Trentatré anni dopo il primo trionfo, la formazione Under 19 torna sul tetto d’Italia. Il 3-2 al Lecco in finale regala ai ragazzi di Massimo Costantino un titolo meritatissimo, suggello di una stagione straordinaria
Il futuro ha radici giallorosse. In una serata carica di emozioni e significati, la Primavera del Catanzaro ha scritto una nuova pagina memorabile della propria storia calcistica, conquistando il Trofeo “Dante Berretti” e laureandosi Campione d’Italia Under 19 di Serie C. Al “Mirabello” di Reggio Emilia, i ragazzi di Mister Massimo Costantino hanno piegato con il punteggio di 3-2 il Lecco, al termine di una gara combattuta e vibrante, che ha premiato qualità, carattere e spirito di squadra. Un successo che bissa quello del lontano 1991-92, riportando il titolo nazionale a Catanzaro dopo più di tre decenni.
Una stagione perfetta, chiusa nel modo più dolce
Era già stata un’annata da incorniciare, con la promozione in Primavera 2 ottenuta grazie a una marcia trionfale nel girone e alla vittoria nella finale playoff contro il Gubbio. Ma i giovani giallorossi hanno voluto andare oltre, chiudendo il cerchio con un trofeo che ha il sapore della consacrazione. Una finale interpretata con intelligenza, personalità e una sorprendente maturità tattica, che ha permesso al Catanzaro di imporsi su un Lecco coriaceo, capace a sua volta di meritarsi il palcoscenico conclusivo grazie a un percorso playoff brillante.
Sul piano del gioco, i giallorossi hanno mostrato la consueta capacità di colpire nei momenti giusti, confermando la mentalità offensiva che ha contraddistinto tutta la stagione. Dopo un primo tempo chiuso sull’1-1, è nella ripresa che il Catanzaro ha fatto la differenza, con due reti che resteranno impresse nella memoria dei presenti. In particolare, il capolavoro balistico di Tassoni al 66’ – un destro potente e preciso da fuori area finito sotto l’incrocio – ha rappresentato il manifesto tecnico ed emotivo di questa impresa.
La cronaca della finale: cuore, tecnica ed emozione
La sfida si apre con grande intensità. Il primo pericolo lo crea il Lecco con Mihali al 18’, ma Maravigna risponde con una parata plastica. Il Catanzaro sale di tono e al 29’ sblocca il punteggio con Panuccio, bravo a finalizzare un’azione manovrata sulla destra. La squadra di Costantino continua a spingere e sfiora il raddoppio prima con Pierluigi e poi con Gattor, che fallisce un’occasione clamorosa. Gol sbagliato, gol subito: al 42’ Ceola approfitta di una mischia in area e sigla l’1-1.
Il secondo tempo si apre con il botto. Al 49’, sugli sviluppi di un corner, Gattor si fa perdonare trovando il tap-in del nuovo vantaggio. Il Lecco reagisce ma sbatte contro il muro difensivo giallorosso. E al 66’, il già citato eurogol di Tassoni fa esplodere la panchina calabrese. Il Lecco però non molla, e al 78’ accorcia con Tondi, sfruttando una respinta corta di Maravigna. Gli ultimi minuti sono un susseguirsi di emozioni, con La Fauci vicino al 4-2 e gli avversari che provano il tutto per tutto, inserendo anche il portiere nell’assalto finale. Ma il muro non cede. Dopo cinque minuti di recupero, il triplice fischio fa partire la festa.
Un gruppo da applausi: spirito vincente e futuro brillante
Difficile isolare un singolo protagonista in una serata come questa. Tutti i ragazzi scesi in campo hanno dato un contributo fondamentale, incarnando quello spirito di sacrificio e appartenenza che Mister Costantino ha saputo trasmettere con rigore e passione. Dal portiere Maravigna ai difensori Curulla e Maiolo, passando per il talento di Pierluigi e la lucidità di Rafele, ogni elemento ha giocato la propria parte in un puzzle perfetto.
Il Catanzaro chiude così la stagione con una promozione e un titolo nazionale, in un doppio trionfo che premia il lavoro del settore giovanile, la lungimiranza della società e il cuore di una città che continua a credere nel valore della formazione sportiva.
Il Trofeo Berretti 2024/25 torna dunque a tingersi di giallorosso, a conferma di un’identità tecnica e umana che parte dai più giovani e guarda con fiducia al futuro. La festa al “Mirabello” è solo l’inizio. Questo Catanzaro ha tutto per continuare a sognare.
