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lunedì 13 Ottobre 2025

Birindelli: “La vittoria contro il Catanzaro ci voleva”, ma su Cisse silenzio totale

Quando un giocatore diventa protagonista assoluto di una partita, nel bene e nel male, le sue parole assumono un peso specifico particolare. Samuele Birindelli, esterno del Monza, ha vissuto una giornata da ricordare contro il Catanzaro: un episodio controverso che poteva costringerlo negli spogliatoi al 34′, poi l’assist per il pareggio di Alvarez e infine il gol del definitivo 2-1 che ha regalato i tre punti ai brianzoli. A una settimana da quella vittoria che ha spazzato via i fantasmi dell’esonero per mister Paolo Bianco, il laterale pisano ha rotto il silenzio con dichiarazioni che offrono uno spaccato interessante sul momento del Monza in Serie B.​

Le sue parole, rilasciate a TMW dopo l’amichevole contro il Parma, racchiudono l’analisi lucida di una squadra che si è trovata a dover fare i conti con una realtà diversa da quella immaginata alla vigilia del campionato. Il laterale ha offerto una lettura sincera delle difficoltà incontrate dai brianzoli in questo avvio di stagione, senza nascondersi dietro alibi o giustificazioni. Una maturità dialettica che stride con il silenzio mantenuto sull’episodio più discusso della sfida con i giallorossi.​

Il peso dell’ambientamento in cadetteria

“La partenza è stata un po’ a rilento, forse anche perché ci dovevamo ambientare alla Serie B”, ha ammesso Birindelli con quella sincerità che spesso manca nel calcio moderno. Una confessione che suona quasi come un mea culpa per una squadra che sulla carta avrebbe dovuto dominare il campionato cadetto e che invece si è ritrovata invischiata in una serie di risultati complicati nelle prime giornate. La vittoria contro il Catanzaro è arrivata in un momento delicato, quando la panchina di Bianco era considerata a forte rischio dopo il pareggio contro l’Empoli e le voci su possibili sostituti si moltiplicavano.​

Il laterale brianzolo ha poi aggiunto una riflessione che fotografa perfettamente la mentalità con cui il Monza sta affrontando questa stagione: “Spero che a livello di squadra ci sia una consapevolezza che siamo forti e che il campionato è diverso, c’è da combattere ogni domenica”. Parole che evidenziano come la superiorità tecnica percepita non basti da sola a conquistare risultati in una categoria dove l’equilibrio regna sovrano.​

“Bisogna sudare la vittoria anche se siamo più forti”, ha ribadito Birindelli, sottolineando un concetto fondamentale per comprendere le difficoltà iniziali della squadra. Il Monza si è presentato in Serie B con ambizioni dichiarate di promozione diretta, ma ha scoperto sulla propria pelle che la cadetteria non perdona distrazioni. Il riferimento alla vittoria contro il Catanzaro è esplicito quando il giocatore afferma: “Ci voleva sicuramente per avere fiducia. Anche per i tifosi, che si sono incendiati, ci serve il loro supporto”.​

L’episodio con Cisse e il silenzio strategico

Nelle interviste rilasciate dopo la sfida con i giallorossi, Birindelli ha scelto una linea di prudenza estrema riguardo all’episodio più discusso della partita: quella manata alla nuca rifilata ad Alphadjo Cisse al 34′ del primo tempo che ha scatenato polemiche infinite. Il giocatore non ha fatto alcun riferimento diretto al gesto che avrebbe dovuto costargli l’espulsione secondo l’analisi dell’ex arbitro Gianpaolo Calvarese e che invece si è risolto con un semplice cartellino giallo.​

Una scelta comprensibile dal punto di vista mediatico ma che non ha placato le discussioni intorno a un episodio che ha oggettivamente condizionato l’andamento della gara. L’atteggiamento di Birindelli rispecchia quello dell’intero ambiente Monza, concentrato a voltare pagina rapidamente e a costruire su quella vittoria piuttosto che alimentare ulteriori polemiche. Il VAR Gualtieri non è mai intervenuto per richiamare l’arbitro Perri al monitor, una mancanza che è diventata il simbolo delle contraddizioni arbitrali in Serie B.​

Il laterale ha preferito concentrarsi sugli aspetti positivi della sua prestazione: l’assist millimetrico per il pareggio di Alvarez al 37′, appena tre minuti dopo l’episodio controverso, e soprattutto il gol del 2-1 al 66′, quando ha sbucato sul secondo palo su un tiro-cross di Izzo per firmare il suo primo gol stagionale. Una prestazione da protagonista che ha fatto dimenticare, almeno nell’ambiente brianzolo, quanto accaduto nel primo tempo.​

La consapevolezza della superiorità tecnica

Uno degli aspetti più interessanti delle dichiarazioni di Birindelli riguarda la percezione che il Monza ha di sé stesso all’interno del campionato di Serie B. “Bisogna sudare la vittoria anche se siamo più forti”, ha ribadito il giocatore, sottolineando come la squadra sia consapevole del proprio valore tecnico ma al tempo stesso abbia capito che questo non basta per dominare.​

È un concetto che si ripete nelle parole del laterale quando parla dell’amichevole contro il Parma: “Secondo me è stato giusto fare un’amichevole con una squadra di categoria più alta per mantenere i ritmi alti e non quelli delle altre squadre abituate alla Serie B o alla C”. Una dichiarazione che rivela implicitamente come il Monza ritenga il livello medio della Serie B inferiore alle proprie potenzialità.​

“Queste ti portano ad abbassare i ritmi, ma noi dobbiamo imporre la nostra idea”, ha aggiunto Birindelli, evidenziando la filosofia di gioco che la squadra vuole portare avanti. Il laterale ha anche parlato della fase difensiva, sottolineando come il gruppo stia lavorando per migliorare l’attenzione sui dettagli: “Dobbiamo stare più attenti e non subire gol evitabili come quello contro il Catanzaro dopo cinque minuti”.​

La sfida contro i giallorossi, conquistata dopo essere passati in svantaggio per il gol di Cisse, rappresenta l’esempio perfetto di come in questa categoria non esistano partite semplici. Il Monza ha dovuto rimontare, soffrire e lottare per piegare una squadra determinata ma in difficoltà come quella di Alberto Aquilani.​

Il contesto della vittoria salvapanchina

La vittoria contro il Catanzaro ha avuto un peso specifico enorme per le sorti della panchina di Paolo Bianco. Prima della sfida dell’U-Power Stadium, l’allenatore bresciano era considerato a forte rischio esonero dopo un avvio di stagione al di sotto delle aspettative. I rumors parlavano di contatti con Eugenio Corini e addirittura con Daniele De Rossi, ex tecnico della Roma, come possibili sostituti in caso di risultato negativo.​

Il successo contro i giallorossi ha momentaneamente allontanato queste voci, anche se l’amministratore delegato Baldissoni ha poi smentito che Bianco fosse mai stato realmente in discussione. Una smentita che però stride con le numerose indiscrezioni circolate nei giorni precedenti al match. In questo contesto, la prestazione di Birindelli ha assunto un valore doppio: oltre ai tre punti in classifica, ha regalato respiro a un allenatore messo sotto pressione dall’ambiente e dai risultati.​

Il valore della prestazione del Catanzaro

Per il Catanzaro, invece, quelle dichiarazioni di Birindelli rappresentano l’ennesima conferma di come la sconfitta dell’U-Power Stadium sia arrivata in circostanze discutibili. La squadra di Alberto Aquilani ha dimostrato di poter competere ad armi pari con le squadre tecnicamente più attrezzate del campionato, passando meritatamente in vantaggio nel primo tempo e costruendo occasioni pericolose.​

La rimonta subita, innescata dall’episodio arbitrale che ha graziato Birindelli, ha lasciato un sapore amaro ma non ha cancellato le certezze di un gruppo che sta crescendo partita dopo partita. Dopo sette giornate, i giallorossi hanno collezionato sei pareggi e una sconfitta, quella di Monza, senza ancora conquistare i tre punti. Un ruolino di marcia che testimonia solidità difensiva ma anche difficoltà a chiudere le partite.​

Le parole del laterale brianzolo sulla necessità di “sudare” ogni vittoria anche contro squadre sulla carta inferiori testimoniano indirettamente il valore della prestazione fornita dai giallorossi. Il Catanzaro ha messo in difficoltà una delle favorite alla promozione diretta, dimostrando organizzazione tattica e intensità agonistica. La partita dell’U-Power Stadium ha evidenziato come il gap tecnico possa essere colmato con determinazione e qualità di gioco.

La strada del Catanzaro passa proprio dalla capacità di trasformare queste prestazioni in punti concreti, consapevoli che episodi come quello del 34′ non devono diventare alibi ma stimoli per crescere ancora. La squadra di Aquilani ha dimostrato di avere personalità e mezzi per competere in Serie B, ora serve solo quel pizzico di cinismo in più per sbloccare la prima vittoria stagionale e dare continuità a un progetto che sta prendendo forma.

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