Siamo arrivati alla vigilia della terza giornata di campionato, prima trasferta per l’US Catanzaro, dopo due partite casalinghe con Sassuolo e Juve Stabia che hanno prodotto due pareggi e quindi due punti. Si incontrano le due società che sono riuscite a stravincere la Lega Pro con lo stesso punteggio (96 punti), il Catanzaro due anni fa e il Cesena la stagione scorsa.
Intanto ambedue le compagini hanno cambiato allenatore: il Cesena non ha confermato Toscano, storicamente vincente in serie C, assumendo Mignani che viene da una stagione horror a Bari, dopo la splendida promozione in B e la quasi conquista successiva della serie A, volata via all’ultimo secondo contro il Cagliari della leggenda, anche giallorossa, Claudio Ranieri; il Catanzaro da parte sua perde il Mister dei miracoli e del bel gioco Vincenzo Vivarini e ingaggia per la propria storica panchina il calabrese di Melito Porto Salvo Fabio Caserta, a sua volta ex calciatore del Cesena.
Che tipo di avversario si troverà ad affrontare il Catanzaro allo stadio Manuzzi mercoledì sera? Scopriamolo insieme: il Cesena di Mignani gioca la prima in casa con l’altra neopromossa Carrarese dell’ex tecnico giallorosso Antonio Calabro e vince sudando le classiche sette camicie per 2 a 1, schierandosi con un finto offensivista 3 1 4 2. L’ uno tra i tre della difesa posta alle sue spalle e i quattro di centrocampo posti davanti a lui, é l’ex Cosenza Giacomo Calo’, calciatore in possesso di fosforo e classe, con un piede destro alla Pirlo, ma davvero poco dinamico.
È la chiave del gioco cesenate, anche perché Mignani lo fa giocare iper protetto da gente che lo scherma e corre per lui. A Sassuolo si cambia impostazione con un dettaglio che, nella testa di Mignani, dovrebbe proteggere ancora di più la sua squadra. Si passa al 3 5 2 con Calo’ esattamente in mezzo al centro campo a cinque composto dai due esterni tutta fascia Donnarumma e Ceesay con i due centrocampisti Bastoni e Berti ai lati di Calo’ stesso.. Dietro la difesa a tre d’ordinanza, con Ciofi al centro e Curto con Mangraviti rispettivamente braccetto di destra e di sinistra. Pisseri in porta e di punta Shpendi con Kargbo.
I principali rincalzi sono il catanzarese Celia sulla corsia sinistra, Adamo, Mirko Antonucci sulla tre quarti, Piacentini e Francesconi. È una squadra che eccelle sulle fasce e vive sui lanci millimetrici del prof. Calo’ che opta a suo piacimento se giocare breve o lungo a beneficio degli esterni volanti sulle due fasce e delle improvvise accelerazioni di Shpendi in profondità verticale. Non è dato sapere con quale dei due moduli il Cesena affronterà il Catanzaro e a dire il vero, ancora non sappiamo se la squadra Giallorossa sarà schierata a specchio di un possibile 3 5 2 cesenate.
Comunque sia, mister Caserta dovrà dimostrare di avere il tutto sotto controllo e presentare un Catanzaro credibile, coerente e soprattutto in palla. Disponendo di un giorno in meno di riposo e avendo 11 giorni sempre in meno di preparazione atletica, mister Caserta dovrà essere chirurgico e al contempo coraggioso.
Non ci si può permettere di perdere, anche se tutti i players delle scommesse ci danno nettamente sfavoriti. Sarà ancora più bello sovvertire i pronostici professionalmente rispettabili e soprattutto quelli superficiali e sempre tendenti al masochismo.
Superiamo tutti i menagramo e invitiamo mister Caserta a rivedere l’unico aspetto che ci sta molto penalizzando in questo inizio campionato: l’incredibile mancata intesa tra capitan Iemmello e Tommy Biasci. Insieme da due anni e mezzo hanno realizzato 87 gol e non so quanti assist reciproci, ora sembrano non conoscersi, una situazione kafkiana che non può durare oltre. Biasci è una seconda punta totale cui piace partire alto da sinistra per poi accentrarsi con rapidi scambi e sfoderare il suo destro forte e preciso.
In pratica nessuno è seconda punta più di lui, bravissimo anche a pressare e a dare tutto come un un vero cursore dell’attacco. Primo a lottare e ultimo ad arrendersi. Il suo compagno di attacco è esattamente tutto il contrario. Gioca solo di fosforo, classe, posizione e capacità incredibile di mimetizzarsi per poi colpire come un condor. Ridateci Iemmello e Biasci esattamente com’erano fino a giugno scorso.