Pigliacelli 6 – Incolpevole sui due gol, per il resto è sempre attento. Quando si tratta di attivare il gioco con i piedi, spesso propone soluzioni utili, come di consueto.
Brighenti 6.5 – Molto attento e preciso. Gara d’esperienza e senza sbavature.
Scognamillo 7 – Un gladiatore, con almeno un intervento assolutamente decisivo, nel finale. Gara volitiva e attenta, come nel suo standard abituale.
Bonini 7 – Si fa sospendere in occasione della rete di Gondo, che alle sue spalle trova la giocata che gli vale il più bel gol della carriera, sino a questo momento. Nella ripresa, due assist d’oro zecchino: uno a Koutsoupias che colpisce il palo e l’altro per il sontuoso gol di Iemmello.
Compagnon 5.5 – Si è visto poco e male. Molto in ombra. Lo si nota solo quando viene ammonito. (Dal 55’ Brignola 6 – Niente giocate da applausi, ma sicuramente è molto ordinato e tiene viva la manovra d’attacco).
Koutsoupias 6.5 – Partita molto positiva, la sua. Colpisce il palo, ma con grandissima sfortuna. Il gol lo avrebbe senz’altro meritato. (Dall’87’ Coulibaly s.v.).
Pontisso 5.5 – La sua potrebbe essere una buona gara, ma fallisce in maniera clamorosa una palla gol che potava essere decisiva. Anche gli avversari, nell’occasione, tirano un sospiro di sollievo. (Dal 71’ Buso 6 – Si fa certamente notare, dato che non gli sta capitando molto spesso l’occasione).
Pompetti 8 – Dominatore del centrocampo dall’inizio alla fine della gara. In più segna un gran gol da fuori che riapre la partita nel finale del primo tempo. Il tiro dalla distanza è un suo punto di forza e non ci si spiega il perché non lo provi più spesso. Ma in ogni caso, giocate del genere servono a convincerlo ancora di più delle sue indubbie qualità.
D’Alessandro 6- – Vivace e diligente, ma sicuramente non veloce e incisivo come nelle sue partite migliori, fino ad ora. (Dal 71’ Seck 6.5 – Funambolico ed estroso, non si arrende mai e cerca costantemente di creare pericoli, cercando la profondità. Uno spezzone di gara da tenere d’occhio. Ha voglia di farsi notare).
Biasci 6.5 – Se ha un pallone di qualità sui piedi, diventa subito pericoloso. Ma d’altronde lo conosciamo molto bene. Colpisce una traversa con uno splendido tiro che merita assolutamente il gol. (Dall’87’ Pittarello n.g.).
Iemmello 7.5 – Nel primo tempo si fa vedere poco, ma nella ripresa sale in cattedra. Sfiora il gol in almeno due occasioni e a un quarto d’ora dalla fine ci offre un ennesimo saggio della sua classe sconfinata. Preparazione e tiro sono da antologia tecnica del calcio.
Allenatore Fabio Caserta 7.5 – Sul doppio svantaggio eravamo già pronti a lanciare strali contro tutti e anche conto l’allenatore. Ma soprattutto nella ripresa il Catanzaro ha dominato il gioco in lungo e in largo. Questa partita ha dimostrato tre doti importanti: la squadra ha grande personalità e sa reagire anche a un doppio svantaggio che poteva spegnerla, ma soprattutto può giocarsela in trasferta in maniera adeguata e propositiva. Ed infine, si può affermare senza alcun dubbio che un Catanzaro così può vincere sia in casa che in trasferta. Non resta che invertire la tendenza e le basi ci sono. Un pareggio porta fieno in cascina, ma oggi se c’era una squadra meritevole dei tre punti era il Catanzaro.
Si è parlato di due potenziali episodi da rigore, ma ormai la parola “penalty” per gli arbitri italiani in molti casi è anche intraducibile dall’inglese. Episodi impuniti ce ne sono almeno uno o due a partita e grazie alle volubili interpretazioni dei direttori di gara ormai fanno solo media. Il punto è un altro: il Catanzaro nella ripresa avrebbe potuto giocare in superiorità numerica, in quanto a Gondo è stato concesso di tutto e di più, in termini di falli e soprattutto di proteste. E l’ammonizione subita – l’unica per i granata emiliani – è coincisa subito dopo con la sua sostituzione. Ma ormai, da questo punto di vista, dovremmo stare a discutere tutte le domeniche. Ma oggi guardiamo a una ottima prestazione e a un risultato che poteva essere ancora più brillante.