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domenica 9 Febbraio 2025

Catanzaro: Emessi tre pesanti DASPO a tifosi giallorossi per minacce e furto di vessilli a famiglia barese

A seguito delle indagini condotte dai Carabinieri di Catanzaro, il Questore della provincia di Catanzaro ha emesso tre provvedimenti di Divieto di Accesso ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive (D.A.S.P.O.). Questo provvedimento si lega a un episodio avvenuto lo scorso 27 febbraio, quando tre tifosi giallorossi, così si legge nel comunicato della Questura, si sono resi responsabili di una rapina ai danni di un tifoso del Bari e di sua figlia minorenne. I soggetti hanno costretto le vittime, sotto minaccia, a consegnare felpe e giubbotti con i segni distintivi della squadra pugliese.

Le indagini e l’identificazione dei colpevoli

La vicenda ha avuto luogo al termine di un evento sportivo e ha coinvolto tre tifosi, identificati successivamente grazie al lavoro investigativo della Stazione Carabinieri di Catanzaro. Le indagini hanno portato alla denuncia dei tre individui all’Autorità Giudiziaria, con l’accusa di rapina. Gli investigatori hanno dimostrato come i responsabili avessero agito con violenza, mettendo a rischio la sicurezza delle vittime e dell’intero ambiente sportivo.

Il ruolo dell’Ufficio Misure di Prevenzione

L’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine ha condotto un’accurata istruttoria che ha permesso di dimostrare l’inclinazione dei tre individui a comportamenti violenti, non solo pericolosi per il regolare svolgimento delle manifestazioni sportive, ma anche per l’incolumità personale di chi vi partecipa o vi assiste.

La relazione tra condotta violenta e potenziale rischio per l’ordine pubblico ha spinto il Questore a emettere i provvedimenti di DASPO per evitare la ripetizione di comportamenti gravemente offensivi. Questo tipo di misura ha l’obiettivo di proteggere l’incolumità delle persone e preservare la sicurezza pubblica in occasione degli eventi sportivi.

Cosa prevede il provvedimento DASPO

I tre individui colpiti dal DASPO non potranno accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive per un periodo rispettivamente di 5, 8 e 10 anni. Il provvedimento è stato emesso in conformità con le disposizioni previste dalla legge per prevenire condotte violente negli stadi e nelle aree circostanti. I DASPO emessi mirano a dissuadere i soggetti coinvolti dal reiterare azioni che potrebbero mettere a rischio la sicurezza delle manifestazioni sportive e l’incolumità dei tifosi.

Un impegno costante per la sicurezza negli stadi

Le autorità locali di Catanzaro continuano a mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza durante le manifestazioni sportive. Negli ultimi anni, il fenomeno della violenza negli stadi ha portato le forze dell’ordine a intensificare i controlli e le misure preventive. Il DASPO, introdotto come misura di prevenzione, si è rivelato uno strumento efficace per isolare individui o gruppi che minacciano la sicurezza pubblica.

Il significato del DASPO

Il Divieto di Accesso ai luoghi ove si svolgono le manifestazioni sportive è una misura amministrativa adottata dalle autorità di pubblica sicurezza in Italia. Viene emesso nei confronti di soggetti che si sono resi responsabili di condotte violente o pericolose, sia dentro che fuori gli stadi, durante manifestazioni sportive. Il DASPO ha l’obiettivo di impedire a questi individui di partecipare o di avvicinarsi ai luoghi in cui si svolgono eventi sportivi, garantendo così la sicurezza di tutti i presenti.

In questo caso, il Questore di Catanzaro ha ritenuto necessario adottare la misura per prevenire ulteriori episodi di violenza da parte dei soggetti destinatari del provvedimento, i quali hanno dimostrato una pericolosa inclinazione alla violenza.

Le conseguenze per i soggetti colpiti dal DASPO

Per i tre individui destinatari dei DASPO, le conseguenze sono particolarmente gravose. Oltre al divieto di accedere a eventi sportivi, il provvedimento può avere ripercussioni anche sulla loro vita sociale e lavorativa, poiché include spesso misure di controllo aggiuntive, come l’obbligo di firma presso una stazione di polizia durante le ore in cui si svolgono le partite della squadra di calcio interessata. Il mancato rispetto delle restrizioni imposte dal DASPO può comportare ulteriori sanzioni, compresa la reclusione.

C’è però da precisare che subito dopo i fatti, la voce si era rapidamente sparsa per il capoluogo calabrese ed è arrivata ai vertici della tifoseria organizzata giallorossa, che hanno fatto sì che il materiale tornasse al proprietario con tanto di scuse. Un gesto che evidentemente non è bastato a convincere i giudici che hanno deciso di usare la linea dura.

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