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sabato 15 Febbraio 2025

Ennesimo pareggio, ma qualità del gioco molto cresciuta e prospettive tattiche di assoluto livello. Analisi di Lello Talarico

L’occasione importante per il definitivo salto di qualità non ha trovato il compimento sperato alla vigilia. Non lo ha trovato nel risultato, ma la prestazione del Catanzaro, soprattutto nel primo tempo e poi dal mnt 70 fino al termine, è stata davvero di livello e la diversa posizione di classifica tra le due squadre, non ha per niente trovato riscontro per quello che si è visto in campo.

Già nella gara d’andata all’Arena Garibaldi, il Catanzaro aveva mostrato una capacità notevole di imbrigliare l’avversario, relegando la sua nota pericolosità a poca cosa. Ma nell’ultima sfida, il salto di qualità e pericolosità del gioco avvolgente e qualitativo, si è manifestato con evidenza. È stato un vero peccato che l’incontro si sia risolto con un ennesimo pareggio, perché se alcune conclusioni a rete fossero state più incisive, staremmo qui a parlare di grande affermazione giallorossa. Pittarello e Pontisso nel primo tempo, Iemmello con un’azione spettacolare e clamorosa nel secondo.

L’azione nasce da una palla conquistata con grande intelligenza, prontezza e determinazione da Petriccione, il quale trova Iemmello appena dentro l’area, con un lancio alla Pirlo, pardon alla Modric o meglio MODRICCIONE. Il capitano si produce in uno stop di petto orientato, quanto spiazzante per la difesa pisana. La palla scendendo, gli si posiziona sul sinistro per una potenziale prima conclusione al volo.

Ma davanti a sé c’è già un difensore a terra a scudare la porta. In una frazione di secondo, Iemmello prosegue il controllo con una finta sublime che mette a sedete altri due avversari e lo pone più decentrato davanti al portiere. La palla gli si posiziona sul destro e tenta il tocco per sorprendere Semper, il quale protegge con la manona il suo palo e salva in calcio d’angolo. Se lo Zar avesse segnato, sarebbe venuto giù il Ceravolo per la bellezza del suo incedere e la classe della giocata.

Chiaramente dai seggioloni degli spalti e dai divani di casa si palesano immediatamente le critiche, bollando il tutto come GOL MANGIATO. Noi non sapremo mai se l’immediato tiro al volo avesse davvero prodotto il vantaggio, siamo comunque certi che Iemmello si sia esibito in un capolavoro da applausi a scena aperta. Il Pisa si era schierato con il seguente 3 4 2 1: Semper tra i pali, difesa a tre con G. Bonfanti, Caracciolo e Canestrelli; a centrocampo il mancino Angori, grande specialista nei calci piazzati, l’ex Marin, Piccinini e il fortissimo Toure, sicuramente il migliore dei pisani visti al Ceravolo.

In attacco dietro l’unica punta Lind, hanno agito Moreo, il Mandzukic della B e lo sgusciante Arena su cui è gravato il compito di sostituire all’ultimo momento l’infortunato e spesso decisivo Tramoni. Il Catanzaro ha schierato l’ormai consolidato 3 5 2, con la conferma di Antonini centrale di difesa e Brighenti in panchina, Brignola come quinto a destra, Situm dirottato a sinistra e Pittarello preferito inizialmente a Biasci.

Indicative sul piano individuale tre sostituzioni avvenute nel secondo tempo: il nuovo acquisto Quagliata al posto di un adattato quanto prezioso Brignola come quinto, Biasci al posto di uno sfortunato quanto infaticabile Pittarello in attacco e di Pontisso che esce al minuto 80 completamente distrutto, avrebbe davvero bisogno di rifiatare. Per il resto prestazioni di alto livello di portiere (parata sensazionale su colpo di testa ravvicinato di Canestrelli) e intero reparto arretrato.

Centrocampo dinamico, puntuale e delizioso grazie anche al ritorno di Petriccione per la ricomposizione delle tre P e infine attacco mobile, insidioso, anche se purtroppo non decisivo. Sugli esterni un Situm sugli scudi, prima a sinistra e dopo a destra.

L’ingresso di Quagliata ha dimostrato che si è aggiunto al motore il quinto, e non solo, che mancava. Il suo arrivo determina la grande possibilità di schierarsi, grazie anche alla presenza congiunta di Bonini e Situm, con un 4 4 2 ogni volta che Caserta ne ravvisi la necessità o l’opportunità.

Questo consentirà, di avere in determinate occasioni quattro esterni, due alti e due bassi molto tattici e incisivi. Situm e Bonini bassi, Quagliata e Compagnon o Buso più alti. E Quagliata comunque utilizzabile anche come terzino sinistro con D’Alessandro piú avanti.

Ma la cosa più importante è la maturità acquisita da questa squadra. È arrivato il momento di realizzare due o tre vittorie consecutive e il cammino giallorosso si potrà concludere con il raggiungimento di un obiettivo prestigioso come i play off.

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