speranza è più forte, l’attesa più trepidante. E forse, tra un anno, la pelle inaridita dal sole rovente dell’estate sarà più fresca e morbida. Sperando di versare lacrime di gioia, in attesa di esultare, come sempre, per questi colori. D’altronde la passione per il Catanzaro non conosce stagioni!
di Raffaele Petrucci