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lunedì 21 Aprile 2025

La notte più buia di Dionisi: 24mila fischi e una panchina che traballa

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La notte del “Barbera” aveva il sapore della svolta, ma si è trasformata in un incubo. Ventiquattromila cuori rosanero hanno assistito impotenti al crollo verticale della loro squadra, capace di dilapidare un vantaggio di due reti negli ultimi minuti di gioco. Una disfatta che ha un nome e un cognome nel mirino dei tifosi: Alessio Dionisi. L’allenatore, arrivato in estate con grandi aspettative, si ritrova ora sull’orlo del baratro, con l’ombra dell’esonero che si allunga minacciosa sulla sua esperienza a Palermo.

“Dionisi vattene via!” – il coro gelido che ha accompagnato il tecnico toscano nel tunnel degli spogliatoi racconta più di mille analisi tattiche. Un allenatore a testa bassa, sconfitto non solo nel punteggio ma soprattutto nell’anima, che ora rischia seriamente di pagare per tutti.

La cronaca di un disastro annunciato

Il paradosso è che i rosanero erano riusciti nell’impresa di portarsi sul 2-0 contro una delle squadre più forti del campionato. Prima la magia di Claudio Gomes al 55′, poi il rigore trasformato da Brunori al 73′. Il “Barbera” sognava, la zona promozione si avvicinava. Ma è proprio in quei momenti di apparente controllo che si nascondeva il seme della disfatta.

La Cremonese di Stroppa, più convinta e determinata sin dai primi minuti, ha trovato immediatamente il gol con Azzi, appena un minuto dopo il rigore di Brunori. Un segnale d’allarme che avrebbe dovuto far scattare contromisure immediate. Invece, il Palermo si è sciolto come neve al sole, incapace di reagire alla crescente pressione degli ospiti.

L’episodio che ha fatto definitivamente traboccare il vaso è stato il triplo cambio effettuato da Dionisi all’80’: l’uscita dal campo di Claudio Gomes, fino a quel momento tra i migliori, ha scatenato fischi assordanti. Una decisione incomprensibile agli occhi del pubblico, che ha visto la propria squadra arretrare pericolosamente. Il resto è storia recente e dolorosa: il pareggio di Valoti all’86’ e la beffa finale firmata Collocolo al 96′.

Una panchina che scotta: i numeri di una crisi

I numeri non mentono e quelli di Dionisi stanno diventando sempre più difficili da difendere. Il Palermo ha raccolto solo 39 punti in 30 partite, ben lontano dalle aspettative di inizio stagione quando il club, forte degli investimenti del City Football Group, puntava dichiaratamente alla promozione diretta.

Ancora più preoccupante è la gestione dei finali di partita: i rosanero hanno già perso 11 punti negli ultimi quindici minuti in questa stagione. Un dato che evidenzia problemi di concentrazione e tenuta atletica, ma soprattutto di gestione tattica dei momenti cruciali.

La classifica parla chiaro: il Palermo è scivolato all’ottavo posto, a pari punti con il Bari ma con una partita in più giocata. La zona promozione, che sembrava a portata di mano fino a pochi minuti dalla fine della partita con la Cremonese, si è nuovamente allontanata.

Sul tavolo ci sono diverse opzioni: dalla conferma con “l’ultima spiaggia” alla prossima trasferta, fino all’esonero immediato con l’arrivo di un nuovo tecnico per provare a salvare una stagione che rischia di trasformarsi in un fallimento.

L’analisi tattica: quando le scelte condannano

La gestione tattica della partita da parte di Dionisi è finita inevitabilmente sotto la lente d’ingrandimento degli esperti. “Il Palermo deve aggredire la partita e viene divorato sin dai primi minuti da una Cremonese più propositiva”, si legge sul web. “In maniera fortunosa i suoi si portano sul 2-0 ma non basta. Stroppa e i suoi sono più convinti e lo dimostrano.”

Particolarmente criticata la scelta di togliere dal campo Gomes, autore del gol del vantaggio e tra i più lucidi in mezzo al campo. Una decisione che ha tolto geometrie e personalità alla squadra proprio nel momento in cui serviva mantenere il controllo del gioco.

La voce dei tifosi: tra delusione e rabbia

I social network sono esplosi dopo la sconfitta, con migliaia di commenti che chiedono l’esonero immediato dell’allenatore. “Non è possibile perdere così, non è degno del Palermo”, scrive un tifoso su Facebook. “Dionisi ha dimostrato di non saper gestire i momenti decisivi, deve farsi da parte.”

La contestazione non si è limitata al solo allenatore. Anche alcuni giocatori sono finiti nel mirino, in particolare quelli subentrati dalla panchina che non sono riusciti a dare il contributo sperato. Ma è chiaro che in questo momento il principale capro espiatorio resta l’allenatore.

Un futuro da riscrivere: le prossime 48 ore

Le prossime 48 ore saranno decisive per il futuro di Dionisi e del Palermo. La società si trova di fronte a un bivio cruciale: proseguire con l’attuale guida tecnica, sperando in una reazione d’orgoglio, oppure voltare pagina affidandosi a un nuovo condottiero per il rush finale.

Quello che è certo è che i tifosi rosanero meritano di più. Una piazza che risponde con 24.000 spettatori in una fredda serata di marzo ha il diritto di sognare in grande, di vivere emozioni diverse da quelle provate nella notte contro la Cremonese.

Il Palermo è a un punto di svolta della sua stagione. E forse, proprio da questa notte da incubo, potrebbe nascere una nuova consapevolezza. Perché nel calcio, come nella vita, a volte è necessario toccare il fondo per trovare la forza di risalire. Con o senza Dionisi.

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