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mercoledì 1 Ottobre 2025

Tra contraddizioni riscontrate e identità mancante, due trasferte fondamentali e poi due partite al Ceravolo. Analisi di Lello Talarico

Tutto inizia stasera con Sampdoria-Catanzaro, si aprono le danze. Il Catanzaro di Aquilani dopo aver rischiato prima di implodere e poi addirittura di vincere, archiviando l’incontro pirotecnico con la Juve Stabia, impattato il risultato per la quinta volta consecutiva, si proietta verso il futuro. C’è da dire che nonostante la “pareggite” acuta, si può comunque essere ottimisti. E questo grazie al fatto, non marginale, di essere ancora imbattuti dopo cinque turni non esaltanti.

Di Aquilani, in questo inizio stagione non hanno convinto alcune scelte, determinate contraddizioni durante le conferenze stampa e soprattutto la forte distonia tra quello che in campo non va bene e i propositi iniziali, con l’aggravante di una certa superficialità nei MANCATI RIMEDI. Il calcio del mister giallorosso, dovrebbe TEORICAMENTE cercare il comando del gioco attraverso una disposizione alta e una certa vicinanza tra i reparti. Parliamo potenzialmente di pressing avanzato e di “riaggressione” immediata dopo perdita del possesso palla.

Se i presupposti di questo calcio contemplano l’avere a disposizione almeno un centrocampista di grande gamba, velocità e predisposizione a correre anche all’indietro per riprendere l’avversario, più di due o almeno un centrale difensivo anch’ egli molto veloce, allora non si capisce come mai Alberto Aquilani non abbia chiesto a società e dirigenza calciatori con queste caratteristiche.

Se poi si ritiene che i calciatori con le suddette qualità siano già in rosa, allora il discorso lo dovremmo chiudere sul nascere. Ma noi siamo testardi consapevoli e non criticoni incalliti. E allora diciamo serenamente che per la fase difensiva, oltre che propositiva, ci sono calciatori molto giovani e interessanti: Frosinini, Cassandro e Favasuli sulla destra, solo Nuamah che è ancora acerbo tatticamente e da sgrezzare tecnicamente sulla sinistra piu avanzata e di centrocampo. Verrengia non è propriamente un esterno, è al massimo un braccetto difensivo ma con grande capacità di costruzione. Di Chiara un calciatore esperto, fisico e di valore, ma non più titolare inamovibile nelle ultime stagioni, in tutte le squadre dove ha militato.

A centrocampo, essendo orfani di un calciatore totale come Pompetti, sia Pontisso che Rispoli vengono sfiancati in un lavoro che rimane ibrido tra qualità e sacrificio. I ripiegamenti profondi di uno stupefacente Cisse e il grande impegno del polivalente Favasuli non sono, alla prova dei fatti, sufficienti per dare alla squadra la copertura necessaria sulle ripartenza avversarie, quando queste sono davvero precise e veloci. Rispoli é anche molto giovane e innamorato della palla, seppur molto dinamico e anche deciso oltre che tecnicamente dotato. Pontisso in possesso sia di qualità che di fisicità, ma molto sacrificato in un lavoro di copertura che ne riduce la sua pericolosità negli inserimenti offensivi. E allora molti si chiedono perché non gioca anche Buglio, calciatore mancino acquistato l’ultimo giorno di mercato e proprio per sostituire infortunato Pompetti.

E ancora, perché Verrengia che è un centrale difensivo/braccetto non viene coraggiosamente impiegato con più continuità? È fisico, forte di testa, con un piede mancino delizioso e soprattutto più veloce di ogni altro centrale presente in rosa. E allora, con il bisogno che c’è di rapidità e velocità, non si comprende davvero perché non si punti su di lui. Noi pensiamo che sin da stasera potrebbe affiancare il forte ma lento e compassato Antonini, con Bettella o Brighenti a completare la linea a tre della retroguardia.

Ci sono gli uomini e i margini per fare meglio di così ed uno come Aquilani che ha giocato al calcio ad altissimi livelli, non può non saperlo. Poi se in sede di mercato si è esagerato in alcuni ruoli ora in sovrannumero, a danno di altri che alla prova dei fatti non sembrano copertissimi, ci sarà tempo per porvi rimedio con il mercato invernale. A quel punto ci sarà molta più chiarezza per tutti e si vedrà intanto dove si sarà arrivati. Ma nel frattempo un passo indietro dove ci sarà da farlo e due passi avanti come risultati più identità. La squadra è ancora imbattuta, la fiducia non è ancora incrinata, occorre cercarsi la fortuna con scelte coraggiose e al contempo oggettivamente razionali.

Consapevoli di affrontare stasera un avversario di prestigio con 20 mila abbonati, ma tanti problemi ben più significativi. Inutile parlare di tattica per una partita dove la Samp si gioca già tantissimo e solo alla sesta giornata. Bisogna far di tutto per approfittare del loro disagio tecnico, tattico ed ambientale, evitando di commettere le solite follie posturali a centrocampo e nella fase difensiva in generale. Lo si faccia tenendo conto di TUTTO, lo si faccia partendo da un presupposto di equilibrio tattico. Lo si faccia consapevoli che mettendo Pietro Iemmello nelle condizioni di calciare in porta quando si smarca, assecondandone i movimenti e le intuizioni, qualsiasi risultato è raggiungibile o certamente più facilmente raggiungibile. Che sin da oggi si batta un grande colpo, poi seguirà la trasferta in quel di Monza, contro un’altra grande che sembra decaduta o comunque in chiara difficoltà.

Due trasferte che dovranno consegnare un Catanzaro cresciuto significativamente, pronto ad affrontare la successiva doppia opportunità con incontri casalinghi consecutivi. Bisogna arrivarci con più consapevolezza e poi al Ceravolo sarà più facile e bello rivincere e volare come vere aquile giallorosse.

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