La questione sanitaria a Catanzaro torna al centro del dibattito politico e istituzionale. Sei consiglieri comunali, Antonio Corsi, Rosario Lostumbo, Rosario Mancuso, Francesco Scarpino, Raffaele Serò e Stefano Veraldi, hanno preso posizione netta a favore del mantenimento dell’attuale sede dell’ospedale Pugliese-Ciaccio e per la realizzazione di un secondo Pronto Soccorso a Germaneto.
La presa di posizione arriva dopo un’approfondita analisi dell’Accordo di programma relativo alla costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro e della nota del Dipartimento regionale della Salute sulle prestazioni cardiologiche. I consiglieri denunciano il silenzio politico che ha accompagnato finora la vicenda, giudicandolo come un atteggiamento passivo nei confronti delle decisioni del commissario alla Sanità.
Un attacco alla sanità catanzarese?
Secondo i sei consiglieri, la gestione sanitaria regionale starebbe attuando un progressivo ridimensionamento delle strutture sanitarie del capoluogo calabrese. La risposta del Dipartimento Salute sarebbe, a loro avviso, piena di incertezze e lascia intendere un disegno poco chiaro volto a depotenziare il Pugliese-Ciaccio.
I consiglieri ritengono inaccettabile che il mantenimento dell’Emodinamica del Pugliese venga presentato come una concessione, quando invece si tratta di una necessità dettata dall’alta richiesta di prestazioni cardiologiche in città.
La Regione ha il dovere di decidere
Se è vero che i Ministeri danno linee guida, è altrettanto vero che la programmazione sanitaria spetta alla Regione Calabria. Lo dimostrano precedenti come il DCA 64 del 2016, firmato dall’ex commissario Massimo Scura, che prevedeva la presenza di due Emodinamiche a Catanzaro.
I consiglieri si chiedono dunque perché il Dipartimento Salute non prenda posizione, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni riguardanti la possibile attivazione di una cardiochirurgia a Cosenza. Inoltre, evidenziano la confusione generata dalla gestione del Sant’Anna Hospital, che ha visto un blocco dell’accreditamento rivelatosi poi infondato.
Dove sono finiti i fondi per la cardiochirurgia?
Una delle domande chiave sollevate dai sei consiglieri riguarda i budget destinati alla cardiochirurgia accreditata di Catanzaro. Temono che siano già stati redistribuiti altrove, impedendo di fatto la riapertura del Sant’Anna Hospital e compromettendo la qualità dell’offerta sanitaria della città.
Il nodo del nuovo ospedale di Catanzaro
Un’altra questione cruciale è la costruzione del nuovo ospedale di Catanzaro, il cui iter sembra essersi impantanato nella burocrazia. I consiglieri sottolineano come l’idea di realizzarlo a fianco del Policlinico di Germaneto sia una scelta poco lungimirante e priva di una reale valutazione dell’impatto sulla città.
Si chiedono inoltre quale sia stata la logica che ha portato a questa scelta, considerando che negli ultimi anni si sono investiti milioni di euro nella ristrutturazione del Pugliese. Spostare il presidio sanitario significherebbe penalizzare intere aree urbane che dipendono attualmente da quell’ospedale.
Un secondo Pronto Soccorso: necessità non più rinviabile
Per garantire una copertura sanitaria adeguata a tutta la città, i consiglieri ribadiscono la necessità di realizzare un secondo Pronto Soccorso a Germaneto.
La creazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco” non deve portare alla marginalizzazione del Pugliese, che rimane un punto di riferimento per la sanità del Mezzogiorno. I consiglieri ritengono che la soluzione migliore sia mantenere attivo il Pugliese e potenziare il Policlinico, creando un sistema integrato e funzionale.
No a una Casa della Salute in sostituzione del Pugliese
Un’ipotesi ventilata in questi mesi è la riconversione del Pugliese in una Casa della Salute. I consiglieri bocciano questa idea, sottolineando che la funzione di una Casa della Salute è ben diversa da quella di un ospedale pienamente operativo.
Una battaglia per la città
Secondo i consiglieri, la difesa del Pugliese e la realizzazione di un secondo Pronto Soccorso non sono battaglie di parte, ma questioni fondamentali per la salute dei cittadini.
Rivolgono quindi un appello a tutte le forze politiche affinché smettano di seguire passivamente le decisioni prese dall’alto e inizino a tutelare realmente gli interessi della città.
Il rischio di una catastrofe sanitaria
Se non verranno presi provvedimenti immediati, il rischio è quello di un drastico impoverimento della sanità catanzarese. Già oggi, il Pronto Soccorso del Mater Domini fatica a gestire l’afflusso di pazienti e l’eventuale chiusura del Pugliese lo porterebbe al collasso.
La politica non resti a guardare
I consiglieri si impegnano a mantenere alta l’attenzione su questa vicenda, denunciando qualsiasi tentativo di ridimensionamento delle strutture sanitarie cittadine.
“Rimarremo attenti e fermi sulle nostre posizioni. Nessuna spoliazione del Pugliese-Ciaccio, perché i cittadini meritano risposte concrete e non decisioni calate dall’alto” – concludono nella loro nota.
La sfida per il futuro della sanità catanzarese è appena iniziata e sarà fondamentale capire quali decisioni verranno prese nei prossimi mesi. Il destino dell’ospedale Pugliese e dell’intero sistema sanitario cittadino dipende ora dalla volontà politica e dall’impegno delle istituzioni.