Nel cuore della stagione 2024-2025, Pietro Iemmello ha scritto un nuovo, significativo capitolo della sua avventura in giallorosso. Per il capitano del Catanzaro, quella appena conclusa è stata una stagione tanto impegnativa quanto simbolica, nella quale ha ribadito il suo ruolo centrale nella squadra e nell’immaginario collettivo della tifoseria. Una stagione da 17 gol e 2 assist, identica nel bilancio realizzativo a quella precedente, ma ben diversa nella sostanza e nel significato.
Gol, leadership e continuità: i numeri della stagione di Iemmello con il Catanzaro
In 38 presenze ufficiali, per un totale di 3312 minuti giocati, Iemmello ha mantenuto intatta la sua media realizzativa, segnando 16 reti in regular season di Serie B e aggiungendo un gol pesantissimo nei playoff contro il Cesena. Numeri che da soli raccontano un attaccante sempre decisivo, ma che non bastano a definire l’impatto reale di un calciatore divenuto ormai un simbolo del Catanzaro moderno. A questi si aggiungono due assist, testimonianza di una generosità tattica crescente. In una squadra profondamente rinnovata rispetto all’anno precedente, è stato lui il filo conduttore, il punto di riferimento per compagni e tifosi.
Una tripletta che è già leggenda
Difficile dimenticare il 30 novembre 2024, quando lo stadio di Marassi fu teatro di una delle prestazioni più straordinarie della stagione: tripletta alla Sampdoria in appena 17 minuti. Una rete di destro, una di testa, e infine un rigore trasformato con un cucchiaio che ha fatto il giro dei social. Il 3-3 finale è rimasto negli occhi di tutti anche per quella prova sontuosa, che ha consacrato, se ancora ce ne fosse bisogno, il talento e la freddezza di un attaccante che nei momenti chiave non tradisce mai. Così come non ha tradito l’attesa nel derby col Cosenza, altra perla del suo repertorio: gol e leadership in un secco 4-0 che ha infiammato il “Ceravolo”.
Iemmello: Un leader nel momento del bisogno per il Catanzaro
La stagione 2024-25 ha presentato sfide nuove. Il cambio in panchina, con l’arrivo di Fabio Caserta, ha portato a un periodo iniziale di sperimentazione, ma alla fine la scelta di proseguire con il 3-5-2 ha confermato Iemmello come faro dell’attacco. Ha giocato spesso da regista offensivo, venendo incontro al pallone, dettando i tempi, guidando i compagni anche a livello comunicativo. Non solo bomber, ma uomo squadra a tutti gli effetti.
Del resto, i dati parlano chiaro: senza Iemmello in campo, il Catanzaro non ha mai vinto. Un segnale che va ben oltre il dato tecnico. Significa carisma, presenza, leadership, capaci di condizionare l’intero assetto della squadra. A 33 anni, l’ex attaccante di Foggia, Benevento e Perugia ha raggiunto una maturità piena, anche nella gestione delle difficoltà: ha saputo affrontare periodi a secco con calma e consapevolezza, anteponendo sempre il bene della squadra alle esigenze personali.
Capitano, simbolo, cittadino
Da catanzarese, da tifoso, da capitano, Iemmello incarna qualcosa che va oltre il calcio. Baciare lo stemma non è mai stato un gesto retorico per lui, ma un modo autentico di restituire qualcosa alla maglia che lo ha rigenerato. Dopo anni difficili, Catanzaro lo ha accolto, rilanciato, abbracciato. E lui ha restituito sul campo ogni grammo di fiducia ricevuta: 133 presenze, 73 gol, 20 assist in poco più di tre stagioni, tra Serie C e B. Un bottino che lo colloca già oggi tra i più grandi attaccanti della storia recente del club.
In una stagione segnata da alti e bassi, da cambiamenti e momenti complicati, è stato lui il punto fermo, la roccia a cui aggrapparsi. Un campione mai sopra le righe, sempre disponibile con i compagni, punto di riferimento nello spogliatoio e in campo. La sua assenza si è fatta sentire più di ogni altra.
Il futuro: ancora in giallorosso, da protagonista
Quando la stagione 2025-26 si concluderà, Iemmello avrà 34 anni, e sarà a scadenza di contratto. Ma le sensazioni che arrivano da ambienti societari e dalla tifoseria sono chiare: Pietro non se ne andrà. Il presidente Floriano Noto ha già ipotizzato un futuro da allenatore nelle giovanili, e lo stesso Iemmello ha iniziato a muoversi in questa direzione, studiando per abilitarsi.
Allo stesso tempo, non è affatto escluso che possa continuare ancora qualche anno da calciatore, se le condizioni fisiche e motivazionali glielo permetteranno. Per ora, sarà ancora lui il volto della squadra. Il suo compito sarà quello di continuare a decidere le partite, di accendere la scintilla nei momenti in cui serve un colpo di genio, una magia, una zampata. E nessuno meglio di lui conosce il peso e il valore di indossare la maglia giallorossa.
Una stagione da raccontare, una storia ancora da scrivere
Nel calcio moderno, raramente un calciatore riesce a identificarsi così profondamente con la propria città, la propria maglia, la propria gente. Pietro Iemmello lo ha fatto, e continua a farlo, stagione dopo stagione. La 2024-25 è stata, per certi versi, la più difficile. Ma anche la più autentica, quella in cui il fuoco della passione è bruciato forte, anche nei momenti di silenzio. Per questo, oggi, non si parla solo di un attaccante. Ma di un simbolo, di un testimone di valori che nel calcio spesso si perdono.
E allora, oggi più che mai, raccontare la stagione di Iemmello è raccontare un pezzetto di Catanzaro, della sua anima sportiva, della sua gente. Con la consapevolezza che il meglio, forse, deve ancora arrivare.