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martedì 26 Agosto 2025

Marulla aperto per la rifinitura: così il Cosenza carica le batterie prima del derby

Nel calcio ci sono momenti in cui le tensioni societarie vengono messe da parte per un bene superiore: i colori, la maglia, l’identità. È quello che accadrà oggi al “Gigi Marulla”, dove i cancelli si apriranno per permettere ai tifosi del Cosenza di abbracciare la propria squadra nell’allenamento di rifinitura prima del sentitissimo derby contro il Catanzaro, in programma domani allo stadio “Ceravolo”.

Un appuntamento che profuma di passione autentica, di quel legame viscerale che unisce una tifoseria alla propria squadra, nonostante le difficoltà e le contestazioni. Alle 15:15 i cancelli della Tribuna A si apriranno per accogliere i sostenitori rossoblù, pronti a dimostrare che, al di là di tutto, il Cosenza non è mai solo.

Il Marulla come teatro di un patto d’onore

La decisione di aprire le porte dell’impianto per l’ultimo allenamento prima del derby assume un significato che va oltre il semplice gesto tecnico. È un messaggio chiaro che la squadra e lo staff vogliono lanciare: in un momento delicato della stagione, sentire il calore del proprio pubblico può fare la differenza.

E il popolo rossoblù, che non ha mai fatto mancare il proprio supporto nemmeno nei momenti più difficili, risponderà presente. Nonostante la forte contestazione nei confronti della proprietà, ormai in atto da mesi, l’amore per la maglia supera ogni divergenza quando si tratta di stare accanto ai propri beniamini in campo.

Un derby che vale più dei tre punti

La sfida contro il Catanzaro non è solo una partita di calcio: è storia, rivalità, identità. Due città separate da poco più di 70 chilometri ma divise da una rivalità storica che affonda le radici nel tempo. L’ultima vittoria del Cosenza in campionato al “Ceravolo” risale alla prima giornata della stagione 2016/17, un dato che rende ancora più affascinante la sfida di domani.

Il derby calabrese rappresenta uno degli appuntamenti più attesi dell’intero campionato di Serie B. Non solo per i tifosi delle due squadre, ma per l’intera regione, che vive questa partita con un’intensità unica. Le strade di Cosenza e Catanzaro si sono incrociate la scorsa stagione nuovamente dopo anni di assenza dai palcoscenici nazionali, rendendo questo confronto ancora più speciale.

Due città, due tifoserie, una passione comune

Ciò che rende ancora più affascinante questa sfida è la passione che caratterizza entrambe le tifoserie. Da una parte il popolo rossoblù, noto per il proprio attaccamento incondizionato alla maglia, dall’altra quello giallorosso, forse ancor più caloroso e viscerale nel sostenere i propri beniamini.

Un derby a porte chiuse per i tifosi ospiti

Ciò che rende ancora più significativo l’abbraccio di oggi al “Marulla” è la consapevolezza che domani, al “Ceravolo”, i giocatori del Cosenza non potranno contare sul supporto diretto dei propri sostenitori. Le autorità competenti hanno infatti vietato la trasferta ai tifosi cosentini per ragioni di ordine pubblico, una decisione che accentua ulteriormente il valore dell’appuntamento odierno.

L’impossibilità di seguire la squadra in trasferta non ha comunque scoraggiato l’entusiasmo dei tifosi rossoblù, pronti a riempire oggi la Tribuna A del “Marulla” per dimostrare il proprio attaccamento ai colori sociali. Un attaccamento che, come spesso accade nel calcio, si rafforza proprio nei momenti di difficoltà.

Contestazione e sostegno: le due facce della stessa medaglia

L’abbraccio di oggi al “Marulla” assume un significato ancora più profondo se contestualizzato nel momento attuale che sta vivendo l’ambiente rossoblù. Da mesi, infatti, la tifoseria porta avanti una contestazione nei confronti della proprietà, ritenuta responsabile delle difficoltà che la squadra sta attraversando.

Uno scenario complesso che, tuttavia, non ha mai intaccato il supporto verso i calciatori in campo. La capacità di separare il sostegno alla squadra dalla contestazione alla società è una dimostrazione di maturità e consapevolezza che caratterizza il popolo rossoblù.

Ciò che rende speciale il rapporto tra il Cosenza e i suoi tifosi è la capacità di andare oltre i semplici risultati sportivi. Non è solo una questione di vittorie o sconfitte, ma di appartenenza, di identità, di valori condivisi.

Una storia che ha conosciuto momenti di gloria e periodi bui, ma che ha sempre potuto contare su una costante: l’amore incondizionato della propria gente. Dalle imprese della squadra di Reja e Silipo negli anni ’90, fino alle recenti stagioni in Serie B, passando per il buio dei campionati minori: il popolo rossoblù c’è sempre stato.

Verso il Ceravolo: una trasferta che vale una stagione

L’allenamento di oggi rappresenta l’ultimo atto prima della partenza verso Catanzaro, dove domani i Lupi scenderanno in campo per una sfida che, al di là della classifica, vale una stagione intera. La vittoria nel derby regalerebbe non solo tre punti preziosi per la salvezza, ma anche quella spinta emotiva necessaria per affrontare il finale di campionato con rinnovato entusiasmo.

Belmonte e Tortelli avranno l’opportunità di testare gli ultimi accorgimenti tattici, con una consapevolezza in più: quella di avere un popolo intero alle spalle, pronto a sostenere la squadra anche nei momenti più difficili.

L’immagine dei tifosi sugli spalti del “Marulla” per l’ultimo allenamento prima del derby sarà il messaggio più potente che la squadra porterà con sé a Catanzaro. Un messaggio che risuona forte e chiaro: qualunque sia il risultato finale, il Cosenza non è mai solo.

In un calcio sempre più distante dalle proprie radici, in cui il business spesso prevale sulla passione, esempi come quello della tifoseria cosentina rappresentano un faro di autenticità e attaccamento ai valori più puri dello sport. Valori che, domani al “Ceravolo”, si manifesteranno in tutta la loro essenza.

Perché al di là delle rivalità, delle tensioni societarie, dei risultati sul campo, il calcio resta prima di tutto una questione di appartenenza. E l’appartenenza, a Cosenza, non è mai stata in discussione.

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