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lunedì 20 Ottobre 2025

Ambrosino, debutto col Napoli al Maradona: l’ex Catanzaro entra al 75’ e festeggia l’1-0 sul Cagliari

L’istantanea è di quelle che restano: minuto 75’, una mano sul tabellone luminoso, Giuseppe Ambrosino entra al Diego Armando Maradona al posto di Lucca per spingere il Napoli verso una vittoria che arriverà solo al 95’ con la zampata di Anguissa. Per l’ex Catanzaro28 presenze e 3 gol nella stagione 2023-24 con Vivarini in panchina—è il battesimo nella massima serie con la maglia del cuore, la n. 69, in una notte che profuma d’infanzia e di futuro.

Dai tre colli al grande palco

Procidano, classe 2003, Ambrosino è cresciuto nel vivaio del Napoli fin dal 2013, costruendo passo dopo passo un profilo da centravanti moderno: 1,87 di altezza, attitudine da 9 ma sensibilità tecnica che lo rende spendibile anche da seconda punta. Dopo i passaggi in prestito fra Como e Cittadella, il salto vero lo compie a Catanzaro, in una squadra che gioca e fa giocare. In giallorosso trova minuti, responsabilità e gol: non numeri roboanti, ma contributo sostanziale in un campionato che lo tempra nella lettura delle situazioni e nell’uso del corpo contro difese strutturate. Quella stagione in Serie B resta lo snodo: maturità tattica, malizia buona e la consapevolezza che il professionismo è fatta di scelte semplici fatte bene.

Identikit tecnico e percorso azzurro

Ambrosino è un attaccante “ibrido” come chiede il calcio di oggi: attacca la profondità, sa venire incontro, abbina colpo di testa e primo controllo pulito. Lo certificano i premi giovanili (capocannoniere del Primavera 1 2021-22) e il cammino nelle Nazionali, dall’U19 all’U21, passando per l’U20 vicecampione del mondo in Argentina 2023. Un bagaglio che al Maradona torna utile subito: spalle alla porta per fissare i centrali, corsa generosa per aprire i corridoi agli incursori e presenza in area nelle seconde palle. Pochi minuti, sì, ma letti con maturità.

Il filo con Catanzaro

Se oggi il ragazzo di Procida assaggia il profumo del grande palco è anche perché a Catanzaro ha trovato un contesto che lo ha fatto crescere. Lì ha imparato a sporcare le partite, a lavorare per la squadra, ad alternare attacchi al primo palo e tagli sul secondo—concetti che nel calcio di Serie A fanno la differenza nei dettagli. Per i tifosi giallorossi resta una soddisfazione speciale: vedere uno dei “loro” mettere piede in uno degli stadi più iconici d’Europa.

Il messaggio che racconta un viaggio

Un sogno diventato realtà… 13 anni fa ho indossato per la prima volta la mia maglia del cuore… Oggi quel bambino ha realizzato il suo sogno più grande. Farò di tutto affinché sia solo l’inizio 💙”. Le parole affidate da Ambrosino ai social sono la didascalia perfetta della sua serata: un percorso fatto di chilometri, allenamenti e qualche inevitabile risalita dopo le discese. Nessuna retorica, solo la promessa di restare affamato.

Cosa resta (anche) al Napoli

Nel successo per 1-0 sul Cagliari, il Napoli scopre un’opzione in più nel reparto offensivo: un centravanti che può allungare le difese, pulire palloni sporchi e garantire rotazioni senza snaturare l’identità. In una stagione lunga, il contributo di un giovane formato sul campo—Bplayoff, trasferte complicate—è una polizza preziosa.

Per PassioneCatanzaro.it il debutto di Ambrosino è soprattutto una bella storia di calcio italiano: un talento che a Catanzaro ha trovato minuti e fiducia, e che ora restituisce quel capitale tecnico ed emotivo salendo sul palco che sognava da bambino. Da stasera il suo curriculum ha una riga in più. E, ne siamo certi, non sarà l’ultima.

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