La sicurezza dei parcheggi alla Cittadella regionale, sede della Regione Calabria, è nuovamente al centro delle cronache. Episodi di atti vandalici e furti si moltiplicano, destando indignazione e preoccupazione tra i dipendenti e i visitatori. Il sindacato Csa-Cisal, attraverso il dirigente Gianluca Tedesco, lancia un appello accorato per l’adozione immediata di misure adeguate a garantire la sicurezza in uno spazio pubblico che dovrebbe essere protetto e accessibile in tranquillità.
Un problema cronico mai risolto
La Cittadella regionale, situata a Germaneto, si conferma teatro di continui atti di vandalismo ai danni delle automobili parcheggiate. «Vetri in frantumi e diversi danni» sono le parole usate da Tedesco per descrivere l’ennesimo episodio accaduto pochi giorni fa. Un problema che non è nuovo: i parcheggi della Cittadella sono spesso diventati bersaglio di ignoti che danneggiano i veicoli senza essere individuati.
L’ultimo caso, però, ha alzato ulteriormente l’asticella dell’indignazione. Un dipendente del Dipartimento “Lavori Pubblici” ha subito il furto della propria utilitaria nel pieno pomeriggio di venerdì, intorno alle 16:30. Dopo essersi accorto del furto, il lavoratore ha sporto denuncia, ma ciò non ha alleviato il disagio: l’uomo, che risiede a Delianuova, in provincia di Reggio Calabria, ha vissuto un vero e proprio calvario per rientrare a casa, riuscendoci solo a tarda sera.
Il grido di allarme del sindacato
Il Csa-Cisal, che da tempo denuncia la situazione di precarietà della sicurezza alla Cittadella, non nasconde il proprio rammarico. «Questi episodi sono inaccettabili», afferma Gianluca Tedesco. «La sicurezza è un servizio fondamentale che l’amministrazione deve garantire non solo ai dipendenti, ma anche ai visitatori. Non possiamo permettere che situazioni del genere si ripetano in un luogo pubblico e strategico per la Regione Calabria».
Tedesco sottolinea come già in passato il sindacato abbia lanciato appelli alle istituzioni per implementare un sistema di sicurezza adeguato. Tuttavia, i ripetuti episodi dimostrano che poco o nulla è stato fatto per migliorare la situazione. «L’amministrazione regionale non può rimanere sorda a questo problema, che mina il senso di fiducia di chi lavora o visita la Cittadella».
Misure di sicurezza: cosa serve davvero?
La situazione richiede interventi immediati e strutturali. Secondo il Csa-Cisal, alcune delle azioni che potrebbero essere intraprese includono:
• Installazione di un sistema di videosorveglianza capillare: garantire una copertura completa del parcheggio per scoraggiare atti vandalici e furti.
• Presenza costante di vigilanza armata: un deterrente visibile contro eventuali malintenzionati.
• Miglioramento dell’illuminazione notturna: aree ben illuminate riducono le opportunità di azioni illecite.
• Campagne di sensibilizzazione interne: per educare i dipendenti e i visitatori a segnalare comportamenti sospetti.
Questi interventi non solo proteggerebbero i beni materiali dei cittadini, ma rafforzerebbero anche la percezione di sicurezza di chi frequenta la Cittadella.
Un appello all’azione
I lavoratori e i sindacati chiedono un cambio di passo. L’indifferenza rischia di alimentare una spirale di sfiducia e paura, trasformando quello che dovrebbe essere un luogo simbolo dell’efficienza amministrativa in una zona d’ombra.
Il caso del furto e dei continui atti vandalici rappresentano una chiamata all’azione per le autorità regionali. «La Regione non può voltarsi dall’altra parte», conclude Tedesco. «È tempo di passare dalle parole ai fatti, adottando misure concrete per garantire un servizio fondamentale come la sicurezza».
Una richiesta di dignità
I dipendenti regionali, così come i visitatori, meritano di lavorare e frequentare la Cittadella in condizioni dignitose e sicure. Episodi come quelli denunciati non devono più essere tollerati. La sicurezza non è un lusso, ma un diritto, e ogni ritardo nell’affrontare il problema rischia di aggravare ulteriormente una situazione già critica.
Il sindacato, i lavoratori e i cittadini attendono risposte. La palla ora passa all’amministrazione regionale, chiamata a garantire con urgenza una soluzione concreta per ristabilire ordine e tranquillità in uno dei luoghi nevralgici della vita pubblica calabrese.