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domenica 9 Febbraio 2025

Dodicesima giornata di B, osservazioni su incontri e squadre. Focus su Catanzaro-Frosinone e prospettive

Il campionato di serie B sta mostrando ancora una volta la sua proverbiale competitività ed imprevedibilità, mettendo tutte le squadre e ad ogni turno in grandi difficoltà, che non sempre vengono superate. Abbiamo già assistito ad esoneri eccellenti, su panchine di prestigio come Cremonese e Frosinone, che hanno riguardato personaggi del livello di Stroppa e Vivarini. L’undicesima giornata aveva sancito tutti pareggi, tranne la bella e importante vittoria del Cosenza a Reggio Emilia contro la Reggiana.

La dodicesima appena conclusa, passiamo a descriverla come si conviene, facendo riferimenti precisi e confrontando l’andamento delle altre con quello del Catanzaro, partendo dai risultati di questa ultima giornata, con uno sguardo sul pregresso. Il Bari, che il Catanzaro aveva già bloccato recentemente e con pieno merito in casa sua, non va oltre il pareggio in casa con la Reggiana, subendo anche due gol. E sempre la Reggiana ospiterà al prossimo turno la squadra giallorossa.

La tanto bistrattata Carrarese, che i giallorossi a suo tempo avevano surclassato sul proprio campo, blocca sullo zero a zero la rivelazione Juve Stabia, che tra l’altro al Ceravolo fece una buona impressione, nonostante il Catanzaro che aveva colpito tre legni clamorosi, meritasse sicuramente di vincere, grazie ad un secondo tempo molto buono. Lo Spezia, ancora imbattuto e squadra più solida del torneo, vince anche con il Modena che nonostante una campagna acquisti da promozione, è dietro le Aquile in classifica ed ha esonerato ieri Bisoli, non l’ultimo pivellino.

Nel recente incontro al Ceravolo, che termino’ con un inconsueto (per il Catanzaro) 2 a 2, il Modena si salva per due rigori netti non fischiati nel finale e neanche rivisti al Var. Il ricchissimo Palermo del gruppo City, molto discontinuo, perde in casa con il mediocre Cittadella che i giallorossi avrebbero battuto sul loro campo, se un arbitro mediocre non avesse fischiato un fallo inesistente in attacco a Pittarello minuto 90, dopo che il suo tiro si era già insaccato in rete. Il Cesena che aveva nettamente battuto il Catanzaro al Manuzzi (unica squadra che ha davvero meritato di batterlo) e che sta, al momento meritatamente davanti, non va oltre una striminzita e sofferta vittoria di misura sul Sudtirol, che al Ceravolo solo una settimana fa, era stato strapazzato e nettamente sconfitto.

Un Cosenza ammirabile nonostante una società non certo all’ altezza, impatta con una Salernitana ricca di calciatori importanti, ma finora altra grande delusione del torneo. La Cremonese dell’ ex ottimo portiere Fulignati e dell’altro ex, grande assist man Vendeputte, ora in grave difficoltà in una squadra protagonista di una campagna acquisti sontuosa, non suffragata dai risultati e che ha già esonerato Stroppa, senza riuscire a svoltare. Squadra che tra l’altro a Catanzaro, fu protagonista di una ottima mezzora, per poi subire il pareggio maritato del Catanzaro e andare a vincere solo nel finale, grazie al fatto che un arbitraggio indecente sotto tutti gli aspetti, le consentì anche di non rimanere in dieci negli ultimi 15 minuti, quando era già in grande sofferenza di suo.

Oggi questa Cremonese perde in casa tre a uno con la capolista Pisa, che i giallorossi solo tre giorni fa, avevano bloccato sul suo campo, grazie ad una sontuosa prestazione tattica. Il Sassuolo da 125 milioni di valore della rosa e con 35 aggiuntivi al suo già enorme potere societario, previsti come scudo economico per la retrocessione avvenuta dopo piu di dieci anni consecutivi nella massima serie, non va oltre una vittoria interna stiracchiata contro la matricola Mantova, avvenuta tra l’altro, grazie ad un rigore trasformato dal capitano Berardi al minuto 67. E questo, dopo un inizio di campionato sottotono, prima giornata con un pari più che giusto proprio a Catanzaro, altre prove non convincenti come i 4 gol subiti al Mapei Stadium contro la Cremonese, con una classifica che ad oggi la pone solo al secondo posto, dietro ad un Pisa forte, ma non certo irresistibile.

Magari stra vincerà in seguito, ma ad oggi anche una corazzata del genere,magari non ancora calata al 100×100 nella realtà della serie B, trova ed ha trovato delle difficoltà, nonostante la sua grande forza economica e tecnica. Infine la Sampdoria, molto accreditata ad inizio stagione, perde in casa con il Brescia, altra squadra forte e discontinua. Ma la Samp, che in estate era riuscita ad acquistare due bomber del calibro di Tutino e Coda, ha già esonerato uno come Pirlo e ingaggiato Sottil, con cui ha alternato prove positive e non, come quella di oggi. Nella serie cadetta cade oggi la sesta panchina, quella del Sudtirol che si aggiunge a quella di piazze molto importanti come Sampdoria, Cremonese, Frosinone e Modena, oltre al Cittadella. In ultimo il Focus sulla gara del Catanzaro, sulle sue contraddizioni e potenzialità.

L’incontro con il Frosinone non era nato sotto una buona stella, dopo le tre convincenti esibizioni di Bari e di Pisa, con in mezzo la schiacciante vittoria sul Sudtiriol. Erano infatti assenti Situm e lo squalificato Pompetti, con Petriccione, Coulibaly e D’Alessandro in condizioni più che precarie. Va detto che anche il Frosinone era fortemente rimaneggiato, senza addirittura un centravanti di ruolo. Tutti fuori, da Pecorino a Di Stefano. Ma perché il Catanzaro, schierato ancora con il 3 5 2, è andato così in difficoltà offensivamente, finendo per rischiare grosso, sia nel primo che nel secondo tempo? La risposta è semplice e noi ce ne eravamo occupati, già prima di conoscere i calciatori che sarebbero stati schierati.

Se l’avversario non ha punte centrali e si vogliono guadagnare due calciatori sulle fasce, per avere più sbocchi e creare superiorità numerica, devi per forza rinunciare alla difesa a tre e utilizzare il 4 4 2, peraltro già nelle corde di squadra e tecnico. La presenza di Bonini, sempre titolare ad oggi, è stata spiegata dallo stesso Caserta in questo senso ed è davvero curioso che proprio ieri la sua funzione la si è lasciata solo ed esclusivamente come centrale braccetto di una difesa a tre. Tanto più che era assente l’unico calciatore capace di fare il quinto in questa squadra per gamba, fisico, qualità e senso tattico: Mario Situm!

Anche D’Alessandro ha tutte queste qualità, seppur in chiave più offensiva, ma non ha ormai i novanta minuti nelle gambe, per ottemperare a un compito così dispendioso e delicato, come fare il quinto a tutta fascia. Noi ci eravamo premessi anche di ipotizzare un 4 4 2 più che plausibile: Pigliacelli tra i pali; difesa a quattro con Cassandro, uno tra Brighenti e Antonini con preferenza per il primo, Scognamillo e Bonini. Centrocampo a quattro con centrali Pontisso e uno tra Koutsoupias e Pagano, preferenza fisica per il primo. Ai lati dei due centrali in mezzo al campo, a destra Compagnon dove ama giocare e a sinistra D’Alessandro, protetti alle spalle rispettivamente da Cassandro e l’onnipresente Bonini.

In attacco Iemmello e soprattutto un motivatissimo Biasci, troppo sacrificato ultimamente. Compagnon e D’Alessandro in un 4 4 2 sarebbero stati meno sacrificati con due difensori di fascia alle spalle e quindi molto più concentrati per la fase offensiva. Pronti a subentrare ci sarebbero stati comunque Demba Seck o Brignola a destra e sempre Brignola, con addirittura i super trascurati Turicchia, nazionale under 21 e Buso a sinistra.

Tutto si poteva fare, anche Ceresoli é un esterno da assetto a quattro, mantenendo la squadra in grande equilibrio, ma si è scelto di schierare tre centrali, di cui uno assolutamente inutile, un quinto a sinistra come Compagnon che non ha capacità difensive spiccate, oltre a preferire l’altra fascia per giocare a piede invertito e un altro quinto come Cassandro dall’altra parte, che al contrario del compagno ha grandi limiti in fase offensiva.

Si è anche scelto La Mantia dall’inizio, un calciatore di 34 anni che al contrario di questo furor di popolo che lo vuole titolare, potrebbe essere l’elemento indispensabile nell’ultima mezzora ed in entrambe le condizioni di risultato. Se si sta vincendo, lui è abilissimo a proteggere palla, far salire la squadra e ottenere falli smorza forcing avversario. Oltre a dare un grande contributo per stazza e capacità aerea sui calci piazzati a sfavore. Nella fase offensiva, in caso di partita da sbloccare o da pareggiare, conosciamo tutti le sue grandi capacità di stoccatore e realizzatore. Questo consentirebbe a gente vivace e con grande rapidità come Biasci e anche Buso, di essere con efficacia al centro del progetto.

E anche ieri le cose potevano essere lette in questo senso. Noi ci siamo permessi di scrivere tutto questo adesso, solo ed esclusivamente perché lo avevamo già fatto prima del match. Fare i fenomeni del poi non si addice alla nostra filosofia critica e di opinionisti. E soprattutto, vederci partecipare alla lapidazione di mister Caserta e dei calciatori, tipo ieri con Cassandro, non sarà mai possibile. Ricordiamo ai poco attenti e informati che Cassandro lo scorso anno ha collezionato 20 presenze in una squadra come il Como promossa in serie A. E a schierarlo non era uno qualsiasi, ma un certo Fabregas che in carriera qualcosa ha vinto e qualche calciatore lo ha visto. Certo faceva il terzo di una difesa a tre o il quarto di una difesa a quattro, ma comunque giocava e anche spesso.

Ribadiamo le nostre convinzioni, nel pieno rispetto di tecnico, calciatori e società,ma anche nella consapevolezza che questa squadra, con qualche immediato accorgimento e opportuno aggiustamento a gennaio, può tranquillamente inserirsi nei play off, da ottava o da settima. Non roviniamo tutto, la fase offensiva non sarà travolgente, però mantenere la porta inviolata in sei gare su dodici non è una capacità comune, anzi spesso è una caratteristica che porta lontani. Il tutto senza dimenticare i torti arbitrali subiti, decisivi nel togliere alla squadra almeno tre punti CERTI.

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