Mancano poche ore al derby di Calabria tra Cosenza e Catanzaro, in programma il giorno di Santo Stefano alle ore 15:00 nello storico stadio San Vito-Marulla. Una sfida che non rappresenta soltanto un evento sportivo, ma un vero e proprio rito collettivo per due città, due tifoserie e un’intera regione. Tra coloro che vivranno con particolare intensità questa giornata c’è Francesco Repice, calabrese di Tropea e storica voce di Radio Rai, che ha raccontato il suo rapporto con il derby in un’intervista a LaCNews.
“Vorrei raccontarlo in Serie A”: il sogno di Repice
Nonostante anni di carriera ai microfoni di Radio Rai, Francesco Repice, nato a Cosenza e cresciuto tra passione calcistica e professionalità, ammette di avere un sogno legato al derby: «Vorrei che un giorno mi si desse la possibilità concreta di raccontare il derby di Calabria in Serie A. Dire: “Buonasera gentili ascoltatori dallo stadio San Vito-Marulla di Cosenza per il derby tra Cosenza e Catanzaro” sarebbe un momento unico».
Un sogno che, per ora, rimane una visione lontana ma non impossibile, come dimostra il cammino recente delle due squadre in Serie B. «La possibilità di vedere il derby di Calabria nella massima serie non dovrebbe essere un sogno, ma un obiettivo concreto. Questo è ciò che mi auguro per il futuro», ha aggiunto Repice.
Ansia, emozioni e ricordi: il derby vissuto da un tifoso
Per Repice, il derby di Calabria non è una partita come le altre. «Ho sempre ricordi di ansia, di nottate passate in bianco», racconta il giornalista, descrivendo l’intensità emotiva di una sfida che coinvolge più il cuore che la ragione. «Io dovrei non dare importanza a questa partita, ma poi mi rendo conto di quanto invece gliene dia, essendo tifoso».
Questa tensione si riflette anche nei ricordi legati ai derby del passato: giornate cariche di emozioni, spesso difficili da gestire per chi, come Repice, è cresciuto con un forte legame con la propria terra e con il calcio calabrese.
Palanca e Bergamini: i simboli di una rivalità eterna
Nel corso dell’intervista, Repice ha indicato i suoi giocatori simbolo nella storia delle due squadre. Per il Catanzaro, non ha dubbi: «Dico Palanca, sicuramente». Una leggenda per i tifosi giallorossi, capace di scrivere pagine memorabili della storia del club.
Sul fronte rossoblù, il nome scelto è altrettanto significativo: «Voglio che il simbolo per sempre del Cosenza sia Donato Bergamini». Un omaggio a un calciatore che rappresenta non solo il talento calcistico, ma anche una storia di vita che continua a commuovere e ispirare i tifosi dei Lupi.
Guarascio e Noto: imprenditori e custodi della tradizione
Un altro aspetto che Repice ha sottolineato riguarda il lavoro di Eugenio Guarascio, presidente del Cosenza, e Floriano Noto, alla guida del Catanzaro. «Penso che sia molto difficile per entrambi continuare alla guida di queste squadre, soprattutto in un contesto come quello calabrese. Ma stanno facendo rimanere le due città, e quindi le due squadre, almeno in Serie B. E questo è già un grande risultato».
La capacità di resistere alle difficoltà economiche e strutturali rappresenta un valore aggiunto, che testimonia l’impegno di due figure che, con il loro lavoro, tengono viva la tradizione calcistica di Cosenza e Catanzaro.
Chi sarà decisivo nel derby? Il giocatore che non ti aspetti
Quando gli viene chiesto chi potrebbe fare la differenza nel derby, Repice non si sbilancia su un nome preciso, ma offre una considerazione interessante: «Sarà decisivo quello che non ti aspetti, il giocatore che nessuno considera prima della partita».
Una visione che si sposa perfettamente con la natura imprevedibile del derby, una sfida che spesso regala eroi inattesi e ribalta i pronostici.
Il derby di Calabria non è mai una partita normale. È il riflesso di una rivalità storica, ma anche di un legame profondo che unisce due comunità attraverso il calcio. Per Francesco Repice, rappresenta non solo un appuntamento sportivo, ma un pezzo della sua storia personale, vissuto tra passione, ansia e il sogno di raccontarlo un giorno ai massimi livelli.
Mentre le tifoserie si preparano a vivere ogni istante di questa sfida, le parole di Repice ricordano quanto il calcio possa essere più di uno sport: «Che si giochi in Serie B o in Serie A, questo derby è e sarà sempre qualcosa di speciale».