La conferenza stampa di Matteo Andreoletti alla vigilia di Catanzaro-Padova non lascia spazio a fraintendimenti: il tecnico biancoscudato arriva al Ceravolo con la ferma intenzione di invertire la rotta dopo la sconfitta di Bari e trasformare le belle prestazioni in risultati tangibili. Il Padova si presenta con 8 punti in classifica, due lunghezze sopra i giallorossi, in una sfida che può rappresentare un vero e proprio snodo stagionale per entrambe le formazioni.
Un match che riaccende anche i ricordi di una rivalità storica, con 28 precedenti ufficiali e il bilancio leggermente favorevole ai veneti: 11 vittorie contro le 6 calabresi. Soprattutto, resta ancora vivo il ricordo della semifinale playoff di Serie C che segnò l’inizio della scalata giallorossa verso la cadetteria, un confronto che ha lasciato il segno nella memoria di entrambe le tifoserie.
L’infermeria si svuota
Sul fronte dell’emergenza infortuni, Andreoletti ha potuto tirare un sospiro di sollievo: “Rientrano Bacci e Boi, mentre restano fuori Pastina, Silvia e Baselli. Ci prenderemo ancora qualche giorno per recuperarli, ma ci stiamo avvicinando alla rosa al completo” – riporta TrivenetoGoal.it. La progressiva disponibilità di pedine importanti rappresenta un segnale incoraggiante per un Padova che ha dovuto fare i conti con diverse defezioni nelle ultime settimane.
La vera notizia riguarda la fascia destra, dove lo squalificato Capelli lascerà spazio a Ghiglione, sul quale il tecnico ripone piena fiducia: “Sono convinto che si farà trovare pronto e che mi darà una risposta positiva”. Una scelta non casuale, che testimonia come il Padova voglia mantenere equilibrio e solidità anche in una trasferta insidiosa come quella calabrese.
Non mancano nemmeno le alternative giovani: Tumiatti, classe 2007, potrebbe trovare spazio a gara in corso, segno di una rosa che inizia a ritrovare profondità e soluzioni multiple. Anche Faedo sta meglio rispetto a prima della sosta, pur convivendo con un piccolo problema fisico da circa un mese: “Può adattarsi anche lui in quel ruolo”, ha spiegato il tecnico.
La rabbia di Bari come carburante
È proprio parlando della prestazione offerta al San Nicola che Andreoletti alza il tono e trasmette il suo messaggio più chiaro: “Non dobbiamo accontentarci della prestazione: anche se a Bari abbiamo giocato una buona partita, abbiamo bisogno di punti. Non serve andare in giro a prendere applausi per come giochiamo, dobbiamo raccogliere risultati”. Parole che suonano come un diktat per i suoi giocatori, chiamati a fare il salto di qualità mentale in un campionato dove le prestazioni estetiche contano fino a un certo punto.
La delusione per gli zero punti conquistati in Puglia brucia ancora: “Nonostante i complimenti, sono arrabbiato. Domani dobbiamo avere risposte: il veleno che abbiamo dentro va trasformato in energia per costruire la prestazione giusta”. Il tecnico sa bene che il Catanzaro, pur attraversando un momento di difficoltà con sei pareggi su sette gare e una sola sconfitta, rappresenta un ostacolo tutt’altro che banale, soprattutto tra le mure amiche del Ceravolo.
Tattica e consapevolezza
Sul piano del gioco, Andreoletti non si nasconde dietro illusioni: “Il Padova è una squadra che si riconosce sempre in campo, così come il Catanzaro ama costruire dal basso. Sarà quasi impossibile avere il dominio del gioco per tutta la gara: non potremo mantenere il possesso palla come a Bari”. Un’analisi lucida che evidenzia rispetto per l’avversario e consapevolezza dei propri limiti, ma anche la volontà di non snaturarsi.
Il Padova vuole continuare a proporre il proprio calcio, ma con maggiore attenzione alla fase difensiva: “Abbiamo analizzato i singoli episodi per migliorare. A Bari, pur controllando la partita, dobbiamo marcare meglio a uomo”. La gestione delle varie fasi della gara sarà determinante: “Dovremo essere bravi a gestire le varie fasi. Dal punto di vista collettivo non sappiamo ancora gestire completamente le partite di Serie B”.
Il ruolo della panchina
Proprio sui subentrati, Andreoletti lancia un messaggio chiaro alla squadra: “Dobbiamo migliorare e incidere di più con chi entra dalla panchina: abbiamo giocatori che, subentrando, possono spezzare in due la partita. Tutti possono essere importanti e determinanti per vincere”. Una richiesta esplicita di maggiore incisività da parte di chi subentra, fondamentale in un campionato lungo e impegnativo come la Serie B.
L’esperienza sarà un fattore chiave: “Fino a quando non avremo questa esperienza dovremo sfruttare al massimo i cambi”, ha ammesso il tecnico con onestà, riconoscendo che la maturità nel gestire i novanta minuti è ancora un aspetto su cui lavorare. Ma è proprio questa consapevolezza che può trasformarsi in punto di forza, se accompagnata dalla voglia di crescere partita dopo partita.
Coverciano e la voglia di crescere
In chiusura di conferenza, una battuta sul corso UEFA che il tecnico sta frequentando a Coverciano: “Il corso che sto frequentando mi farà saltare qualche presenza, circa due volte al mese. Lo seguono anche altri due allenatori di Serie B. Cerco di mantenere i miei segreti”. Un sorriso che non nasconde però la serietà con cui Andreoletti affronta il proprio percorso di crescita professionale, parallelo a quello della sua squadra.
“Se mi vedete un po’ più stanco del solito, sapete perché”, ha scherzato il tecnico, mostrando il lato umano di un lavoro che richiede dedizione totale. La formazione continua è parte integrante della filosofia di un allenatore che non smette mai di imparare, proprio come la squadra che guida deve imparare a trasformare le prestazioni in punti.
Il Padova arriva al Ceravolo con la voglia di dimostrare che la prestazione di Bari non è stata un episodio isolato, ma il punto di partenza per una maturazione necessaria. Domenica sera, sotto i riflettori dello stadio calabrese, i biancoscudati avranno l’occasione di dimostrare che le parole possono davvero trasformarsi in fatti. E in punti.