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mercoledì 27 Agosto 2025

“Porterò per sempre nel cuore questa maglia. Arrivederci Catanzaro”: il saluto di Gabriel Rafele, bomber del vivaio

Il post pubblicato su Instagram da Gabriel Rafele ha il sapore dolceamaro delle storie che contano. L’attaccante cresciuto nel vivaio dell’US Catanzaro ha salutato la sua gente con parole semplici e dirette, il riassunto di sette anni vissuti ad alta intensità fra Giovino, il “Ceravolo” e i campi del settore giovanile. «Dopo 7 anni è arrivato il momento di voltare pagina… Catanzaro non sarà mai solo una tappa», ha scritto il classe giallorosso, ringraziando la società e promettendo: «Spero un giorno di poter tornare a vestire questi colori». Un addio che suona soprattutto come un arrivederci: perché certe appartenenze, quando nascono nel settore giovanile e sbocciano tra i grandi, restano.

Sette anni di scalata giallorossa

Rafele è stato uno dei volti simbolo dell’ultima promozione della Primavera in Primavera 2, impresa costruita a suon di reti “pesanti” e prestazioni da leader. Nella crescita del ragazzo c’è la fotografia di un percorso tecnico e umano: un talento che ha imparato a stare dentro la partita, a leggere i momenti, ad accettare le cadute per rialzarsi. È ciò che lui stesso ha sintetizzato nel suo messaggio: «Qui ho imparato cosa significhi lottare, cadere, rialzarsi e soprattutto appartenere a qualcosa di grande». L’anima del vivaio giallorosso passa anche da storie così: ragazzi che diventano uomini senza dimenticare la maglia che li ha fatti crescere.

Gli esordi tra i grandi: da Foggia alla Samp

Il percorso di Rafele ha avuto due fotografie indelebili. La prima risale a dicembre 2022: l’esordio in Coppa Italia Serie C a Foggia, primo assaggio del calcio dei grandi. La seconda è datata maggio 2024: nell’ultima giornata della Serie B 2023-24, al “Ceravolo” contro la SampdoriaVincenzo Vivarini lo lancia nel finale. Pochi minuti, tantissima emozione, una ricompensa per una stagione da protagonista con la Primavera e un segnale chiaro: il club credeva e crede nella filiera interna.

In mezzo, annate da trascinatore nel campionato giovanile, con gol decisivi e un carisma che gli ha cucito addosso il profilo di attaccante moderno: lavoro per i compagni, profondità, freddezza nell’area avversaria.

Un arrivederci che pesa (e che motiva tutti)

Il saluto di Rafele è una carezza alla piazza e un promemoria per chi resta. Per la tifoseria che lo ha abbracciato – «Porterò per sempre nel cuore tutti i momenti con questa maglia» – e per la società, impegnata a mantenere solida la filiera del talento anche nella nuova Serie B 2025-26. Le parole dell’attaccante restituiscono il valore dello spogliatoio e di un ambiente che negli ultimi anni ha saputo unire risultati, identità e appartenenza. In queste righe c’è tutto: il ragazzo che saluta da uomo, la promessa di rivedersi, l’orgoglio di chi ha messo il proprio nome dentro una stagione storica come quella della promozione in Primavera 2.

L’eco al “Ceravolo”

Le immagini del post – la squadra in cerchio, il numero 10 alzato al cielo, gli scatti da bambino della firma del primo tesseramento – raccontano meglio di ogni parola il senso del viaggio. Per questo l’auspicio è che il futuro porti minuti, responsabilità e nuove sfide; e che, quando le strade torneranno a incrociarsi, Gabriel Rafele ritrovi Catanzaro con lo stesso affetto che il pubblico gli ha restituito nel suo giorno di saluto. Nel frattempo resta una traccia: la prova che il vivaio giallorosso sa formare calciatori e, soprattutto, uomini.

Arrivederci, Gabriele: le porte di casa restano aperte.

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